Il dibattito culturale di questi ultimi anni sui temi dell’architettura e della qualità del paesaggio continua ad arricchirsi sempre di nuovi spunti e contenuti.
Il tanto discusso tema riguardante il rapporto tra forma e funzione sembra cedere il passo a questioni più ampie e complesse che investono i temi della innovazione tecnologica e del risparmio energetico, della qualità architettonica e del bene comune, del ruolo e del linguaggio, insomma, che dovrebbe esprimere l’architettura contemporanea, in particolare rispetto soprattutto ad un suo rapporto dialettico per la narrazione del costante processo di costruzione del paesaggio artificiale.Il progetto che viene presentato non ha la pretesa di richiamare grandi temi e ancor meno soluzioni prorompenti per imporsi sul luogo o sulla natura del contesto, quanto piuttosto confrontarsi con esso in modo assolutamente schivo e riservato.
In fondo, quasi un tentativo di passare timidamente inosservato, con la consapevolezza di doversi necessariamente confrontare con i valori di un luogo che, anche se ubicato ad adeguata distanza, è comunque posto nel mezzo tra l’antica città di Paestum e l’area archeologica di Hera Argiva in prossimità della foce del fiume Sele, laddove dalla mitologia è segnato l’approdo di Giasone e degli argonauti.L’ipotesi considerata con la proposta di progetto è principalmente quella di contribuire all’attestazione di un’idea di “qualità edilizia ed architettonica” più ampia attraverso l’affermazione di nuovi esempi di architetture di qualità rivolte non solo allo sviluppo di argomenti di natura formale o funzionale, bensì all’affermazione di criteri generali riguardanti nuove soluzioni tecnologiche finalizzate al risparmio energetico, all’uso di materiali innovativi, alla considerazione degli aspetti cromatici di maggiore garanzia per una complessiva compatibilità dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Il progetto delle opere previste contempla la possibilità di realizzare un intervento di recupero dell’attuale corpo di fabbrica e la realizzazione di una struttura ex novo in conglomerato cementizio armato per una complessiva integrazione della matrice strutturale.
Il recupero del fabbricato esistente potrà avvenire mediante un consolidamento della muratura e delle parti strutturali esistenti.
Il collegamento verticale è assicurato da due gruppi di ascensori annessi alle scale posizionate sui lati estremi del corpo di fabbrica. Per i due vani destinati ad accogliere le scale e gli ascensori, è previsto l’impiego di vetrate fotovoltaiche a film sottile per la produzione di energia elettrica.
Le vetrate,corrispondenti ai vani scala con ascensori, saranno realizzate con “fissaggio puntuale”.
L’intervento proposto, come si evince dagli elaborati grafici di progetto, si prefigge un triplice obiettivo:
adottare soluzioni formali che diano ampie garanzie di salvaguardia dei valori di paesaggio dal punto di vista degli interventi di mitigazione espressi soprattutto rispetto a scelte cromatiche compatibili con i colori naturali di contesto;
adottare soluzioni tecnologiche attuali dal punto di vista dell’impiego di materiali e innovative cioè capaci di offrire ampie garanzie dal punto di vista del contenimento dei
consumi energetici;
dare una risposta alle esigenze espresse dalla committenza nel prevedere una serie di spazi integrativi dell’attuale attività commerciale svolta al fine di incrementare le capacità produttive ed occupazionali, compatibilmente con quanto previsto dalle attuali norme attuative di Piano.L’elevatore personaleDentro l’ascensore