Una capriata piena di luminosità


A Pragelato, vicino al parco della Val Troncea

Il legno di larice e la pietra: materiali del luogo per intonare la casa al suo ambiente. E i grandi sporti della doppia falda del tetto formano un manto protettivo e accogliente.

Larch-wood and stone, local materials that make the house fit in with its setting, and the large overhangs of the double-pitched roof provide a protective welcome.

Realizzazione di Gianni Bertin e Ing. Antonio Ingegneri
Sevizio di Alessandra Bettaglio
Foto di Francesco Morgana
Testo a cura di
L. Servadio

Una casa in stile. Siamo nell’alta Val Chisone, ai piedi dell’Albergian, sopra la Val di Susa e il nome dice già molto. Qui i prati gelano per molta parte dell’anno e la natura è splendida e ben curata nel parco della Val Troncea, che dipende dal Comune di Pragelato. Lo stile del luogo è quello delle baite in pietra e legno di larice, perché di larice sono i boschi tutti attorno.
Alla contemporaneità il progetto ha dedicato alcuni aspetti: l’alta colonna in cemento che regge la falda minore in facciata, l’ampiezza delle vetrate sui due lati principali, il protendersi della falda maggiore sino al terreno ben oltre il limite dell’edificio sino a coprire uno spazio che funge da legnaia e ripostiglio.

A period house. Here we are in the upper Val Chisone, at the foot of the Albergian, above Val di Susa, and the
name already says a lot.
Here the meadows freeze over for much of the year (hence the name Pragelato) and the splendid nature of the park of the Val Troncea, under the municipality of Pragelato, is well tended to.
Chalets are made in stone and larch-wood, given the abundance of larch-wood forests all around. This renovation has a few contemporary features: the high cement column at the front that holds up the smaller roof slope, the size of the windows on the two main sides, and the extension of the larger roof slope all the way to the ground and well beyond the end of the building that acts as a woodshed and storeroom.

Le finestre di grande ampiezza contraddistinguono un modo di progettare moderno.
Un tempo, dalle intemperie ci si difendeva con le pareti spesse, dalle aperture ridotte.

Con la sua equilibrata ricerca di connessione tra tradizione locale e richiami attuali, l’architettura fronteggia i declivi lungo i quali, quando sono innevati, si snodano i tracciati delle piste da sci.
Le due falde asimmetriche acquistano il ruolo di protagoniste nel caratterizzare la casa: le lose da cui sono coperte restano a presidio del carattere locale, pur nella modernità del disegno. E anche i muri sono esternamente rivestiti in pietra.
Ne risulta un assieme sobrio, animato dalla luce che scherza rifrangendosi sulle mille sfaccettature della pietra a spacco, mentre l’ampiezza della falda maggiore comunica un senso di protezione, come un sollecito abbraccio che custodisce gli
abitanti dalle intemperie.
L’interno segue la stessa logica della discrezione.

L’amore per la tradizione

Toccare con mano il calore del legno antico, respirare l’ambiente di una baita di montagna del 1700, camminare su un vecchio pavimento di rovere o di abete lavorato a mano e cerato con sapienza artigiana: nello show room di antico trentino ritrovate l’emozione del legno antico e il gusto unico dell’abitare di un tempo. Antico trentino racconta una lunga storia di qualità e tradizione, un percorso di esperienza e di emozioni che solo l’amore per il lavoro artigianale del legno riesce a dare. Lucio seppi, raccolta l’eredità di ludis legnami, azienda artigiana della val di non da lui stesso fondata, è oggi protagonista indiscusso del recupero e della lavorazione del legno, con una passione che si rinnova ogni giorno. Qui si possono trovare pavimenti a doghe in legno antico – in larice, abete, rovere, olmo, castagno e noce – spazzolati, oliati e cerati; antico trentino.

