Già abbiamo parlato di altare e di battistero (v. CHIESA OGGI, architettura e comunicazione n. 5 e n. 6). Continuiamo l’analisi dei luoghi dello spazio liturgico, presentando l’ambone dal punto di vista del liturgista e dell’architetto. Principi e norme per l’uso del Messale romano VII. L’ambone, ossia il luogo dal quale viene annunciata la parola di Dio 272. L’importanza della parola di Dio esige che vi sia nella chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata, e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l’attenzione dei fedeli. Premesse al lezionario Conferenza Episcopale Italiana2. Cose richieste per una degna celebrazione della liturgia della parola A. Il luogo per la proclamazione della parola di Dio 32. Nell’ambiente della chiesa deve esserci un luogo elevato, stabile, ben curato e opportunamente decoroso, che risponda insieme alla dignità della parola di Dio, suggerisca chiaramente ai fedeli che nella Messa vien preparata la mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e infine sia adatto il meglio possibile a facilitare l’ascolto e l’attenzione dei fedeli durante la liturgia della parola. Si deve pertanto far sì che, secondo la struttura di ogni singola chiesa, l’ambone si armonizzi architettonicamente e spazialmente con l’altare. 33. L’ambone, tenuta presente la sua struttura, venga sobriamente ornato in modo stabile o in determinate occasioni, specialmente nei giorni solenni. 34. Perché l’ambone possa servire in modo adeguato alle celebrazioni, abbia una certa ampiezza, giacché talvolta vi
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