Pietra e legno insieme perfetto

Casa rurale a Civenna

Quando questa casa si è presentata agli occhi dei suoi futuri proprietari, non sembrava rivelare i
tesori di cui era ricca, celati da una facciata abbastanza anonima, in cui le diverse opere
di manutenzione succedutesi nel tempo avevano cancellato le originarie bellezze sotto un anonimo
strato di intonaco. Ma l’attento intervento di recupero ha fatto il miracolo, e il brutto anatroccolo è
diventato uno stupendo cigno.

Ristrutturazione: geom. Gianpiero Gatti
Foto di: Francesco Morgana

La posizione era indubbiamente bella, ai margini di un grande prato e circondata da un bel gruppo di alberi di alto fusto, e la zona era panoramica: ma l’aspetto esterno era quello di un’anonima casa di paese con un’architettura né antica né moderna, né significativamente tradizionale né decisamente innovativa; eppure…
I futuri proprietari ne erano comunque attratti, già riuscivano a vedere la “loro” casa, lo spazio interno era pienamente funzionale alle esigenze di tutta la famiglia: e allora perché non fare il grande passo?
Così, dopo aver acquistato la casa, hanno subito pensato a come ristrutturarla: punto fermo era non stravolgere l’impianto edilizio sia interno che esterno, sia per questioni di costi sia per un naturale rispetto verso un’architettura comunque esempio, anche se minore, della tradizione e del passato, ma, al contrario, valorizzare tutto quanto di bello e di significativo fosse presente. Dunque hanno mantenuto tutte le aperture così com’erano, ma ovviamente rifacendo i serramenti e gli antoni, mordenzati nel tradizionale colore del legno scuro; hanno scrostato gli intonaci, scoprendo
una bellissima tessitura di pietre locali, che sono così state riportate alla lora primigenia bellezza; hanno valorizzato le antiche travature lignee, ripulite e trattate per resistere decenni.

Nelle foto: L’aspetto della casa rurale come si presentava prima dei lavori: un’architettura piuttosto anonima, anche se
caratterizzata da qualche elemento distintivo come i contorni delle finestre dipinti di bianco o gli antoni di legno massiccio a due colori.

L’antico borgo Civenna

Il paese si sviluppa a cavallo della Strada Provinciale, che lo divide in due porzioni praticamente
simmetriche: le due parti al di qua ed al di là della strada sono dette "Terra di Sopra" e "Terra di Sotto",
e da sempre per gli abitanti significano qualcosa di più di una semplice posizione geografica. Questi due
rioni presentano vie antiche ristrutturate con cura che si mostrano, a chi le attraversa, con il fascino di un tempo. Dal piccolo piazzale alberato, che si trova all’uscita dell’abitato, si vedono il lago di Lecco e le Grigne, il promontorio di Bellagio e alle spalle il Parco Monte San Primo, un’ampia conca a praterie con
faggi e conifere, ed il Piano Rancio, con tutti quei massi sparsi dalle forme strane. Gli abitanti conoscono soprattutto la Pietra Lentina, 1300 m3 di granito ghiandone, che potrebbero provenire dal Pizzo Badile (Val Masino), e la Pietra Luna, un masso piramidale di roccia metamorfica valtellinese, sorretto da altri blocchi sopra un pendio in direzione di Bellagio. Una curiosità sono le lettere P.L.D.B, (Pietra Luna di Bellagio) incise accanto alla data 1763 dai bellagini che volevano in tal modo sancire i loro confini verso Magreglio. Alcuni di questi massi furono utilizzati dai Romani che li scavavano all’interno per seppellirvi i loro morti. Delle tombe ad inumazione vennero in parte recuperate nel "triangolo lariano". Il nome di Civenna, è fatto risalire al cognome etrusco "Cepena" ed al toponimo "Clivenna", con il significato di declivio o per la sua posizione, punto chiave della valle Da Civenna sono possibili diverse passeggiate ed escursioni ad interessanti località quali il Dosso di Gorone ed il Monte S. Primo e raggiunge anche le vette circostanti dalle quali è possibile ammirare panorami ricchi di fascino e poesia.

Il tetto a doppio spiovente è stato sostanzialmente mantenuto, dato che era sano dopo il trattamento alle travi e che le tegole erano ben conservate: è stata aggiunta una scossalina di rame sui lati delle falde e sono stati sostituite gronde e pluviali, usando sempre il rame. All’interno sono state riportate al primitivo assetto le pareti e le volte, svelando la loro consistenza pietrosa messa sapientemente in luce; il pavimento originario in grandi lastre di pietra del luogo è stato rimosso, per realizzare il vespaio, e riposizionato con piccole integrazioni; l’antica scala con struttura e
grossi gradini, infissi a parete, di legno massiccio consumato dai passi è stata ripristinata e integrata da una bella ringhiera di ferro battuto.

