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a cura di Marco Barzaghi, architetto
In ogni realizzazione paesaggistica e, più in particolare, nei nostri giardini domestici, i percorsi rappresentano un elemento fondamentale di abbellimento, collegano e definiscono gli spazi, creano vedute e ambientazioni che contribuiscono al miglioramento generale del paesaggio. I tracciati devono essere il frutto dell’esame combinato dei caratteri fisici del posto e delle esigenze d’uso degli spazi. Una buona disposizione dei tracciati dei percorsi, delle soste, dei dislivelli, costituisce la struttura portante di uno spazio verde da contemplare ma anche da vivere in tutte le sue particolarità.
CURIOSITÀ
Esistono in commercio degli elementi in materiale plastico che proteggono il prato: basta inserirli nella terra e far crescere il verde all’interno. Si tratta di strutture a forma di nido d’ape che prevengono l’azione dei carichi sui manti erbosi evitando di rovinare il prato e permettendo l’uso del manto erboso anche in zone tradizionalmente pavimentate con altri materiali. Proteggi prato – Produzione Ritter, importatore esclusivo Eco Green tel.045/7430051
Come si interviene: consigli tecnici
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Un progettista del verde può dare utili indicazioni estetiche per non commettere errori di impostazione dei tracciati e inoltre, nel caso occorresse, può presentare i disegni per le pratiche comunali. Per realizzare le opere nel verde, é bene rivolgersi ad un muratore o ad un impresa che sia in grado di effettuare piccoli scavi, getti in calcestruzzo, o posare le tubazioni per lo scarico dell’acqua piovana e per l’impianto elettrico, e sappia posare pavimentazioni di ogni genere, anche in pietra naturale. Nell’immagine tutta a sinistra, Fornace Sugaroni |
A LEGGE COSA DICE
E’ BENE RICORDARE CHE, IN PARTICOLAR MODO PER LE RAMPE, ESISTONO DELLE NORME VOLTE A ELIMINARE GLI IMPEDIMENTI DEFINITI “BARRIERE ARCHITETTONICHE”, CIOÈ TUTTI QUEGLI OSTACOLI CHE LIMITANO O IMPEDISCONO, A CHI A PROBLEMI DI CAPACITÀ MOTORIA, DI UTILIZZARE GLI SPAZI LIBERAMENTE. CON IL D.M. DEL 14/06/89 N° 236 SI DEFINISCONO I CAMPI DI UTILIZZO E LE INDICAZIONI PER UNA CORRETTA PROGETTAZIONE. LA RAMPA INCLINATA, COSTITUISCE IL SISTEMA MIGLIORE PER ELIMINARE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE, TENENDO CONTO CHE L’INCLINAZIONE NON DEVE MAI SUPERARE L’ 8% E CHE, NEL CASO DI RAMPE LUNGHE, OCCORRE POSIZIONARE DELLE ZONE DI SOSTA IN PIANO OGNI 10 METRI. LA LARGHEZZA MINIMA È DI 0.90 METRI PER CONSENTIRE IL TRANSITO DI UNA PERSONA SU SEDIA A RUOTE E DI 1.5 METRI PER CONSENTIRE L’INCROCIO DI DUE PERSONE.
le rampe
PER RAGGIUNGERE QUESTO SCOPO È RAPPRESENTATO DAL POSIZIONAMENTO DEI COSIDDETTI “PASSI PERSI”, COSTITUITI DA ELEMENTI DI PIETRA, O LEGNO, O ALTRO, DISPOSTI CON APPARENTE CASUALITÀ SUL TERRENO. LA LORO CADENZA DEVE ESSERE TALE DA PERMETTERE UN ADEGUATO PASSAGGIO ANCHE AD UTENTI DI BASSA STATURA, CON IL PASSO PIÙ CORTO.
