Una piramide blu nei sobborghi di Londra

I giardini di una giovane star del garden design inglese

In un sistema di case unifamiliari a schiera, tutte con giardino come in Inghilterra, c’è stata una
ristrutturazione radicale che ha coinvolto la zona verde che aveva sul retro. Era uno spazio lungo,
stretto e molto trascurato: l’architetto Diarmuid Gavin l’ha reso attuale, giovane e grintoso.

Testi di: Walter Pagliero

Come si può vedere nel disegno riportato qui a destra, la forma rettangolare del giardino (equivalente a tre quadrati saldati tra loro) essendo molto stretta e lunga poteva condizionare negativamente il nuovo progetto. Il garden design Diarmuid Gavin ha per principio contrastato questa forma sviluppando il verde attorno a due prati ovali messi di sghembo, vera struttura portante sia dal punto di vista ottico che spaziale. Attorno ai due prati ha messo erbacee, arbusti ed alberi piuttosto fitti, utilizzando qualcuna delle piante preesistenti e inserendo le sue
palme preferite (alcuni tipi molto esotici) per fare di ognuno un piccolo “giardino dell’Eden”. Gavin ama molto il giardino selvaggio con pochi tocchi di colore, ma in questo concentrato di verde gli piace inserire per contrasto elementi metallici lucidi, rugginosi o colorati. In questo caso la parte della casa affaciata sul giardino è stata dipinta in un blu pervinca fortemente timbrico; un colore che lega benissimo con il verde brillante usato sia per il prato che per le piante. La sua straordinaria fantasia ha allora pensato a un grande triangolo dello stesso blu, formato da due lastre di ferro leggermente curve che si uniscono al culmine formando una specie di capanna.

Nelle foto:Un’apertura nella piramide. Il disegno del giardino. Uno dei due prati ovali e sullo fondo la piramide blu di
ferro colorato.
An opening in the pyramid. The design of the garden. One of the two oval lawns and, on the background, the coloured- iron blue pyramid.

E’ blu solo da una parte, quella che si contrappone alla casa, ma ruggine dall’altra, quella che vista da dietro deve invece staccare. La finestra a rettangolo smussato, ritagliata dentro le due lastre, crea un canocchiale prospettico che riassume in un colpo d’occhio la complessità del giardino. Per rendere più effervescenti i due ovali di prato ha aggiunto un altro elemento a questa sintassi formale: alcuni tagli leggermente curvi al cui interno scorre dell’acqua su un fondo color ruggine. Sono dei ruscelli geometrici, del tutto innaturali, che entrano di soppiatto nella
composizione per annullarne la “naturalezza”. Il prato è all’inglese ma calpestabile, molto fitto e robusto (gli inglesi hanno il clima giusto ma anche la tenace volontà per tenerlo al meglio). Ai bordi molte sono le piante erbacee che fioriscono a turno e quelle verdi perenni, ma fra tutte spiccano le palme, in particolare la Dicksonia antarctica che è fra le sue preferite.

Diarmuid Gavin

In Inghilterra è conosciuto da tutti per la rubrica televisiva “Home Front in the Garden” che conduceva sul canale pubblico della BBC, dove ha cercato di rivoluzionare l’idea di giardino che gli inglesi tradizionali hanno. La sua trasmissione ha fatto scandalo, l’hanno apprezzata solo i pochi amanti dell’architettura contemporanea che frequentano le gallerie d’arte e che anche in giardino vogliono concezioni all’avanguardia.

Nel 2001 la BBC ha edito anche un libro con lo stesso titolo della rubrica, dove Gavin ordina in maniera più sistematica i consigli dati in televisione, appoggiandosi come esempi ai giardini da lui realizzati a Londra e dintorni. Avere un giardino firmato “Gavin” per i professionisti inglesi più aggiornati oggi è diventato un vero status symbol.

In a complex of terrace houses, all with a garden, typical in England, there has been a radical restoration that has involved the green area on the back. It was a long and narrow space, very neglected: the architect Diarmuid Gavin has made it modern, young and gritty. As you can see in the drawing on the right, the rectangular shape of the garden (equal to three squares joined together), being very narrow and long, could have negatively conditioned the new plan. But the vogue garden architect, Diarmuid Gavin, has contrasted this shape from the beginning, developing the green around two oval transversal lawns, real bearing structure both from an optic and spatial point of view. Around the two lawns he has placed herbaceous plants, shrubs and dense trees, using some of the
preexisting trees and inserting his favourite plamtrees (some very exotic varieties), making each one a small Garden of Eden. Gavin loves much the wild garden, with few touches of colour, but in this concentration of green he likes to insert lucid metallic elements, as a contrast, rusty or coloured. In this case, the side of the house that faces the garden has been painted in a timber periwinkle blue, a colour that ties well with the bright green used for both the lawn and the trees. Its extraordinary fancy has then thought about a big triangle of the same blue, made of two iron slabs slightly curve that join on top forming a sort of hut.

