IL LUOGO CUI CONDUCE IL CAMMINO

Prima che l’edificio in sé, qui è importante il processo previo alla progettazione. Randall Lindstrom, oltre che architetto, è consulente liturgico. Una serie di incontri coi parrocchiani si è risolta con l’idea fondante di impostare la chiesa secondo il concetto del viaggio, accompagnato da segnali esterni e interni.

La particolare sensibilità liturgica del progettista (formatosi a Chicago e poi trasferitosi in Australia) ha permesso che la discussione tra i parrocchiani desse frutti concreti. Lo scopo principale è stato quello di dare forma alla metafora del “viaggio”, come rappresentazione dell’iniziazione e della maturazione nella fede: all’ingresso si giunge attraverso un camminamento coperto da un porticato posto in asse con l’altare, che ne è la meta visibile attraverso una vetrata. Al varcare la soglia si scopre che il cammino subisce una svolta immettendosi nella logica avvolgente dell’aula liturgica, che ha forma di conchiglia.
“Nel cammino vi sono quattro luoghi di rilevanza liturgica che preparano il viaggiatore al rito – scrive l’Arch. Randall Lindstrom – All’ingresso ci si rende conto che la strada verso l’altare passa per le acque del battesimo: su questo domina la Parola. Quando, con ulteriore svolta, ci si pone di fronte all’altare, oltre questo si traguarda nella cappella eucaristica dove il lume acceso indica la presenza dell’Eucaristia proprio alla base del campanile, segnale eminente della chiesa.”

APPROFONDIMENTO
http://pro.dibaio.com/randall-lindstromAnche il clima, gli ampi panorami australiani e la vicinanza col mare contribuiscono alla definizione degli ingredienti architettonici.
All’esterno risalta la torre campanaria la cui sezione triangolare ricorda il profilo di una vela: questa, come anche i fianchi arrotondati e lucenti dell’architettura, suggeriscono l’immagine della barca, peraltro tipica della tradizione cristiana. Alta e luminosa, come un moderno transatlantico sulle cui murate si susseguono molteplici file di finestre i cui allineamenti sono sottolineati dagli schemi orizzontali.

La cappella eucaristica.
Si nota l’approccio da design che risolve in superfici lucide la parete da cui sporge un volume verticale in cui è incastonato il tabernacolo.
A destra, l’aula liturgica.
L’altare è posto in posizione centrale su una pedana marmorea mentre il presbiterio sta su una pedana che, nella zona prossima alla cappella eucaristica, chiude il cerchio dei fedeli. Si nota la sede presidenziale a cerniera tra i due ambienti sul lato destro mentre a sinistra e in posizione più avanzata della sede sta l’ambone. Notevole il crocifisso circondato da una vetrata tonda policroma. Il pianoforte è usato anche per concerti.La luce non giunge mai diretta all’interno dell’aula, tuttavia questa ne è permeata in ogni sua parte: non solo le vetrate sono segnate dal colore, ma il crocifisso stesso, alto sopra l’altare, è inserito in un oculo vitreo, specie di rosone che, astratto dal contesto proprio delle chiese storiche europee, diviene di queste simbolo e memoria.
L’oculo è anche strumento che apporta una trasfigurazione del crocifisso, divenendo un presagio di resurrezione nel momento del sacrificio.
Una presenza cospicua nel volume interno è quella dell’organo a canne, posto a sbalzo dietro all’altare, accanto alla zona di ingresso; ma la cassa lignea che lo ospita si pone in continuità cromatico-materica con la fascia centrale del soffitto e così non assume preminenza: protagonista resta l’altare, segnalato dal tondo sospeso del crocifisso, e posto su una pedana marmorea sopraelevata di due gradini.
In un contesto in cui non vi sono elementi architettonici di valore storico, la chiesa di St. John the Baptist, con le sue soluzioni di design studiate con finalità liturgiche e simboliche, è subito divenuta un “segno” identitario, e non solo per la comunità cattolica. Inoltre, in assenza di altri luoghi rilevanti per le attività culturali, queste si svolgono entro la chiesa, compatibilmente con le necessità liturgiche.
L’edificio include molti aspetti di ecosostenibilità: l’acqua piovana è raccolta in una cisterna sotterranea e riutilizzata; la molteplicità delle finestre schermate consente un perfetto controllo della luminosità diurna e le loro aperture sono studiate in modo tale da attivare una circolazione d’aria che rende inutile l’uso di strumenti per il condizionamento; in caso di condizioni climatiche estreme, entra in funzione una pompa di calore: ma il controllo dell’ambiente interno è prevalentemente di tipo “passivo” e necessita solo minimi interventi energivori e manutentivi.Progetto: Randall Lindstrom, Architect and Liturgical Designer (Prism Studio & PMDL)
Vetrate artistiche: Jan Aspinall
Foto: Brett Boardman (courtesy R. Lindstrom)NON I NUMERI MA LE PERSONE
http://pro.dibaio.com/gamma-coperture

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