OPEN SPACE in montagna

Una baita di montagna ed una lavorazione attenta e interminabile del legno. Il paesaggio visibile dall’interno di questa abitazione è intatto ed equivalente a quello che si offriva ai vallesani del XIII secolo: alti basamenti in pietra, utili a scongiurare infiltrazioni animali e d’acqua. L’interno di questa abitazione, in netto contrasto, è un cuore riscaldato, caratterizzato da un arredo minimale ma caldo, arricchito da pezzi provenienti dalla tradizione montana. In alcuni casi il soffitto ripiega su credenze ed armadi a muro, a definire un’ansa, uno spazio isolato, pur facente parte di un open space.
Il camino rielabora la tradizione costruttiva vallese: in pietra ollare, sottolineato, ai lati, da una seduta speculare modesta, che nasconde l’impianto di riscaldamento. Una grande cappa strombata si unisce al contesto attraverso un rivestimento neutro monocromatico uniforme.

1. Immagine del paese di Macugnaga. Il Monte Rosa alle spalle e una contaminazione di architettura germanica su ogni spianata. Il nucleo abitativo sorge tutto attorno alla Chiesa Vecchia, anch’essa in pietra e percorsi e confini sono segnati da muretti lapidei a secco.
2. Sala da pranzo open space disegnata secondo tre strumenti geometrici: un piano in pietra che da pavimento si ripiega a backsplash dietro la credenza,volumi in legno e un  ivestimento materico in calce
3. La camera da letto con la parete boisserie, utilizza i colori tipici di una baita alpina: rosso, bianco e legno
4. Tutta l’abitazione è circondata da un terrazzo di protezione dal vento. Il focolare si risolve in seduta ai lati. In pietra tagliata in lastre che decorate dalle venature naturali della pietra, il camino si apre verso l’esterno con una grande cappa.Macugnaga è un comune che si estende fino ai 4.600 metri sul livello del mare sulla parete est del Monte Rosa.
Questo rappresenta il massiccio più esteso delle Alpi, a metà tra Italia e Svizzera. Il nome non deriva, come si potrebbe pensare, dalle tinte che le pareti prendono all’alba e al tramonto, ma dal latino: rosia che significa ghiacciaio. Dal massiccio scendono infatti diversi ghiacciai. In modo particolare il versante svizzero esposto a nord presenta i ghiacciai più imponenti.Il focolare è un termocamino chiuso ovvero con la bocca schermata verso l’ambiente da un portello in vetro ceramico capace di resistere alle alte temperature. Questa tecnologia risulta più costosa del camino aperto ma offre diversi vantaggi. Il braciere è contenuto all’interno di un monoblocco prefabbricato disponibile in varie forme, la cui struttura portante in metallo e il focolare in ghisa o in altri materiali refrattari. La chiusura del focolare ha lo scopo di separare nettamente il flusso di aria necessaria alla combustione (proveniente dall’esterno tramite l’apposita presa d’aria) da quella dell’ambiente interno; in questo caso, pur mantenendo la panoramica vista del fuoco, si ottiene un notevole miglioramento del rendimento dell’apparecchio evitando anche che l’aria calda dell’ambiente interno sia dispersa attraverso la canna fumaria. Il calore ottenuto è ceduto all’ambiente o attraverso un sistema di canalizzazioni per l’aria (termocamino ad aria) o con opportuni allacciamenti idraulici può scaldare l’acqua sanitaria e i radiatori (termocamino ad acqua).I nodi del legno, in mostra, decorano l’ambiente rendendolo unico ed escludendo l’esigenza di un’arredo decorativo eccessivamente personalizzato. Parlano i materiali: colori e disegni del legno, in dialogo con la pietra grigia del camino, del ripiano cucina e della seduta d’ingresso. Il carattere dell’abitazione è rustico solo in apparenza: ritagliato su linee pulite, colori e dettagli decisamente contemporanei. (Falegnameria Fausto Bettoli)

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