i vialetti
PER “VIALETTI” SI INTENDONO TUTTI I PERCORSI PE-DONALI CHE CORRONO IN MANIERA INDIPENDENTE NEL PAESAGGIO. NEL PROGETTO, MOLTISSIME E DIVERSE POSSONO ESSERE LE SITUAZIONI MORFOLOGICHE A CUI UN VIALETTO SI DEVE ADATTARE, COME LA LARGHEZZA, LA PENDENZA, ETC. IN ALCUNI CASI E’ PREVISTO L’IMPIEGO DI UN RIPARO O DI UNA RINGHIERA. VALE LA PENA RICORDARE DI NON ECCEDERE CON LE LINEE DIRITTE (CHE NON ESISTONO IN NATURA) E NEANCHE CON TROPPE LINEE SINUOSE CHE POTREBBERO SUSCITARE EFFETTI DI ECCESSIVA ARTIFICIOSITA’. OCCORRE EVIDENZIARE I PERCORSI CON RIALZI CALCOLATI E PROTETTI DA CORRIMANO O BALAUSTRE.
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IL DRENAGGIO DEI VIALETTI caditoia con griglia e scarico nella fognatura comunale smaltimento dell’acqua piovana ai lati del vialetto mediante caditoie e scarico nella fognatura comunale B Il drenaggio dei vialetti può avvenire verso l’interno del percorso con una cunetta e alcune caditoie che portino l’acqua a fosse drenanti o alla rete di smaltimento A o verso l’esterno (a schiena di mulo) con la dispersione diretta nelle aree circostanti B, o con la raccolta in canalette laterali collegate con caditoie o con punti di deflusso C. |
I SENTIERI
ESISTONO ALTRE FORME DI COLLEGAMENTO PEDONALE ASSAI MENO FORMALI DI QUELLE DESCRITTE. ESSE INCLUDONO I SENTIERI APPENA TRACCIATI O I PERCORSI AD ALTA IMMAGINE NATURALISTICA CHE DEVONO SCOMPARIRE NEL PAESAGGIO CIRCOSTANTE SENZA CHE SIA INSERITO ALCUN ELEMENTO ARCHITETTONICO CHE RISCHI DI DISTURBARE L’INSIEME. QUESTI POSSONO ESSERE REALIZZATI CON UN SEMPLICE SOTTOFONDO COSTIPATO, MAGARI CON UNO STRATO SUPERFICIALE DI GHIAIA, DI DISERBANTE O DI QUALCHE SPECIALE TAPPEZZANTE CHE NE PERMETTA LA SEMPLICE INDIVIDUAZIONE E PERCORRIBILITÀ TENENDOLI SOLO LIBERI DALL’ECCESSIVA INVADENZA DELLA VEGETAZIONE CIRCOSTANTE. UN ALTRO MODO PER RAGGIUNGERE QUESTO SCOPO È RAPPRESENTATO DAL POSIZIONAMENTO DEI COSIDDETTI “PASSI PERSI”, COSTITUITI DA ELEMENTI DI PIETRA, O LEGNO, O ALTRO, DISPOSTI CON APPARENTE CASUALITÀ SUL TERRENO. LA LORO CADENZA DEVE ESSERE TALE DA PERMETTERE UN ADEGUATO PASSAGGIO ANCHE AD UTENTI DI BASSA STATURA, CON IL PASSO PIÙ CORTO.
L’ILLUMINAZIONE
I PERCORSI ANDREBBERO ADEGUATAMENTE ILLUMINATI TENENDO CONTO CHE CI SONO QUATTRO FONDAMENTALI TIPOLOGIE DI ILLUMINAZIONE:
-LA LUCE DIFFUSA DA GROSSI IMPIANTI POSTI IN ALTO O A DISTANZA
-LA LUCE DEI LAMPIONCINI
-LA LUCE DEI COSIDDETTI FUNGHETTI
-LA LUCE DEI CORPI ILLUMINANTI A INCASSO NEI MURETTI E A PAVIMENTO CHE SI LIMITANO A FAR LUCE SULLA STRISCIA DI PERCORSO ILLUMINATA LASCIANDO NEL BUIO LO SPAZIO CIRCOSTANTE
le rampe
Le rampe non dovrebbero superare le pendenze del 5/8% per consentire anche il passaggio delle carrozzine dei bambini e degli handicappati. Le rampe vanno pavimentate con materiale antisdrucciolevole e ancorato al terreno e nei tratti più ripidi vanno corredate di corrimano o balaustre. In genere la carreggiata va bordata con qualche chiusura che impedisca l’uscita dei veicoli su ruote, come cordoli in muratura o in pietra oppure parapetti e ringhiere.
