Nuovi orientamenti in soggiorno Ci sono variazioni del gusto collettivo in grado di cambiare radicalmente il volto degli interni, rendendo vecchiotti e superati arredamenti che nel decennio precedente sembravano attuali e appropriati. Uno di questi cambiamenti repentini si è avuto negli anni ‘90, quando al posto di mobili a tutto tondo e ad interni molto pieni che strizzavano l’occhio all’eclettismo vittoriano, sono subentrati divani e contenitori squadrati e semplificati che cercavano di riempire il meno possibile lo spazio. E’ una tendenza che ha pervaso altri campi, come quello della moda che ha riscoperto le trasparenze oltre il precedente limite del pudore o quello delle automobili che in tutto il mondo vede prevalere le forme fluide con masse morbide e poco segnate. Questi cambiamenti negli spazi e negli oggetti di uso giornaliero sono il sintomo visivo di un’evoluzione profonda dei comportamenti che nel decennio precedente erano dominati da altri modelli culturali, come il “rampantismo”, l’esibizione vistosa degli status simbols, la tendenza all’affermazione aggressiva del ruolo della donna. Oggi tutto è più sfumato, le differenze si preferisce non esibirle e tutto tende a confondersi e a omologarsi. Quindi anche nella casa non si vogliono più mobili ingombranti e protagonisti, ma essenziali presenze di basso profilo che si compongono e si scompongono con facilità. Così lo spazio libero torna a contare, come avvenne negli anni ‘30 con il diffondersi del mobile “razionale” fatto in serie, inserito in spazi bianchi con grandi finestre che erano il simbolo stesso della modernità. 1 Un cavalletto in legno e cristallo per esporre a turno stampe, disegni o dipinti, della ditta francese Ecart (Parigi) specializzata in riedizioni di maestri del XX secolo. 1. “Evolution system” è una libreria a elementi componibili, da parete o da soffitto, con struttura in alluminio. Piani lineari o sagomati curvi in cristallo sabbiato o trasparente. E’ un progetto di M.Luca e A.Danese per Cattelan Italia (Carré). Prezzo L. 6.200.000. Corsi e ricorsi storici che comportano la ripresa di forme dimenticate del passato repentinamente tornate di moda. Però le forme non sono esattamente le stesse e i dettagli cambiano; non solo per la volontà di essere diversi, ma per il fatto che dopo settant’anni ci siamo realmente trasformati. Le idee possiamo riprenderle e farle nuovamente nostre, ma i particolari li preferiamo più omogenei all’attuale scenario tecnologico fatto di telefonini e computers. Per cui le gambe di sedie e poltrone non vengono più realizzate col grosso tubo cromato come nei primi mobili “razionali”, ma si fanno più sottili e meno vistose ricorrendo all’impiego di un materiale più robusto quale l’acciaio. C’è un’altra considerazione che può essere fatta a proposito di questo rifiuto della corposità: il fascino che noi subiamo da parte di tutte le realtà virtuali, cioé non materiche e quindi senza corpo, a partire dal cinema, poi dalla televisione e adesso da internet che è diventata anche un luogo d’incontro, quasi un salotto virtuale. |