Una giovane signora franco-spagnola ha deciso di stabilirsi a Pietrasanta, la cittadina dell’entroterra versiliese vicino a Carrara resa famosa dalla presenza di noti scultori.
progetto di Riccardo Barthel interior designer servizio di Sara Sperolini intervista di Walter Pagliero foto Athos Lecce
Nel centro storico di Pietrasanta tutti la conoscono come Sofy. Nata da madre francese e padre spagnolo, la sua infanzia l’ha passata a Ginevra, poi si è trasferita a Parigi dove ha completato gli studi.
Perché ha scelto di vivere buona parte dell’anno a Pietrasanta? Molto meno nota di quanto lo sia oggi, quando l’ho vista la prima volta era un piccolo centro frequentato da scultori, e anche se ero abituata a vivere in grandi città mi è subito venuta voglia di abitarci. È stato un amore a prima vista: qualche volta il destino ti porta là dove devi andare. Infatti qui è successa una cosa nuova: prima di trasferirmi in Toscana l’unica mia attività artistica era il disegno, ma dopo un anno passato a Pietrasanta mi sono convertita alla scultura e adesso ne sono completamente coinvolta.
Un modo di vivere di tradizione alto borghese europea mostra i segni di nuovi e profondi interessi spirituali.
Nelle foto: Il profondo rapporto spirituale che lega la proprietaria col buddismo tibetano si manifesta nei fili con bandierine colorate in cortile e sulle terrazze. Infatti la casa, appena pronta, è stata benedetta con rito buddista da monaci tibetani.
È capitato così: nello studio di un artigiano ho preso in mano un po’ di creta, quasi per gioco, e ho cominciato a lavorarla; lui, quando ha visto quello che stavo facendo, ha chiesto dove avessi imparato a scolpire, e alla mia risposta negativa si è molto sorpreso e ha detto: “non è per farti un complimento, ma se vuoi vivere di scultura, penso che tu ce la possa fare”. Adesso sono qui stabilmente, ben contenta di esserci. Un domani non si sa, bisogna essere aperti ai cambiamenti, meglio lasciarsi trasportare dal proprio istinto.
I toni del rosso e del violetto rendono austera e fastosa questa antica architettura, che fa da sfondo a sculture altrettanto austere.
Nelle foto: La terrazza, dove la proprietaria ama vivere durante la bella stagione, domina la parte più antica di Pietrasanta. Nella pagina accanto: divano della ditta Caravane di Parigi; poltrone dello stilista Ralph Lauren. Il grande camino ha una cornice inglese in legno intagliato di stile neoclassico. Il tappeto persiano appeso alla parete è un “Hereké” anatolico con trama e ordito in seta. Avendo fatto un’accurata ristrutturazione, che immagine ha voluto dare alla sua casa? Confortevole e tradizionale come le case dove avevo vissuto finora, con grandi sofà dove possono salire le mie bestiole. Per gli interni mi sono rivolta a un interior decorator di Firenze, Riccardo Barthel, che mi ha aiutato a trovare le cose che non ero in grado o non avevo il tempo di trovare. Molto importante è stata anche la collaborazione dell’impresa, la ditta Simone Mei, che aveva come capocantiere l’architetto Marco Bascherini a cui si deve la brillante soluzione di molti problemi.
La biblioteca e il tinello – cucina sono due ambienti che rispecchiano la tradizione architettonica e decorativa delle ville signorili in Toscana.
Nelle foto: Le boiseries della biblioteca, disegnate da Riccardo Barthel, sono in rovere di recupero, come i listoni del pavimento. La cornice del caminetto in ghisa è di fine ‘8OO. La cucina in muratura, disegnata da Barthel, ha un lampadario da lui prodotto e piastrelle dell’800 napoletano. Elettrodomestici, De Manincor.
Qualità dell’intervento
Centralità del progetto: per quanto riguardava la struttura c’era un’intenzione conservativa, unita alla scelta di un arredamento di tipo tradizionale secondo le esigenze della cliente. Innovazione: si sono dovute rifare tutte le solette perché erano troppo sottili e pericolanti e si è approfittato dell’intervento per sistemare al loro interno un nuovo tipo di riscaldamento. Uso dei materiali: anche dove si è dovuto intervenire radicalmente si sono tenuti presenti i materiali originali, come il legno di rovere per i pavimenti. Nuove tecnologie: si è studiato un sistema di riscaldamento poco invasivo, scegliendo quello a serpentina nascosto sotto al pavimento.
BIOGRAFIA
RICCARDO BARTHEL interior designer
Nasce a Firenze da genitori fiorentini, solo suo nonnopaterno era tedesco, mandato a Firenze dalla ditta Siemens per creare
nella tenuta reale di San Rossore uno dei primi impianti elettrici di fine ‘800. Mosso da grande passione per l’arredamento, dapprima si occupa dei materiali decorativi e fonda la ditta “Riccardo Barthel”; poi sviluppa il proprio campo operativo fino a specializzarsi nella progettazione e nell’esecuzione di arredamenti per abitazioni private e locali pubblici. A questo fine ha organizzato attorno a sé una rete di artigiani, interni ed esterni all’azienda, che consentono al cliente sia di curare ogni singolo dettaglio sia di commissionare un’intera realizzazione su misura.
|
|
|
|