UN BAGNO DI AUSTERA ELEGANZA CON LUCI SOFFUSE E MOLTE OMBRE

Una semplice ma rigorosa doccia fatta solo di alti cristalli diventa subito monumentale se lo spazio sopra di lei, con la complicità della luce, sembra infinito.
Tre lunghe fessure sforano su un altro ambiente mansardato e un grande specchio che percorre tutta la parete dei lavandini crea l’illusione di un raddoppio dello spazio.
Le piastrelle mudulari bianche e nere, disposte sulle pareti fino a metà altezza, creano un’atmosfera notturna e sosfisticata, uno scenario ideale per abluzioni discrete e rilassate.
Ma anche per incontri straordinari, oggi che il bagno è visto come un’occasione di voyeurismo casalingo. In effetti, in un luogo così straordinario, con pavimenti scuri di varie tonalità a effetto intarsio, i lavabi neri poggiati su mensole in massello di legni esotici, e le luci “ti vedo e non ti vedo”, ci si aspetta che avvenga qualcosa di magico, di qualsiasi genere ma non certo banale.
Questo look misterioso lo si ritrova anche nel resto della casa (e non poteva che essere così), come testimonia l’immagine di un angolo dei fornelli della cucina nella foto della pagina a fronte.
Una casa molto elegante e introversa, con un tocco di fascino intrigante.Biografia

PAOLO BERGONZINI, architetto
Nasce nel 1963 a Modena, studia architettura a Firenze e inizia nel 1986 un percorso professionale di progettazione architettonica e interior design.
Animato da un vivace interesse per l’arte moderna, ha realizzato progetti hightech per locali di design in Italia. Nel 2005 acquista, per la propria attività, lo storico show-room di design “Il modulo”. Ora si dedica principalmente al “private home”, perfezionando il suo stile in abitazioni di prestigio e curando nello stesso tempo i molteplici aspetti del cantiere. Il suo intervento passa attraverso la rimodellazione degli spazi e la ristrutturazione degli interni in tutti i dettagli significativi, in modo da fornire al suo committente un servizio “tailor-made” (che è molto più di un “chiavi in mano”).L’architetto che ha creato, praticamente dal nulla, questo bagno, si chiama Paolo Bergonzini, ed è abituato a cambiare stile a ogni commessa.
Per accontentare il cliente, certo, ma anche per interpretarlo, per rivelargli attraverso un interno completamente reinventato quel che cela la sua personalità nascosta.
È un’operazione molto affascinante che significa due cose: ha un intuito innato per capire la psicologia di chi gli si sta di fronte, e ha una memoria visiva eccezionale per ricordare gli esiti stilistici che per una qualche ragione lo hanno interessato.
Non so quale sia il metodo che lui usa per conoscere del cliente i gusti più nascosti e le vere intenzioni, ma è certo che è un metodo che funziona, visto che la sua clientela continuamente si allarga.
Chi ha detto che l’opera dell’architetto è per metà psicologia?
Penso che avesse ragione, anche se questa frase può valere per molti altri professionisti, basti pensare al sarto (per chi può permettersi un abito su misura) o al medico di famiglia quando è di valore.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)