Il complesso conventuale di Santa Croce sorge maestoso nella campagna di Bosco Marengo (Alessandria): è il maggiore esempio di architettura tardo rinascimentale nella zona. Edificato tra il 1566 e il 1572 su progetto del perugino Ignazio Danti e parzialmente modificato nel Sei e Settecento, nonostante le devastazioni e spoliazioni subite nel corso dei secoli ha conservato l’impronta e il carattere iniziali. L’architettura esterna della chiesa, impreziosita da un importante portale, ha linee ariose tipiche del Rinascimento con una facciata di gusto classico.
La considerevole estensione – inscrivibile in un rettangolo di circa 75 x 98 metri – del complesso boschese è il motivo che ha reso difficile il suo recupero. Questo, la rifunzionalizzazione e la valorizzazione di un complesso monumentale sono legati all’individuazione di un uso compatibile con le sue caratteristiche peculiari – quando quello originale non risulti più percorribile – e che riesca anche a conciliare le istanze legate all’irrinunciabile azione di salvaguardia dei caratteri storico-artistici e monumentali. Un pur notevole intervento legato alle manifestazioni del Grande Giubileo del 2000 – che ha interessato in particolare l’ala ovest del chiostro piccolo – non si è dimostrato risolutivo e ha rinfocolato il timore che si mantenessero funzioni poco congruenti con i monumentali spazi.Il complesso conventuale di Santa Croce a Bosco Marengo, grazie al restauro attuale, è divenuto la sede permanente del World Political Forum voluto da Michail Gorbaciov, dando a Santa Croce nuova visibilità e pregio a livello internazionale.
Il percorso di quest’ultimo intervento iniziò nel dicembre del 2004, con un accordo di programma che prevedeva il restauro e la conservazione della chiesa, dello spazio museale e delle aree destinate ad attività culturali. L’intervento è stato suddiviso in due lotti: il primo ha riguardato il restauro e l’adeguamento funzionale della chiesa, l’altro le opere edili della chiesa e quelle edili e impiantistiche relative al Museo Vasariano.
Nel rifacimento della copertura, deteriorata per tutta la sua superficie (5.000 mq), l’impresa si è affidata alla lastra ondulata fibrobituminosa ONDABASE 190 di Onduline Italia. Il Sistema SOTTOCOPPO è valido per tutti i tipi di coppi, offre una soluzione classica, pratica, economica, efficace, ideale per le costruzioni di nuova realizzazione e/o di restauro.
Le lastre SOTTOCOPPO si applicano con estrema facilità, garantendo l’impermeabilizzazione e la ventilazione della copertura. Agevolano la posa dei coppi che trovano naturale collocamento all’interno delle ondulazioni. Le lastre SOTTOCOPPO sono conformi alla UNI EN 14964. Nello schermo rigido da sottocopertura per coppi in laterizio, la lastra ONDABASE 190 può essere fissata su supporti in legno o cemento di coperture a falda nuove o in rifacimento.
Idonea per coppi di larghezza da 17 a 19 cm; pendenza minima della copertura: 15%.
Oltre alla semplicità di posa in opera, Onduline SOTTOCOPPO agevola l’allineamento dei coppi lungo le falde di copertura (sistema di posa consigliato da ANDIL). Anche se i coppi si rompono il tetto è perfettamente impermeabile. La superficie della lastra impedisce ai coppi di scivolare. Per i coppi superiori e in caso di forti pendenze e/o particolari condizioni ambientali i coppi vanno fissati con gli appositi ganci. Il profilo ondulato permette una doppia circolazione d’aria. La struttura è più asciutta e i coppi durano più a lungo. Tutti i coppi da 17 a 21,5 cm, nuovi e di recupero, trovano un perfetto abbinamento alle lastre sottocoppo. Il sistema Onduline SOTTOCOPPO permette di risparmiare notevolmente sui costi di realizzazione e manutenzione delle coperture in coppi. Il due modelli della gamma PLUS sono verniciati in superficie con una speciale pittura grigia metallizzata riflettente.www.onduline.it
Sistemi da sottocopertura