“Una noce al giorno toglie il medico di torno”


A proposito di felicità

Arricchire la dieta mediterranea con piccole quantità di noci può migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni nei soggetti con ipercolesterolemia. Si tratta del risultato di uno studio condotto presso un istituto di ricerca di Barcellona (Institut d’Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer) che fornisce utili dettagli per spiegare l’effetto benefico delle noci sui livelli di colesterolo e quindi sulle cardiopatie. Se ne parla su Circulation.

La noce (dal latino nux,nucis) è il frutto secco del noce, che è prodotta dalla Juglans regia, deve essere considerata
più come una drupa che non come una vera noce.
Porta un gheriglio (seme) racchiuso entro due valve legnose (endocarpo) a loro volta circondate da un tessuto verde, carnoso, duro detto mallo (epicarpo).

La parte più visibile dell’embrione è data dai due cotiledoni carnosi, bilobi, cerebriformi, che appaiono come distinti
in quattro lobi, infossati in quattro compartimenti del guscio che sono incompletamente distinti da un falso setto lignificato e resistente. Il seme possiede un ottimo sapore, tanto più delicato quanto più è fresco, essendo ricco di olio di ottima qualità, ma che tende a irrancidire in breve tempo. Se ne sono ottenute diverse varietà, fra cui la premice, la tardiva o di San Giovanni, la noce di Sorrento, la noce Malizia, ecc. Le noci maturano in autunno; già in settembre, tuttavia, il loro guscio legnoso ha raggiunto una definitiva solidità. Il seme viene consumato tanto allo stato fresco quanto allo stato secco.
Se tuttavia è destinato a una lunga conservazione occorrono molte attenzioni per evitarne l’irrancidimento.
Si possono inoltre utilizzare le noci prima ancora che raggiungano la piena maturazione; in giugno o in luglio, quando il guscio è ancora erbaceo e tenero, se ne preparano delle confetture con o senza il mallo, o si fa un liquore, il nocino. In passato il noce è stato molto utilizzato nel trattamento degli eczemi cronici, dell’artrite urica, attualmente le sue foglie, assunte per via orale (infuso, decotto, tisana), sono ancora ritenute utili nelle malattie del ricambio quali diabete, gotta e obesità; la pianta favorisce la diuresi, stimola la funzione epatica ed è utile nelle affezioni reumatiche e nel rachitismo. Per uno esterno è utilizzato contro le infiammazioni delle vie genitali femminili; gli impacchi del decotto delle foglie sono efficaci contro la congiuntivite, le dermatosi.

A proposito di felicità

Invitiamo i nostri lettori a mandare via e-mail i loro pensieri o le loro immagini a proposito di felicità;
saranno pubblicate sul prossimo numero di Casa felice.
Lettere al direttore: inviare le vostre e-mail a:

 

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