UNA CUCINA REALIZZATA SU MISURA


La casa bolognese di un uomo d’affari che ha vissuto a New York, in Cina e in Giappone, riflette il gusto raffinato ed eclettico del proprietario.

Lo stile di questo interno rispecchia lo spirito di chi lo abita, affezionato sia ai sofisticati interni eclettici newyorkesi, sia alle case orientali più rilassate e informali. Qui abbiamo un mix di culture differenti dove non si cerca la ricostruzione puntuale di modelli precisi, ma la fusione di diverse suggestioni per creare uno stile cosmopolita molto attuale.

Progetto di Elisabetta Tavoni, architetto
Testo di Walter Pagliero
Foto di Sarah Angel Bezzecchi

Nel centro storico di Bologna un palazzo d’inizio ‘600 aveva un ampio sottotetto dove in un recente passato è stata ricavata una zona abitativa. Dopo quell’intervento l’architetto Elisabetta Tavoni ha eseguito una seconda ristrutturazione, dove la cucina è stata realizzata interamente in opera con l’aiuto di un falegname e di un piastrellista.
La grande cappa bianca in cartongesso aspira sia in alto che in basso ed ha un volume piuttosto imponente per bilanciare il mobile contenitore disposto al centro del locale. La parete di chiusura è stata attrezzata utilizzando un elemento base molto economico, una scarpiera ripetuta ventiquattro volte e inchiodata al muro in modo da diventare un contenitore molto parcellizzato per gli oggetti d’uso quotidiano nella preparazione del pranzo.

ELISABETTA TAVONI, architetto
Nasce a Bologna e si laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di
Firenze. Dal 1998 al 2002 lavora presso lo studio Terra e Gavina di Bologna occupandosi di ristrutturazioni di re-sidenze e di restauri di immobili ecclesiastici tra i quali, a Bologna: la Chiesa Cattedrale Metropolitana di San Pietro, il Santuario di Santa Maria della Vita, il Cenobio di San Vittore.
Dal 2002 si occupa di progettazione di residenze private e di immobili commerciali
sia in Italia sia all’estero, come la ristrutturazione di un complesso abitativo nelle Antille Olandesi o la progettazione di un ristorante a Londra. Nel 2004 ha vinto un bando di gara per il progetto di un nuovo edificio scolastico per la prima infanzia a Sant’Agata Bolognese.

Diverse viste dell’ambiente cucina e zona pranzo. Aspiratore, Faber; elementi a incasso, Tematic, fuochi e
griglia, Gaggenau; lampadario, “Canned Light” di Ingo Maurer. Le singole scarpiere, Ikea, semplicemente inchiodate
al muro da cui sporgono, formano un blocco unico omogeneo, originale, pratico ed economico.

Il soggiorno con un particolare tavolino che in realtà è un letto cinese per fumatori d’oppio dell’800, leggermente ribassato; non è pensato per il pranzo ma per prendere il caffè o il tè.

 

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