L’ospitalità nella tradizione

Una villa del ‘700 restaurata con gusto e raffinatezza.
La storia di Villa Anita inizia nel 1700 con la famiglia Fontanesi. Costruita nel 1739 da Pietro Fontanesi, la casa è stata vissuta per due secoli come residenza estiva della famiglia. L’attuale ristrutturazione è stata voluta e curata dal dott. Anacleto Fontanesi, che attualmente ne abita un’ala.
Lussuosa e raffinata in ogni ambiente, decorata con stucchi e affreschi che le conferiscono un’atmosfera d’altri tempi, Villa Anita è dotata però di tutti i più moderni comfort.
Il successo conseguito dal raffinato bed and breakfast realizzato a Reggio Emilia ha suggerito di provvedere a un buon incremento delle camere. Scartata immediatamente
l’ipotesi di un intervento finalizzato all’allargamento del corpo di fabbrica dell’elegante villa settecentesca, si pensò di raggiungere comunque l’obiettivo mediante la realizzazione di un edificio a sé stante, tenuto a una certa distanza da quello principale, che doveva essere tutelato a ogni costo. Si decise, pertanto, di dar corso alla costruzione di una casa perfettamente armonizzata nel contesto del parco, oltre un filare d’alberi d’alto fusto.Doveva rispondere in tutto e per tutto ai canoni dell’edilizia tradizionale emiliana: linee squadrate, accenni d’arco, luci circolari, sobrietà, gentilezza non ostentata. Il primo colpo d’occhio avrebbe dovuto lasciarla immaginare come si trovasse lì da secoli. La si sarebbe dovuta interpretare, per esempio, come fosse stata la casa del fattore che un tempo s’occupava dei beni padronali. Vagliate tutte le soluzioni costruttive possibili, la scelta è caduta sulla prefabbricazione in legno che garantisce di conseguire, in tempi celeri e certi, risultati in tutto e per tutto simili a quelli propri delle migliori realizzazioni tradizionali, a parete spessa di laterizio.
Per lo staff progettuale di Haus Idea si è trattato di un’esperienza entusiasmante.Mai, in precedenza, l’azienda di Merano aveva avuto modo di confrontarsi col rigoroso stile architettonico emiliano, così strettamente ispirato dal materiale tipico della più profonda Pianura Padana: il matton cotto. Guardatisi bene attorno, fatti propri i canoni tradizionali locali, costantemente assimilabili a quelli aurei di sempre, i tecnici sono ben presto giunti al progetto esecutivo di un perfetto esempio di casa rurale emiliana in legno migliorato.
Haus Idea ha, dunque, fornito un arrangiamento personalizzato di un tema classico, con il quale è assai difficile confrontarsi con successo. Il principio, ben noto tra chi ama la musica, vale anche in architettura.Replicabile e personalizzabile in altri luoghi segnati dai medesimi canoni tradizionali,  l’edificio è di fatto una casa impostata come monofamiliare: un’unica sala da soggiorno; una sola cucina; una sola scala per il piano superiore adibito a zona notte. Tutte le stanze da letto del bed and breakfast sono dotate di bagno. Si è trattato di una scelta dettata dalla destinazione finale dell’edificio, riproponibile, tuttavia, anche in vista dell’edificazione di case private. La collocazione dei servizi in camera comporta la rinuncia alla creazione di vaste stanze da bagno, secondo i dettami della moda corrente. La discrezione e la comodità offerte da quelli annessi alle stanze da letto sono però evidenti, soprattutto in presenza di ospiti.

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