Progettando in emergenza


"I nuovi edifici parrocchiali avranno una struttura in legno dotata di tutte le soluzioni più tecnologicamente avanzate oggi disponibili: saranno realizzati a regola d’arte e poggeranno su un basamento in cemento armato.
Il progetto architettonico è in fase di realizzazione e richiederà ancora un certo tempo: sono in costante contatto col parroco, col quale mi consulto sia per l’aspetto formale del nuovo edificio ecclesiastico, sia per la definizione dello spazio liturgico." L’Arch. Franco Turolla ha una lunga esperienza di progettazione in economia di spazio: fin da ragazzo ha maturato una consuetudine con i camper e i caravan. Già nel 1976, da studente, portò un caravan in Friuli, per contribuire ad affrontare l’emergenza del terremoto. Nel 1980 ne ha portati altri destinati all’emergenza dell’Irpinia.
Quando è diventato architetto la sua particolare competenza l’ha portato a diventare un affermato progettista di queste "case su ruote". E quando ha saputo del sisma in Abruzzo, ancora una volta è partito con due caravan: uno dei destinatari è stato don Mauro Orrù. Da qui è scaturita la collaborazione che ha portato al progetto della nuova chiesa. Franco Turolla si occupa sia del disegno del piccolo edificio che funge da canonica-ufficio provvisorio, sia del progetto di quella che sarà la struttura definitiva.

"Lo sciame sismico non è finito e la zona resta a rischio, ora e nel futuro. I nuovi edifici che progetto sono antisismici non perché in legno: infatti non basta il materiale, occorre seguire precisi criteri di progettazione rispondenti alle normative attuali e per questo è importante che l’azienda che realizza il prodotto sia seria e competente.
Il progetto per la canonica provvisoria non ha alcuna pretesa architettonica: è stato stilato molto rapidamente e mira a rispondere alla pura emergenza.

La casa del parroco, un ufficio e i necessari servizi trovano posto in 36 mq, entro una struttura autonoma tanto quanto un camper: non collegata a impianti idrici o elettrici. Su un piano di metri 5 per 7,30 oltre all’edificio si aprirà un patio. Tale piano poggia su nove basi in legno e su un materassino di neoprene, atto ad assorbire le sollecitazioni sismiche. Tra progetto, preparazione del materiale, trasporto e montaggio, tutto è stato preparato in 20 giorni circa. Tuttavia ha caratteristiche adatte sia ad affrontare il caldo estivo, sia ad offrire comfort nel freddo invernale, che a L’Aquila arriva
presto (a settembre) ed è molto intenso. Il piccolo edificio è ben isolato: oltre alle pareti in legno è posto uno
strato di lana di roccia, così per il riscaldamento invernale saranno sufficienti le piastre elettriche radianti che
consumeranno un totale di 1,5 kW. Quando sarà cessata l’emergenza e le attività parrocchiali potranno svolgersi nelle nuove installazioni (ci vorrà almeno un anno ancora), il piccolo edificio potrà essere smontato e ricollocato altrove."

 

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