Ecologia dell’architettura in terra cruda il patrimonio alessandrino tra tradizione e innovazione

L’uso della terra cruda come materiale da costruzione, presente nella tradizione di moltissimi Paesi, viene riconsiderato con l’obiettivo di mettere a punto accorgimenti atti a migliorare la qualità del comfort abitativo.Ovunque nel mondo, esistono esempi di costruzioni in terra cruda di grande interesse: dalle moschee del Mali agli edifici dello Yemen, dagli aggregati urbani del Marocco, ai prestigiosi edifici in Europa, Australia e California. L’uso della terra cruda come materiale da costruzione è infatti insito nella natura dell’uomo, una risposta primordiale all’abitare, che ancora oggi può costituire un’alternativa agli eccessi negativi che minacciano la salute del nostro pianeta. Appurato che il settore dell’edilizia è motore di un processo energivoro, inquinante e nella maggior parte dei casi irreversibile, impone oggi di ragionare sulla possibilità di sfruttare materiali e prodotti naturali rinnovabili. Il problema del costo energetico legato all’abitare è tuttavia di moderna concezione: nell’edilizia del passato, il costo energetico era praticamente ridotto ai consumi per l’estrazione, la lavorazione e al trasporto dei materiali. Se inoltre raffrontiamo i costi e i consumi ai metodi, ai mezzi di trasporto di prima della Rivoluzione Industriale, ogni contributo di spesa energetica sarebbe azzerata; questo perchè nel sistema estrazione-approvvigionamento dei materiali, trasporto, lavorazione e messa in opera, intervenivano due fattori determinanti: la forte componente della manodopera e l’uso prevalente di materiali naturali. Nel territorio alessandrino il materiale da costruzione per eccellenza fu sino dalle origini la terra cruda, una tecnologia i cui costi energetici erano pressoché azzerati: come la terra per l’elevazione delle murature veniva estratta da una cava nelle adiacenze della costruzione, le pietre per i basamenti venivano prelevate dal terreno o raccolte presso il fiume più vicino ed il legno per i solai e i tetti selezionato in zona. Inoltre, nel costruire una casa in terra cruda, si seguiva senza indugio la buona regola del costruire secondo cui l’orientamento del fronte principale è a sud, per ottenere il massimo degli apporti solari specie in inverno e la sezione delle aperture era la minima possibile, in modo da garantire ambienti molto confortevoli sia in estate che in inverno.
Possiamo affermare che per spessori di muratura in terra che variano tra i 60 e gli 80 cm. l’aggiunta di materiali isolanti è ininfluente; inoltre, la terra cruda ha un enorme vantaggio: è interamente reversibile! Ancora si possono spendere argomenti a favore della terra legati alla plasticità delle forme realizzabili, alla versatilità delle varie tecniche costruttive, all’economicità del materiale in quanto reperibile in quantità illimitata.Una muratura in terra è in grado di assicurare un ottimo isolamento termoacustico, è inattaccabile dai batteri, perchè materia inerte ed è resistente al fuoco. Offre garanzie di buon comportamento ai sismi e un’ottima protezione dalle onde elettromagnetiche. E’ stato dimostrato come negli ambienti realizzati con la terra cruda le temperature e i valori di umidità relativa si mantengono entro il comfort ottimali, in completa assenza di punti di parete fredda, in cui l’aria è sana, in quanto il materiale è biodegradabile e non rilascia volatili inquinanti.
Con la terra cruda si possono realizzare: murature portanti monolitiche, blocchi, tamponamenti, malte di allettamento, intonaci, pavimenti e pigmenti colorati per le tinteggiature. Sebbene sul mercato siano disponibili i prodotti sopraelencati, ogni soluzione può essere sperimentata in auto-costruzione con costi economici decisamente inferiori.Si laurea presso il Politecnico di Torino e si occupa della Terra Cruda in termini di tradizione e innovazione. Studia la cultura del territorio agricolo e le rappresentazioni del paesaggio. Progetta e sperimenta nuove soluzioni d’integrazione e di restauro conservativo di edifici in terra cruda e non. Promuove la diffusione della cultura del costruire in terra partecipando a convegni nazionali e internazionali.
Ha proposto atti di indirizzo volti alla salvaguardia del patrimonio alessandrino in terra cruda e lavora all’ideazione di metodologie d’avanguardia nell’uso della terra come materiale da costruzione. Nel 2007 pubblica il volume Terrarossa le case di terra della Frascheta e nel 2010, con gli Arch. R.Mattone e M.Mattone, il volume: Il paesaggio delle case in terra cruda. */terra-cruda

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