A Firenze l’emozione del colore

Una moderna ristrutturazione

Un appartamento moderno e personale in un antico convento più volte reinterpretato.

Un interno con una grande vista sulla città è stato arredato in modo allegro e disinvolto facendo largo uso del
colore sulle pareti.

Progetto: ing. Giancarlo Bartoli di Firenze
Servizio di: Luisa Carrara
Testo: Walter Pagliero
Foto: Athos Lecce

L’immobile, situato sulla via collinare che da Firenze sale verso S. Ilario a Colombaia, era in origine un appartato convento di suore. Attualmente vi sono due corpi di fabbrica distinti, il meno recente è contraddistinto da un
tetto a capanna e da murature assai spesse che ne denunciano l’antichità. Negli anni ‘50 entrambi hanno subito
una radicale ristrutturazione che ha compromesso le caratteristiche tipologiche originarie, cambiandone anche l’aspetto decorativo (sono stati aggiunti pavimenti in marmo con greche, nuovi servizi igienici, serramenti e finiture
tipiche di quegli anni). Nell’ultima recente ristrutturazione è stata creata nel soggiorno una grande vetrata per avere
maggior luce e nello stesso tempo godere appieno del panorama, ed è stato aperto un arco per rendere più fluido lo spazio diviso tra zona salotto e zona pranzo.

Per rendere aerea e trasparente quest’ultima zona, il tavolo è stato fatto in plexiglass su disegno dell’architetto Giancarlo Bortoli, che ha curato sia la ristrutturazione che il riarredo. Lo spirito di questo intervento non è a una sola dimensione, ma vuole raggiungere obiettivi diversi con intelligenti mediazioni. Prima di tutto va detto che i fiorentini amano sì le mode e l’attualità, ma godono nell’abitare case antiche, solide, pensate secondo tradizione. E infatti le modifiche qui fatte nel complesso murario non vogliono creare uno spazio totalmente nuovo, moderno, autonomo rispetto alla costruzione originaria; ma al contrario rendere solo più bello e vivibile lo spazio tradizionale conferendogli quel sapore di casa patriarcale che tutti i toscani desiderano in fondo al loro cuore. Questo non significa rinunciare, nella scelta dell’arredamento, a quel che si usa oggi, come i rigorosi divani bianchi in sapiente contrasto con mobili di legno scuro, ma accostare continuamente il moderno con l’antico, come in camera da letto dove un camino di sapore
neogotico fronteggia la testiera del letto a nicchia con specchio trompel’oeil. Esemplare è il trattamento della cucina qui documentata. Sotto un soffitto a travi incrociate di legno biondo, vi è una cucina con le parti tecniche tutte incassate nel muro giallino; su tutto domina un grande trave antico di legno scuro su cui è poggiata una collezione di bottiglie.

Il pavimento è black and white realizzato con le tradizionalissime piastrelle esagonali tipiche delle vecchie cucine. Il risultato non è né modernissimo né rivolto all’antico, è certamente attuale ma pensato per un ambiente culturale dove la cucina ha da essere “morbida” e con qualche sapore della vecchia tradizione come, in questo caso, il grande trave e il lavello ricavato da un unico blocco di marmo bianco di Carrara. La stessa cosa avviene per un ambiente di servizio come il bagno: i mobili in legno scuro sono dell’800, i lavabi sono a colonnina, ma la vasca è di taglio modernissimo, e per meglio richiamare il passato c’è anche una brocca in ceramica bianca usata quando non c’era l’acqua corrente. Ma la “pelle” del bagno è decisamente moderna: il pavimento è in piastrelle bianche e le pareti con il soffitto sono di un molto attuale color albicocca. A proposito del colore dato sulle pareti va detto che in Toscana è sempre esistito, visto che l’imposizione modernista del “tutto bianco” qui non ha mai preso veramente piede. Adesso l’onda lunga degli interni con colori intensi – messi in voga dagli spagnoli forse accogliendo suggerimenti dalla tradizione marocchina – è arrivata anche a Firenze, ma sempre filtrata dalla loro tradizione a cui tengono moltissimo.

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