Il problema dei distacchi di porzioni delle superfici esterne della Torre della Ghirlandina, elemento svettante della Cattedrale modenese, si erano registrati da tempo. Nel 2008 finalmente il toro è stato preso per le corna e sono cominciati i lavori di ripristino delle superfici.
Il primo passo per la messa in sicurezza delle superfici esterne della torre è stato l’innalzamento di un ponteggio e, come già sperimentato in molti altri casi, si è deciso di cogliere la collocazione di tale ponteggio, come occasione non per abbruttire la città con la presenza di una struttura provvisoria e puramente funzionale, bensì per offrire una nuova possibilità di incontro con l’espressione artistica.
Il sistema è consolidato, ma la specifica soluzione è stata originale e particolarmente raffinata.
Patrimonio protetto dall’UNESCO e simbolo di Modena, la Torre della Ghirlandina è stata coperta per molti mesi, fino al 2010, quasi interamente (esclusa la parte più alta della cuspide), con un’opera d’arte del noto artista Mimmo Paladino.
L’esponente della corrente Transavanguardia ha richiesto espressamente, in qualità di partner tecnico, che i teli di copertura dei ponteggi fossero curati dal Gruppo Masserdotti, azienda bresciana, leader nel settore della stampa digitale: una struttura competente, in grado di garantire la qualità dell’immagine stampata e l’affidabilità del servizio di montaggio, soprattutto in situazioni complesse per dimensioni e strutture.
Una visuale della Torre della Ghirlandina, il campanile della Cattedrale di Modena, ricoperta dai teli riproducenti opere di Mimmo Paladino, installate a copertura del cantiere di restauro da Gruppo Masserdotti (sede a Brescia)Il know how di questa Azienda è testimoniato da tante realizzazioni di coperture importanti nel corso di restauri quali quelli della Cattedrale di Noto, per il Palazzo della Gran Guardia di Verona, dei 4 interventi per il Palazzo Ducale di Venezia, della riproduzione del soffitto di Luca Giordano a Palazzo Medici a Firenze, della Torre degli Asinelli a Bologna, della Biennale di Venezia e dei Festival del cinema di Roma e di Venezia.
Il lavoro sulla Torre della Ghirlandina ha richiesto l’utilizzo di un telo ignifugo microforato in quattro pezzi singoli (uno per ogni lato della torre) di circa 17 metri di larghezza per 64 metri di altezza e per un totale di 4.352 metri quadrati di superficie, sicuramente la più grande mai installata in Europa.
Il problema di tali opere, riprodotte su teli che restano esposti alle intemperie per lungo tempo, è che i colori devono mantenersi vivi, l’immagine pienamente godibile in condizioni relativamente avverse: infatti il supporto su cui sono montate le immagini non è rigido. E i teli devono consentire un certo passaggio di luce senza essere trasparenti, così da permettere a chi lavora di operare in buone condizioni ambientali.
Allo stesso tempo devono garantire il mantenimento della qualità dell’immagine che riproducono. Col successo di questa realizzazione il Gruppo Masserdotti si conferma un importante punto di riferimento in questi specifici interventi in Italia e nel mondo.La tecnica è sempre stata collegata all’espressisone artistica. Oggi questa può essere riprodotta con fedeltà assoluta.
Ne parliamo con il Dr. Andrea Masserdotti, titolare dell’Azienda omonima.
Quali le opere più facilmente riproducibili con i sistemi attuali?
Le pitture murali e le vetrate sono riprodotte, grazie ai nostri mezzi tecnici, in assoluta fedeltà all’originale.
Il grado di perfezione nella riproduzione è tale da rendere con efficacia anche tutti gli effetti di superficie. Per dire, le pitture murali a tempera presentano una tessitura diversa da quelle realizzate a buon fresco; le vetrate con vetro soffiato sono diverse da quelle prodotte dall’industria della laminazione del vetro. L’artista si esprime anche in funzione dei mezzi di cui dispone e che sa usare: dal mezzo – dal colore, dalla consistenza materica e dalle tessiture di superficie – sa estrarre un significato che comunica tramite la propria consistenza e la propria presenza. La tecnologia contemporanea ha introdotto un nuovo ambito, impensabile sino ai più recenti sviluppi
della fotografia: la riproduzione identica di manufatti artistici di pregio fin nelle minime peculiarità.
Così nulla dell’opera originale va persa nella riproduzione. Con questi procedimenti tali opere possono essere riprodotte anche con una variazione di scala: ingigantendo o rimpicciolendo le immagini. Data la consistenza materiale dei supporti, la riproduzione su film si presta particolarmente alla replicazione di vetrate e di pitture parietali: entrambi sono mezzi espressivi adatti alle chiese.
I supporti usati sono duraturi?
Si tratta di film prodotti da multinazionali, ovvero aziende certificate e hanno una garanzia certa.
Le vetrate sono realizzate con film garantiti e in triplo strato, che permettono di dare corposità al colore. La tessitura di superficie è riprodotta anche nelle zone trasparenti: per esempio quella del vetro cattedrale, il migliore in uso per le vetrate artistiche, è mantenuta identica all’originale.
Come si opera per la realizzazione?
Nel caso delle vetrate, il film è applicato sui vetri esistenti: non è necessario sostituirli. I tempi sono rapidi e l’operazione non invasiva e pulita. E i costi sono contenuti; preventivabili anche senza ispezione in situ: basta conoscere la dimensione delle superfici interessate.
Conviene scegliere un film da applicare su vetro, invece di un’autentica vetrata?
Ma la riproduzione sul piano estetico mantiene intatta l’autenticità dell’originale. Così si possono scegliere le vetrate o gli affreschi che si vogliono e ottenerli come se fossero quelli originali, sapendo esattamente quale sarà il risultato finale. Soltanto con riferimento alla realizzazione tecnica della vetrata – senza cioè considerare il valore artistico dell’opera – il risparmio è dell’80% rispetto alla vetrata in piombo.
Questo discorso appare più semplice per le vetrate che gli affreschi: il film è materiale trasparente alla luce, a differenza delle pitture murali…
Certo, ma il procedimento tramite film consente di riprodurre qualsiasi disegno e densità di colore.
Così come si ottiene la semitrasparenza o trasparenza delle vetrate, si ottiene anche l’opacità delle superfici murarie. Si eseguono affreschi su tutte le superfici, anche su malte ruvide. Come per le vetrate, l’esecuzione è rapida e pulita. I costi sono molto contenuti. Si possono ottenere magnifiche opere di grandi artisti, di rilevanza storica, scelte secondo la propria inclinazione.
Con questi sistemi di riproposizione, l’arte acquista una nuova dimensione. Certo, al tatto la consistenza del film risulterà sempre diversa dall’originale, ma alla vista il risultato è di assoluta identicità.Non più le solite vetrate anonime
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