Patrimonio immobiliare ecclesiastico: gestione e manutenzione

Cosa ne facciamo del nostro patrimonio immobiliare? E’ un peso o una risorsa? Conoscere il patrimonio immobiliare ecclesiastico è la base essenziale per comprendere il valore dei beni,che la comunità ecclesiale ha ricevuto in dono dalle gene¬razioni precedenti, perché possa continuare ad assolvere il suo compito: l’evangelizzazione. Da sempre le comunità (parrocchie e diocesi) hanno redatto elenchi e inventari non solo patrimoniali, perché la cura dei beni potesse offrire le risorse indispensabili per il sostentamento del clero, la cura dei poveri e dei deboli, la formazione, la missione evangelizzatrice e la promozione dell’uomo. In questi ultimi anni gli strumenti informatici per¬mettono alle diocesi e alle parrocchie di censire l’intero patrimonio in modo scientifico all’interno di un unico grande progetto nazionale secondo canoni condivisi e univoci, che permettono non solo la conoscenza, ma la sua accessibilità per fini più diversi. L’intera banca dati è consultabile sul portale www.beweb.chiesacattolica.itOltre 65.000 chiese risultano censite con informazioni di base,4 milioni di oggetti sono ad esse collegati,senza parlare degli archivi e dei libri. Una banca dati unica, che permette nei periodi tragici anche del terremoto di conoscere dove stanno le cose,quali salvare per prime e provvedere alla loro conservazione. Nei periodi ordinari e quotidiani questa banca dati offre anche la possibilità di gestire le diverse tipo¬logie di immobili (chiese, case canoniche, oratori, terreni, alloggi, edifici più diversi). La responsabilità della manutenzione e della gestione è dei parroci, ma non ce la possono fare, specialmente quando sono responsabili e pastori di più parrocchie. Le comunità parrocchiali si fanno carico del patrimonio attraverso la competenza e la generosità dei membri del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, di tecnici della parrocchia e di tanti professionisti.Le domande sono le solite: abbiamo tutti i documenti che certificano la proprietà del patrimonio? Come ci ricordiamo delle scadenze amministrative, delle verifiche impiantistiche, della sicurezza? Come possiamo ottimizzare i costi di gestione e avere fornitori capaci ed concorrenziali? Come mantenere per lungo tempo la vita utile degli edifici? Quali inter¬venti programmare e chi li potrebbe realizzare? E molte altre domande. Per questo motivo la CEI promuove la formazione dei committenti mettendo anche a disposizione strumenti informatici per la gestione del patrimonio esistente grazie a percorsi realizzati in collaborazione con la Diocesi di Milano. Similmente in collaborazione con il Politecnico di Milano ha sviluppato un progetto di studio speri¬mentale in ambito manutentivo per fornire criteri, metodi e strumenti per la progettazione consapevole e la sua valutazione.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)