Un giardino tutto in salita

Nelle foto: In pianta ritroviamo un leit motiv del modo di comporre di Gavin: due ovali sghembi tenuti a prato
attorno a cui si affacciano le piante. Ma qui i prati sono collinette ripide da salire.
In the plan we find a leitmotiv of Gavin’s way of designing: two transversal oval lawns with plants surrounding it.
Here the lawns are steep hills.

Questo è il giardino che più ha sconvolto gli inglesi quando l’hanno visto in TV sul canale principale della BBC. Ma cosa ha scioccato i benpensanti? Il fatto che a qualcuno era potuto venire in mente di creare nel giardino dietro casa una serie di fossi e dirupi da inferno dantesco, l’apparente risultato di un cataclisma epocale? E’ infatti uno sconvolgimento violentissimo: non è certo un wilde garden ottocentesco che di selvaggio aveva poco, o un giardino romantico col gusto dell’orrido in formato domestico. La sua novità dirompente si può solo accostare a una grande tappa della modernità: la rivoluzione cubista in pittura, quando, al di là di un semplice cambiamento di linguaggio espressivo, venivano messe in discussione le stesse modalità della percezione. Questo è un giardino da
affrontare con spirito da esploratore, magari dopo un corso di sopravvivenza, ma può assicurare forti emozioni come quelle che prova chi scala montagne. Una volta rotta la convenzione che un giardino debba essere una zona facile da percorrere, tutto diventa possibile.

Prossimi alla land art

Nelle foto: Visto in pianta, il giardino sembra un quadro di Mondrian; in questo caso la volontà progettuale di Gavin
ha voluto sperimentare la possibilità di un giardino scultura che utilizzasse alla pari la parte botanica e quella in acciaio. Un particolare inedito: dentro alla vasca di prato più grande vi è un buco rettangolare da cui spuntano esili betulle. Che succederà nel tempo?

Seen in the plant, the garden looks like a Mondrian picture; in this case, Gavin’s design willaimed at experimenting the possibility of a sculpture-garden that exploits the botanical part and the steel one equally. An original detail: inside the bigger lawn pool, there is a rectangular hole with thin birches coming up from it. What will happen, then?

This is the garden that most disturbed the English people when they saw it on TV on the main BBC channel.
But what really shocked those self-righteous? The fact that somebody had thought of creating a series of Dantesque ditches and cliffs in the backyard, apparent result of an epochal cataclysm. It is indeed a violent shock: it is definitely not a XIX century wild garden, which little had to do with wildness, or a Renaissance garden with a taste for gorge, in a domestic format. The disruptive novelty can only be likened to a great step of modernity: the cubist revolution in painting, when beyond a simple change of the expressive language, the very ways of perception had been argued. This garden must be approached with an explorer’s soul, maybe after a course in survival, but it can yield strong emotions, like those experienced climbing cursed mountains. Once broken the convention, that a garden should be an easy-to-cross area, everything becomes possible.

Per il prato ci sono solo tre contenitori d’acciaio a forma di scatola riempiti completamente di terra: qui l’erba sembra un liquido che sta per traboccare. Questi contenitori, bassi e rettangolari, si sovrappongono in modo ortogonale come nella casa sulla cascata di Wright. Due hanno una superficie satinata, molto gradevole in rapporto al verde, il terzo invece è dirompente, lucido con una superficie a bolli giganteschi: vuol farci capire che siamo nella vivace Londra esuberante e attiva. E’ una interpretazione un pò ironica del “piccolo giardino”, tanto piccolo che ci si deve accontentare di qualche vassoio con dentro il prato e intorno alcuni ciuffi di vegetazione lussureggiante. Va
detto che l’arredamento interno della casa è molto moderno e questo giardino ne è la giusta conclusione; anche se, visto da solo in fotografia, sembra più una scultura con un contorno vegetale che un vero giardino. Il proprietario assicura che, anche così com’è, risulta perfetto per sdraiarsi a prendere il sole. C’è solo un inconveniente: data la quantità di acciaio lucido in vista, per la sua manutenzione serve, più che un giardiniere, un’impresa di pulizia.

For the lawn there are only three steel containers, boxshaped, completely full with earth: here the grass looks
like a liquid about to overflow. These containers, short and rectangular, overlap othogonally like in the house over the Wright fall. Two of them have a satin surface, very pleasant in relationship to the green, the third is ruptile, lucid with a gigantic-stamps surface: he aims at making us understand that we are in the lively London, not in its province. It is a pretty ironic interpretation of the small garden, so small that one has to be contented with some trays with the lawn in, and around them some wisps of luxuriant vegetation. It must be said that the internal furniture of the house is very modern and this garden is its right conclusion; although, seen alone in the picture, is might look more like sculpture with a vegetable outline, rather than a garden.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)