Un appartamento da vivere

Una riuscita ristrutturazione di un appartamento a Milano racchiude in sè funzionalità e stile, dove ogni dettaglio è stato pensato su misura. Originale, ben diviso nelle sue funzioni abitative e molto caratterizzante per chi lo vive.

Ristrutturare un appartamento significa prima di tutto soddisfare esigenze ed andare incontro a quello che il cliente desidera, trovando, in questo modo, soluzioni intelligenti che sposano praticità e carattere. Sicuramente oggi giorno la scelta è diventata molto ampia, sia per i materiali che per i componenti d’arredo, e spesso è più difficile scegliere e decidere tra una vasta gamma di possibilità. Definire lo spazio ed arredarlo è un gioco d’equilibri che deve tenere conto di tante variabili, come in questo caso l’esigenza di uno spazio ad effetto open e la dimensione effettiva per realizzarlo

Quest’appartamento è sicuramente un esempio d’utilizzazione dello spazio ottimale e ben riuscita per ciò che riguarda l’originalità, ben diviso nelle sue funzioni abitative e molto caratterizzante chi lo vive, ed è proprio in questo modo che il fare architettura diventa un’operazione di totale fusione tra tecnica, osservazione ed ascolto delle esigenze, e soluzione innovativa, senza lasciare nulla al caso. In questa ristrutturazione l’esigenza del cliente era di avere uno spazio il più aperto possibile ma funzionale, pulito nella sua essenza ma vivibile in modo pratico e basilare. L’architetto Monica Vincenzi, per ottenere quest’effetto “open”, ha giocato sul disegno eliminando i muri, e cioè, creando le divisioni degli ambienti attraverso librerie in muratura simmetriche che separano e dividono le funzioni della zona giorno senza chiudere lo spazio. Anche l’arredo segue questa volontà di “pulizia”, ridotto al minimo senza però far mancare niente all’esigenza funzionale del cliente, ottenendo un effetto di leggerezza e modernità. Per i muri sono state scelte mensole a nicchia illuminate che non rubano spazio e mantengono una riuscita conformità con l’intento progettuale.

La particolarità di quest’appartamento sta sicuramente nella scelta di mettere all’ingresso il bagno, con addirittura la vasca da bagno a vista, il che vuole esprimere un concetto filosofico preciso. Infatti l’idea è stata quella di utilizzare l’elemento acqua come mezzo di purificazione prima di entrare in un mondo incontaminato che è rappresentato da tutto lo spazio abitativo, creando così una sorta di percorso spirituale. È stata fatta una controsoffittatura per rendere più accogliente ed intimo il momento del bagno. L’ingresso è separato dalla zona giorno da una porta scorrevole vetrata, che rende più fluido lo spazio ed evita la creazione di troppi muri.

Tutto lo spazio ed anche i dettagli sono stati fatti a misura, pensati secondo una logica ben precisa. Per il bagno non sono state utilizzate piastrelle ma cemento lisciato che dà un sapore più antico, così come il lavabo in muratura. Le tinte sono in contrapposizione per quanto riguarda i toni. Infatti l’illuminazione della zona giorno è ottenuta attraverso i neon freddi sopra il camino e nelle mensole, e le luci più calde dei faretti, mentre il parquet in rovere anticato ammorbidisce ancora di più lo spazio. Alla zona notte si accede attraverso una scala “sospesa”, che non tocca il basamento in legno sottostante ( dove c’è un letto a cassetto), e subito colpisce la diversa scelta del parquet, qui molto scuro in wengè a differenza di quello più chiaro al piano di sotto. Salite le scale si nota subito la parete in mattoni a vista che vuole essere una sorta di testata naturale per il letto, rievocante sogni, rendendo l’ambiente più caldo ed accogliente. Il gioco dei contrasti prosegue anche per la camera, data la scelta molto tecnologica delle casse per l’impianto stereofonico di “Bang and Olufsen” che dà una nota minimalista e raffinata, giocando con il legno del parquet ed il muro in mattoni. I cassettoni in legno fatti su misura servono anche da scaletta per accedere ad una cabina armadio sovrastante il letto. Minimale anche la scelta dei sanitari sospesi per il bagno, di Philippe Starck, e decisamente d’effetto la lampada da soffitto della zona pranzo di Catellani e Smith Tochur. Gli elementi d’arredo, scelti con cura, spiccano nella semplicità del taglio spaziale, ma non solo, lo “rifiniscono” creando un ambiente leggero e poco scontato, totalmente in linea con il modo di abitare ma soprattutto di vivere del cliente, e trovando quasi fosse casualmente il posto ad hoc per ogni pezzo.

Appartamento a Milano, in zona Porta Venezia
Ristrutturazione arch. Monica Vincenzi
Servizio di Consuelo Canducci
Foto Athos Lecce

 

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