UNA VILLA A STRAPIOMBO

Il terreno su cui è stata costruita la villa è fantastico dal punto di vista panoramico, ma limitato come superficie: si tratta di una sottile striscia sull’orlo del baratro, insufficiente per farci una tipica piscina californiana.
Così si è optato per due lunghe vasche che di giorno permettono agli ospiti di fare delle belle nuotate con vista a perdita d’occhio su Los Angeles, e che di notte riflettono la facciata principale della villa con fantasmagorici effetti di luci.
Le vasche strette e lunghe hanno un nome: fin dall’antichità si chiamano vasche natatorie, per via della loro principale funzione.
Di derivazione egiziana, in Europa le avevano utilizzate per primi i monarchi ellenistici nei loro favolosi giardini, mentre i Romani vi ricorrevano solo quando non era possibile costruire le piscine che più amavano (con ben tre vasche a diversa temperatura), le famose “termae”.
A parte il loro valore funzionale per il nuoto, le vasche natatorie possono diventare elementi decorativi per il giardino, soprattutto oggi in tempo di minimalismo: la loro forma a rettangolo allungato si presta a essere accostata alle costruzioni come una fascia intermedia che le separa dal giardino.Il primo architetto “razionalista” che pensò la villa come scatola completamente finestrata su quattro lati fu un tedesco di origine olandese, Mies van der Rohe, che si ispirò alle geometrie rigorosamente ortogonali del più grande architetto neoclassico di area germanica, Karl Friedrich Shinkel; entrambi avevano una vocazione alla geometria che partiva dalla base, dal largo e solenne modulo quadrato dei pavimenti. Al contrario, in questa villa contemporanea le mattonelle vogliono dissimulare l’impianto geometrico: sono piccole, rettangolari e a righe sfalsate: segno che la matrice è diversa. In questa villa il razionalismo rimane visibile, lo si può cogliere nel suo aspetto monumentale, nella scansione dei pilastri che separano ogni singolo grande cristallo. Ma, rispetto agli esiti d’avanguardia degli anni ‘20 e ‘30, non vi è più il gioco astratto del dissolversi della materia in pura geometria. Qui la materia c’è, la casa incombe e ce n’è tanta, senza la più piccola preoccupazione di risparmio energetico. Ma l’idea base del parallelepipedo scatolare rimane, perché piace dal punto di vista formale: tutto si rivela una buona occasione per costruirci un prisma.In questa villa hollywoodiana l’arredamento è costruito come un insieme di prismi a base rettangolare, possibilmente animati da luce propria e avvolti da cristalli trasparenti. La vasca rettangolare dalle pareti spesse è uno di questi, ed è posta accanto al cristallo di una grande finestra, per godere, facendo il bagno, dello smisurato panorama.
Anche il lettino per il dopo bagno (o per il massaggio) è posizionato nello stesso modo, segno che il godimento della “bella vista” viene collegato ai momenti di più intenso relax.
Il letto dei padroni di casa, attorno a cui è pensata la parte centrale della villa, è situato in un punto strategico tra le varie componenti del bagno separate tra di loro (la vasca, la doccia, i lavabi, i sanitari) e lo spazio del guardaroba che è diventato una grande stanza chiusa da griglie scorrevoli per potersi vedere in trasparenza.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)