Una stufa gialla di CASTELLAMONTE

Ecco quanto ha dichiarato l’architetto Pierpaolo Court autore del progetto: “Nella ristrutturazione di questa vecchia grangia (così sono chiamate le baite nella zona piemontese della Val di Susa) si è cercato di configurare gli spazi, non tanto con una progettazione originata dal rispetto di prescrizioni o esigenze distributive, quanto con una ricerca di elementi costitutivi della costruzione che innescassero un processo attributivo di valore alla casa e ai nuovi spazi interni.
C’era la volontà di valorizzare questa architettura e di avvicinarsi a essa con grande rispetto. Non era importante aggiungere o togliere qualcosa, quanto saper riconoscere la vera anima della costruzione. Presa coscienza dell’importanza storica di questa architettura e dell’unicità delle singole parti che la compongono, gli spazi interni sono stati ridistribuiti e ripensati, attribuendo loro una precisa funzione, ma anche tenendo conto dell’originaria sistemazione di alcuni elementi.Tra questi: i muri in pietra a vista (come quello in camera da letto) e le parti strutturali e decorative (travi, pavimenti e porte antiche) in legno. La zona mansardata, dopo l’intero rifacimento del tetto e la realizzazione di una struttura a capriate con legno di recupero, è diventata palcoscenico di una nuova vita. Sono bastati pochi elementi, come il grande camino in pietra, le tende sistemate in modo del tutto inconsueto, le porte antiche per “richiamare” l’anima della vecchia casa. Unica nota contemporanea la cucina in acciaio, simbolicamente separata dall’area pranzo da una piccola parete in legno con finestrella.” In questo discorso viene omessa una presenza che invece è importantissima nel contesto: la stufa giallo oro tradizionalissima nelle forme, ma originale nel colore. Il modello è quello cilindrico tipico del gusto neoclassico, venuto di moda tra Settecento e Ottocento e poi ripreso nel Novecento con decorazioni più fitte.
L’esecuzione è quella tradizionale: nessuna modifica visibile del modello originale e stesso giro di fumi. È un oggetto di affezione non paragonabile con le moderne stufe a pellet, che sono certamente più pratiche ma meno suggestive e ricche di risonanze della memoria. Il suo colore giallo oro non è una novità, ma risale al gusto vittoriano per i colori forti tra cui il giallo oro del precedente periodo napoleonico.Design vincente

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