Concept 6 – Slot 3 – Crescere in tempo di crisi: le sfide nel mercato delle facciate continue

Carmine Garzia presenta le incoraggianti prospettive di mercato per il 2019 di serramenti, facciate e costruzioni metalliche elaborate dall’Ufficio Studi Economici dell’UNICMI.

L’analisi dei più recenti dati ISTAT mostra che il mercato delle costruzioni, dopo otto anni di collasso, si sta riprendendo. E’ la premessa del Direttore Generale Pietro Gimelli alla presentazione di Carmine Garzia su “Le prospettive di mercato nel 2019. Tra consolidamento della ripresa e rischi di crisi finanziaria” elaborata dall’Ufficio Studi Economici dell’UNICMI. Nel panorama del mercato il residenziale nuovo si attesta sul totale dei permessi a costruire su una crescita di oltre il 10% (di cui la sostituzione copre il 18%) e quello non residenziale è del 30%. Per quanto riguarda i serramenti nuovi vi è una generale crescita dovuta anche all’impatto degli incentivi fiscali. Il mercato dei serramenti, delle facciate e delle costruzioni metalliche è interessato da un trend di crescita che interessa anche la redditività e che dovrebbe durare per tutto il prossimo biennio, anche se c’è l’incognita preoccupante della crisi finanziaria. La domanda di serramenti e facciate è infatti cresciuta di circa 100 milioni nel 2018 e crescerà di oltre 100 milioni nel 2019. Fra i materiali per i serramenti la quota dell’alluminio è quella principale con un valore del 37%. Garzia passa quindi a considerare l’evoluzione del portafoglio commesse che è aumentato del 71% per i costruttori di facciate (40 aziende di medie e grandi dimensioni) e del 57% per i costruttori di serramenti con l’82,1% di vendite riservato alle facciate. Quota di vendite che interessa il settore terziario per il 31,9% a sua volta coinvolto per il 25,7% dalla sostituzione. Ma qui entrano in gioco due criticità: gli effetti della crisi finanziaria generata dal costo del debito pubblico e quelli degli incentivi fiscali che valgono oltre 1,6 miliardi di euro, pari al 54% della domanda di serramenti nel settore residenziale. In particolare, la crisi finanziaria, farebbe aumentare sia il costo del debito per le imprese, con ripercussioni sul settore delle costruzioni ed in particolare del terziario, sia quello dei mutui per le famiglie con conseguente rallentamento del settore delle costruzioni residenziali, Da qui una crisi economica generale (come nel 2011-2012) con contrazione dei consumi, inclusa la manutenzione degli immobili.

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