La scala in legno di larice è araldo e simbolo delle strutture e dell’arredo. Perché nello stesso larice locale è la colonna centrale che si erge sino al colmo del tetto accompagnando la bucatura che attraversa in altezza tutto il volume interno.
Il gioco strutturale delle travi e delle colonne in legno pieno a vista è animato dai due sostegni centrali della trave principale che, inclinati in avanti ai lati della scala, formano un portale che demarca la soglia tra il grande vano di cucina e soggiorno al piano terra, e le stanze per la notte di sopra. Una soglia ulteriormente segnata dal cancelletto sui primi scalini, così che il passaggio tra i due ambienti risulta evidenziato con forza.

With its careful balance of local tradition and present-day references, the building faces the mountainside which, when covered with snow, becomes ski slopes. The two asymmetric roof slopes become a characterising element of the house: the slate slabs with which they are covered continue local tradition, albeit with a modern design. Even the walls are covered with stone on the exterior. The result is unostentatious and animated by the light that dances on the myriad aspects of the cleft stone, while the size of the largest roof slope communicates a sense of protection – a warm embrace from the inclement weather.

La credenza nata per stanze ben più oscure, qui, con le superfici rinnovate, fa bella mostra di sé in piena luce. La macchina per cucire diventa il simbolo di un’età passata,
della quale tuttavia qui si conserva ancora il sapore.

The credenza, originally intended for much darker rooms, has here been restored to show off its appeal in full light.
The sewing machine is used to symbolise the past, the flavour of which can still very much be felt.

La maniglia appartiene alla storia del costume, e rispetto alla una casa ha lo stesso compito che ha un gioiello: deve valorizzarla, aggiungere un dettaglio, un particolare che grazie alla cura con cui è scelto, può modificare il risultato
definendo lo stile dell’arredamento. È l’impugnatura, quella zona della porta da “toccare con mano” per passare
da una stanza all’altra.

The handle belongs to the history of costume and serves as a jewel for the house. It is a detail that adds value to the
house and can go so far as to define the style of furniture used; it is the part of the door that you touch to go from one
room to the other.

Il diffuso colore caldo del legno rende l’ambiente accogliente, le grandi finestre
gli donano l’allegria delle luminosità cangianti nel giorno.

Il piano superiore poggia su una tavolato ligneo: come un soppalco. Il confronto con la pavimentazione di cotto al livello basso ne accentua la leggerezza, al che concorre anche l’ampia finestratura sotto la capriata principale: questa fa sì che al piano alto il prospetto esterno non presenti pareti visibili, ma solo la intelaiatura lignea di supporto.
Se il vano al piano basso risulta dedito al vivere quotidiano, con gli apparati della cucina bene in vista e con la credenza d’epoca restaurata, al piano alto lo spazio libero da pareti sul prospetto anteriore diventa un salotto-belvedere, da cui la vista può spaziare all’intorno.

Soppalco o piano superiore? Qui la differenza di materiale costruttivo (cotto al piano terra, legno per il primo piano) accentua il sovrapporsi di ruoli e la grande apertura che affaccia all’interno della casa contribuisce a questa
sovrapposizione. Sotto: il grande portone ad arco ribassato richiama l’immagine del fienile.

Mezzanine or upper floor?
Here the difference of building materials (terracotta on the ground floor, wood for the first floor) accentuates the overlapping of roles; the large opening giving onto the interior of the house helps in this overlap. Below, the main door
with depressed arch is reminiscent of barns.

A sinistra: grazie al vetrocamera, anche una parete totalmente trasparente ha una capacità coibente adatta ai climi
rigidi dell’alta montagna e permette una vista invidiabile sullo splendente scenario alpino.

Left, with double-glazing even an all-glass wall can be appropriately insulated for rigid mountain climates while providing an enviable view of the gleaming Alpine landscape.

