In quello che una volta era il salotto, (e adesso è solo una pausa morbida tra gli spigoli della cucina e la selva di gambe del pranzo), si svolgevano i riti molto regolamentati della frequentazione sociale. Oggi, che è caduta ogni etichetta e si può fare di tutto, proprio di tutto, l’unico filo rosso che unisce con qualche coerenza i mobili e gli spazi tra loro è la personalità di chi sceglie l’arredamento, se di personalità e di carattere è il caso di parlare.
Perché l’eclettismo vigente permette di metter dentro tutto e il contrario di tutto, e da quella moltitudine indifferenziata è poi difficile tirar fuori il tratto personale e il gusto del singolo. Un consiglio: va bene scegliere il salotto secondo la propria personalità, ma che sia anche comodo.
1. “Patchwork” è una linea che comprende: sedia, poltrona, poltroncina e sgabello,
rivestite in pelle a chiazze di vari colori pieni di vivacità e allegria, Airnova.
2. “Sidney” è un divano componibile disegnato da Danilo Bonfanti, con schienali e
braccioli imbottiti in piuma d’oca e sedute in poliuretano, dacron e molle, Biba Salotti.
3. ”Fifty” è una fantasiosa interpretazione della parete attrezzata dovuta alla creatività
di Luigi Trenti: una libreria componibile e modulare in legno a muro, Cattelan Italia.
4. Divano “Charlie”, rilettura del mitico Chesterfield, con una curva morbida e un
capitonné accennato nell’impronta del bottone, design di Peter Emrys-Roberts, Driade.5. “L’Evoluzione” è una cucina che si libera dalle strutture classiche e crea sia ambienti funzionali sia atmosfere da zona living: design di Giancarlo Vegni, Effeti.
6. La collezione “District” di Marco Piva gioca con la grande versatilità dell’alluminio: “Brera” è una libreria modulare che ricorda le viuzze storiche acciottolate, Altreforme.
7. Il divano “Madison Large”, (cm. 340 x 120), di Carlo Pozzi e la poltroncina “Dalia” di Eleonora Pozzi con seduta e schienale in cordoncino, BPA International.
