Un’eleganza di gusto retrò

Erano gli allegri anni ‘50, gli anni del boom, quando un industriale milanese che pensava in grande decise di costruirsi una villa a Madonna di Campiglio, la prima residenza padronale di tutta la vallata. Il proprietario aveva molti rapporti sociali e amava dare cene per numerosi invitati venuti appositamente dalla città; anche il catering veniva da fuori, con un numero di camerieri in frac in grado di colpire la fantasia popolare che ancora oggi ne parla.
Poi il tempo passa e trasforma le cose. La grande villa pensata per uno solo è stata abbattuta, si sono salvati come vincolo i suoi volumi, dentro i quali sono stati ricavati sette appartamenti unifamiliari, ognuno con uno stile e un gusto diverso. Quello qui illustrato è la casa di montagna di una famiglia emiliana a cui piace avere il legno sulle pareti ma senza sfarzo, e che predilige i mobili con una storia e un’aria vissute.
Molti pezzi qui presenti sono stati proposti dall’interior designer Claudio Verri che ne ha curato la ristrutturazione, altri li ha forniti la famiglia.
La boiserie è scandita da semplici quadrature con rosette negli incroci e dentelli sotto la fascia marcapiano.
Il medaglione centrale della zona pranzo è uno dei più semplici di questo repertorio. Anche i mobili sono sulla stessa lunghezza d’onda: alcuni sono rustici con patina antica, altri sono dipinti nella tradizione dei Bauernmöbeln, mentre il divano e le poltrone sono stati scelti tra i modelli disegnati negli anni ‘40 e ‘50 e tuttora in produzione.
Un insieme sobrio ma accogliente, con un accento civettuolo nella scelta delle sedute, che hanno forme e colori particolari. Curioso l’abbinamento di pezzi di design, come la lampada a più luci inglobate in un cristallo e la panca fortemente rustica con schienale massiccio traforato nella zona pranzo.La scelta dei pezzi per imbandire la tavola è orientata sul tradizionale; in particolare i piatti con i germani reali tra foglie di loto fanno pensare a una fantasia cinese europeizzata.
Per ragioni funzionali d’illuminazione naturale degli ambienti, non tutte le pareti sono foderate in legno d’abete; alcune sono intonacate per riflettere meglio la luce proveniente dalle non molte finestre.
Questo interno, che non vuole irrigidirsi in una coerenza troppo formale, riceve  dall’alternanza di boiserie e di intonaco quel tono cordiale e rilassato che rispecchia in pieno il modo di porsi della famiglia: elegante ma casual.
OGGI, ESSERE VERI FABBRI NON SIGNIFICA FARE I SOLITI FERRI BATTUTI, MA, COME I GIOIELLIERI, CREARE SEMPRE NUOVI E PREZIOSI CAPOLAVORI. LE LAVORAZIONI IN FERRO BATTUTO ARTISTICO, IN QUESTO CASO, SONO PRODOTTE A MANO DA ABILI ARTIGIANI SECONDO L’ANTICA TRADIZIONE E UNA LUNGA ESPERIENZA.
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