LA TANA DEL VIAGGIATORE


Case di città

30 MQ RISTRUTTURATI

Antonio Calascibetta, personaggio dalla doppia valenza di architetto e di artista, si è divertito a creare in pochi metri quadri il rifugio di un indomito globe-trotter milanese.

SERVIZIO DI MARIA LUISA BONIVENTO
FOTO TIZIANO CANU – ART DIRECTION M.L.B.

Una vecchia stanza di ringhiera, che si affaccia su un ballatoio in un cortile verdeggiante, si apre verso sud con
una finestra e una portafinestra, che permettono illuminazione e irraggiamento solare in tutte le stagioni dell’anno.
I 30 metri quadrati originali si snodano e si differenziano nelle varie zone abitative con elementi distinti e separati,
giocando con un’angolazione a 45° introdotta nelle strutture murarie per creare movimento. L’angolo cucina, a destra di chi entra, appare indipendente e staccato dal soggiorno di cui fa parte. Nella parete divisoria che, come una quinta, separa le due zone, sono state operate tre piccole aperture quadrate che danno continuità agli spazi e permettono viste curiose, che si guardi dall’esterno verso l’interno o viceversa.

Il risultato è un piccolo locale con scorci di “vedo non vedo” all’interno di un altro locale di poco più grande. Al lato sinistro della zona cucina, una porta si apre su un minuscolo bagno superattrezzato, creato ex-novo. Al lato destro
della parete di fondo, cancellata definitivamente ogni traccia del camino originale, chiuso e reso inagibile dai precedenti inquilini, è stata realizzata una libreria in muratura che, all’altezza delle aperture della zona cucina, riprende il modulo del quadrato riecheggiandone i giochi di vuoto e di pieno. A dilatare visivamente gli spazi e a dare dignità al piccolo openspace, nella parete di destra è stato collocato un enorme dipinto del progettista, “Labirinto verticale”, una tela 150X200 posata direttamente sul pavimento, illuminato dalla luce di un candelabro da terra in ferro battuto a tre braccia, che sembra uscire dal quadro stesso. Tra questo e la porta d’ingresso, sul pavimento, c’è una lampada bianca di carta e, appesi al muro, un piccolo tritone di legno, opera di uno scultore greco, accanto a uno specchio di forma stretta, lungo quanto l’alto calorifero a parete.

Materiali per decorazioni un mosaico è sempre possibile

Quasi al centro del pavimento in clinker rosa Dolomite, il progettista ha realizzato un mosaico in pasta vitrea di Venezia con listelli in cotto, incorniciato da un bordo di cemento e sassi del Ticino.
Gli stessi sassi si trovano nel pavimento della zona cucina, inseriti in moduli triangolari ritagliati da piastrelle quadrate.
Il tetto, putrellato, è totalmente controsoffittato a diverse altezze. L’arredamento, ridotto all’essenziale, si basa su un letto futon che può chiudersi e trasformarsi in divano per lasciare maggior spazio calpestabile, su un tavolo a semicerchio posizionato esternamente alla parete della zona cucina e completato da due sedie dalla forma avvolgente, e, infine, su un cassettone, dipinto dello stesso colore blu acceso, scelto per il tessuto del copriletto.

Far convivere con creatività arte e ricordi di viaggi

Giorgio Castejon, giovane accompagnatore turistico, vive la sua abitazione milanese pochi giorni al mese, di ritorno
dai suoi viaggi in Iran, Pakistan o Mali.
Pur non amando la città, si ritrova a suo agio nell’atmosfera mossa e chiara della sua casa tinta di esotismo. Fuori,
un alto albero di nespole carico di frutti, dalla corte, raggiunge il suo ballatoio, così che, quando apre la porta della sua casa pied-à-terre, non si trova nello spazio limitato di un pianerottolo cittadino, ma ha l’impressione di affacciarsi su un giardino segreto che, sulle ali della fantasia, lo trasporta in uno di quegli affascinanti paesi fuori dal tempo in cui ha la fortuna di svolgere il suo lavoro.

Nella foto di apertura, Giorgio Castejon ritratto nella sua piccola dimora milanese. Nelle pagine seguenti, una vista
d’insieme dall’entrata. Nell’immagine in alto, un particolare della libreria in muratura. Tra i ricordi di viaggio un
elefante portacandela dello Sri-Lanka. Da un’apertura della zona cucina si scorge una statua di terracotta “Desiderio di volo”. Nella pagina a fianco, una vista dell’entrata della zona cucina. Il tavolo, le sedie, il letto, il copriletto, la lampada in carta sono di Ikea.

L’autore del progetto, Antonio Calascibetta, essendo allo stesso tempo architetto, pittore e scultore, ha potuto condurre la sua ricerca espressiva su varie dimensioni della creatività, dalla creazione di spazi molto personalizzati
alla invenzione di motivi decorativi, dai giochi prospettici agli effetti trompe-l’oeil, dai valori plastici a quelli cromatici.
Il risultato è affascinante e pieno di centri d’interesse dislocati con maestria nel poco spazio a disposizione. Più
che un arredamento sembra un sortilegio dove il mago è riuscitoa moltiplicare lo spazio, rendendolo fortemente caratterizzato ma non soffocante, avvolgente ma pieno di episo
di autonomi ben separati tra loro.
La profonda amicizia e stima che lega il committente al progettista ha reso possibile questo piccolo miracolo.

 

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