le scale
Le scale sono il sistema più semplice ed efficace per superare dislivelli consistenti in poco spazio. Le scale non dovrebbero avere pendenze superiori al 40%. Sono formate da gradini costituiti da un’alzata e una pedata. L’alzata ideale, cioè la faccia verticale, per esterni è di cm 12/15. La pedata ideale per scale esterne è di 40/55. Il numero delle alzate dovrebbe solitamente essere dispari con un massimo di 11 unità per singola rampa. Nel caso di scale curve o di gradini a pe’ d’oca, si faccia in modo che la parte interna della pedata non sia mai inferiore ai cm. 30 di profondità.
MOLTE POSSONO ESSERE LE FORME DELLE SCALE A SECONDA DEI CARATTERI DEL TERRENO: QUESTE SONO ALCUNE PROPOSTE CHE COLLEGANO DUE LIVELLI DI QUOTE CREANDO SITUAZIONI MORFOLOGICHE INTERESSANTI.
LE GRADINATE
LE GRADINATESONO UNA SORTA DI UNIONE TRA SCALE E RAMPE: ESISTONO LE NORMALI ALZATE, MA LE PEDATE SONO MOLTO PIÙ LUNGHE E PENDENTI. LE PEDATE VANNO DIMENSIONATE SULLA LUNGHEZZA DI UN PASSO O SU DI UN SUO MULTIPLO. SONO DI 90/150/210 O ALTRE MISURE SUPERIORI AUMENTATE DI CM. 60 O DI MULTIPLI DI 60.
materiali e dettagli
I MATERIALI DA IMPIEGARE SONO I PIÙ SVARIATI E PERMETTONO UNA MOLTITUDINE DI COMBINAZIONI CHE SI RICHIAMANO A IMMAGINI LOCALI. E’ PREFERIBILE CHE I MATERIALI PRESCELTI SIANO DURI, ANTISDRUCCIOLEVOLI, ANTIGELIVI E DI FACILE PULIZIA E SOSTITUZIONE. ANCHE PER I SUPERAMENTI DEI DISLIVELLI, COME I PONTI, VALGONO LE STESSE CONSIDERAZIONI CON L’AGGIUNTA SEMPRE DI UNA PARTENZA, DI UNA ZONA INTERMEDIA DI SOSTA, E DI UN ARRIVO, CON LO STESSO MATERIALE, PER NON INTERROMPERE IL DISEGNO E LA RESISTENZA DEL MATERIALE IN UN CAMBIO DI LIVELLO. SERVONO A SCAVALCARE CORSI D’ACQUA O A SUPERARE DEPRESSIONI DEL TERRENO, OPPURE AD AUMENTARE L’INTERESSE DEL PERCORSO PAESAGGISTICO RENDENDOLO PIU’ ARTICOLATO E AUMENTANDO L’IMPATTO SCENOGRAFICO CON PIÙ PUNTI DI RICHIAMI VISIVI ALL’INTERNO DI UN GIARDINO MAGARI TROPPO MONOTONO. ALCUNE INDICAZIONI DA TENERE PRESENTE PER LA SCELTA DEL TIPO DI PONTE E DEL MATERIALE PER REALIZZARLO: SCEGLIERE UN MODELLO CON UNA FORMA ADATTA ALL’INSERIMENTO AMBIENTALE, CIOE’ AL CONTESTO IN CUI VERRA’ INSERITO.
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