Trattare il legno

Le antiche travature e pilastri in legno di questa casa erano costituiti da tronchi e tronchetti di conifera scortecciati, arrotondati e assemblati con semplici incastri a formare l’orditura primaria e secondaria del tetto e dei solai intermedi, ma all’inizio dei lavori si presentavano coperti da patine scure, quando non da strati di intonaco o di pittura: prima operazione in questi casi è l’asportazione di questi strati o patine preferibilmente mediante sabbiatura (se ben condotta, non altera l’aspetto superficiale del legno, anzi ne mette in evidenza le naturali venature) piuttosto che con carteggiatura a macchina o a mano (più lunga e più abrasiva); quindi bisogna impregnare il legno, a pennello (penetra più in profondità), per difenderlo
da parassiti e muffe e nel contempo dargli la colorazione voluta, con una mano finale di impregnante a cera a protezione dalle intemperie.

Nelle foto: La pianta del piano terreno si è mantenuta pressoché intatta: l’ingresso avviene direttamente nella cucinapranzo (ci sono altri due ingressi in soggiorno e nel bagno, che è stato ricavato da un vecchio sgabuzzino) e il
resto dello spazio è dedicato all’ampio soggiorno.

La pianta del primo piano, dedicato alla zona notte, è stata molto variata, solo con tavolati, per creare le quattro
camere da letto (dalla principale di esse si accede al piano mansardato) e un bagno con antibagno che contiene il
lavabo e fa da spogliatoio.

Proprio le travature di legno sono uno dei segni distintivi di questa casa: infatti le troviamo non solo a sostegno del tetto, come è normale, con la consueta teoria di capriate, di travi di colmo e di banchina, di arcarecci e puntoni, ma anche, come nella foto sopra, con una serie di mensole, praticamente delle capriate inverse a sostegno della parte a sbalzo che copre il porticato, in cui la saetta scarica il peso dalla trave verso il basso alla muratura e l’interno, anziché, come di solito, da una trave superiore a una inferiore verso l’esterno della costruzione. Da notare poi che ci sono dei
pilastri di legno, fatto abbastanza insolito, che si affiancano a queste mensole per contrastarne la spinta traversale anziché quella verticale.

Briquettes per riscaldare

Vengono prodotti come i pellets dalla segatura risultante dalla lavorazione del legno, opportunamente
essiccata e sttoposta ad alta pressione. Prodotti con due diverse forme, “tronchetti” e “mattone” per una migliore gestione nell’uso e nello stoccaggio. Adatti per impianti che devono riscaldare grandi quantità volumetriche.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Segatura di Quercia, Betulla, Abete essiccata e frtemente pressata a caldo

Nelle foto: vediamo alcuni interessanti particolari di ferramenta recuperati dalla vecchia costruzione: in alto un
gancio per il secchio dell’ acqua assume le sembianze di un serpente, qui sopra il blocco dell’antone diventa sinuoso ed elegante.

Materiali naturali e tradizionali per un’atmosfera avvolgente

Nelle foto: una prospettiva dell’interno vista dalla zona pranzo, con in primo piano la tradizionale credenza; la scala
con ringhiera di ferro battuto a motivi floreali e gradini di legno massello appena sbozzato; un angolo di conversazione davanti a un camino rustico.

Le stufe a legna

Alla ricerca di alternative ai sempre più costosi combustibili per il riscaldamento domestico, un crescente numero di proprietari sta riscoprendo i vantaggi del riscaldamento a legna.

Aggiornata tecnicamente, una vecchia idea come la stufa a legna, usata correttamente, può scaldare confortevolmente la vostra casa. Sebbene molto del piacere di possedere una stufa consista nel suo calore "sociale", sempre più attenzione viene ora puntata sulla sua efficienza nel riscaldamento. Usando nuovi materiali e progettazioni, molti costruttori hanno sviluppato prodotti assai più efficienti che nel passato. Oggi il riscaldamento a legna è decisamente il più conveniente, sia come costo di esercizio che, spesso, come costo di
impianto. Per di più, come punto focale di raccolta per la famiglia e gli amici, una stufa, grazie al suo design e alla sua collocazione, può diventare il pezzo di arredamento principale della casa, esprimendo il vostro stile di vita, che sia formale o "casual".

In Edicola

Nelle foto: il camino con il tradizionale pentolone di rame e il soffietto; una cucina economica di modello tradizionale.
Da tutti i dettagli risulta l’estrema rusticità dei materiali impiegati: le grandi lastre di pietra per il pavimento, i massi
appena sbozzati per il camino.

All’interno, in questo involucro murario interamente di pietra, spiccano il legno della scala e il ferro “ricamato” a tralci e foglie della sua ringhiera: Il finestrino di vetro policromo incassato nella possente pietra della parete della cucina; gli arredi d’epoca di impronta tradizionale della zona pranzo e della prima parte del soggiorno e quelli classicamente moderni in vimini e in ottone attorno al focolare; il massiccio camino di pietra con una struttura incrociata di travi a fare da mensola e una cappa di rame martellinato; la bella cucina economica d’epoca, su cui si cucina e con cui si scalda la cucina e anche tutta la casa, con struttura di ghisa e parti di ottone brunito, col classico bollitore per l’acqua di rame stagnato: un insieme molto caldo, rustico e accogliente.

 
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