La capriata aperta consente anche a chi sta seduto in poltrona di indugiare nell’osservazione delle vicine cime e ricevere sino all’ultimo bagliore di quei precoci tramonti oltre i monti che caratterizzano l’alternarsi tra il giorno e la notte nelle valli. Travature e perlinature lignee affratellano l’architettura alla montagna, la rendono a questa intrinseca – e l’atto dell’abitare in questo modo diventa un gesto di appartenenza, piuttosto che una presa di distanza. Il salotto segna una pausa nel volume interno: da qui si accede alle camere da letto ma, più di questo, la sua funzione è permettere un
momento di contemplazione sul panorama.

Una cucina dalle mille prestazioni e funzionalità, da vivere appieno: i pensili sono dotati di ganci premontati che permettono una perfetta regolazione dall’interno del pensile stesso. Il pensile colapiatti è dotato di una griglia in acciaio inox e può essere, su richiesta, rivestito internamente con una protezione in alluminio. I fianchi dei cassetti, cestoni ed estraibili sono realizzati in acciaio protetto con vernici epossidiche di colore grigio. I piani di lavoro sono realizzati in truciolare idrorepellente rivestito con laminato antigraffio; in marmo o granito di diversi tipi; in truciolare rivestito in acciaio inox con finitura antigraffio o satinato; in legno lamellare massiccio di diversi colori; modello Gioconda, design Massimo Iosa Ghini, di Snaidero.

Piemonte: Pragelato, valli Chisone e Germanasca

Il comune di pragelato (to) è composto da parecchie frazioni e borgate; il nome antico, prata gelata, gli proviene chiaramente dal suo clima piuttosto rigido, che rende i prati gelati per parecchi mesi all’anno. Per secoli pragelato fu la capitale della valle a cui aveva dato il nome. Fu anche il paese capoluogo dell’escarton dell’alta val Chisone, che dal 1343 al 1713 fece parte della repubblica degli escartons. Pragelato ha scritto importanti pagine di storia anche durante le guerre di religione, che misero a ferro e a fuoco queste vallate. Le borgate pragelatesi conservano ancora numerosi segni del legame con le terre d’oltralpe: si possono infatti incontrare parecchie f
ontane poligonali che recano incisi i gigli di francia o la croce sabauda e si hanno numerosi esemplari di meridiane. Oggi pragelato è diventata un’importante e rinomata località turistica, un anfiteatro alpino con ottime attrezzature sportive, in cui d’inverno si praticano sci e pattinaggio, e dove d’estate è possibile soggiornare in mezzo a suggestivi scenari montani e pinete di abeti e larici. All’interno del suo territorio si estende il parco naturale regionale della val troncea che, oltre al patrimonio floristico e faunistico, può ancora documentare superbi esempi di architettura occitana, e può offrire suggestivi itinerari alle miniere del bet.

The interior uses the same discretion. Larch-wood is used for the staircase and for the other structures and furniture. The central column that goes all the way to the ridge of the roof is also in larch-wood, and it accompanies the hole that crosses the entire interior volume.
The structural interplay of beams and columns in unpainted wood is animated by the two central supports of the main beam which, sloping forwards on the sides of the staircase, form a portal that delimit the threshold between the large kitchen and living room on the ground floor, and the bedrooms above. The threshold delimited by a small gate on the first few steps emphasises the passage between the two rooms. The floor above uses wooden planking, like a mezzanine.
A comparison with the terracotta floor on the level below sets off its lightness, which is aided by the large window beneath the main truss. This means that the upper floor has no visible walls from the outside, but only the wooden framework of the roof structure. If the room on the lower floor is used for everyday living, with kitchen utensils in full view and restored period credenza, the floor above with no walls at the front turns into a living-room-cum-belvedere from which to feast your eyes on the surrounding panorama.
The open truss lets you take in the view of the nearby mountain peaks or enjoy the glow of the precious sunsets that characterise the coming and going of night and day in the valleys. Wooden beams and matchboarding make the architecture of the building fit into its mountain setting, so that the act of living becomes an act of belonging, rather than one of alienation. The living room acts as a pause in the entire building: from here you gain access to the bedrooms and also contemplate the panorama.

 

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