Le stufe in ghisa (lega di ferro e carbonio con piccole quantità di fosforo, magnesio, alluminio, che si ottiene riducendo in un altoforno i minerali ossidati di ferro con coke metallurgico) sono la tipologia più diffusa delle stufe a convezione, sono molto pratiche, resistenti e possono avere varie forme artistiche che riproducono diversi stili. Sono costituite da un nucleo riscaldante in ghisa associato ad una serie di “giri di fumo” con lo scopo di accumulare calore e cederlo a tutta la struttura della stufa ed al suo rivestimento, che può essere sia della stessa ghisa trattata con particolari vernici termoresistenti, sia in ceramica, in pietra ollare o in maiolica.Il rivestimento, oltre ad un fine puramente decorativo e di abbellimento, serve come volano termico quando la stufa è in fase di spegnimento. Un bell’esempio di stufa di ghisa (alimentata a pellet) con rivestimento di ceramica, in questa baita di Bardonecchia completamente ristrutturata dall’architetto Anna Matteoli: si staglia nettamente sulla parete di pietra e decora piacevolmente scaldando.
Uno scorcio su un’altra parte del grande soggiorno, coronato da una stufa posta accanto ad una coreografica parete in pietra a vista.
Una stufa a pellet garantisce un alto rendimento calorico attraverso un sistema di canalizzazione del calore molto adatto ad ampi ambienti, di Olimpia Splendid.