L’ascensore che parte sui trampoli. La compatibilità della tecnologia con la città di Venezia


La compatibilità della tecnologia con la città storica

Progetto: Arch. Edoardo Danzi con Archh. S. Franceschi, A. Lazzari, Ing. M. Lazzari, Ing. A. Viel

Nel suo stato di splendida decadenza, Venezia vive consegnata a una continua agonia: segnata dalla minaccia dell’acqua alta, dalla necessità di conservare il retaggio delle testimonianze storiche che intessono ogni calle e ogni
facciata, dalla pressione delle masse di turisti che sciamano e si accalcano nei luoghi noti, dagli abitanti aggrappati a
uno stile di vita sempre più difficile: perché risiedono in un immenso scenario teatrale i cui apparati non possono mutare
nel tempo per soddisfare alle esigenze nuove che si presentano col mutare delle età. Ca’ Michiel è un palazzo di impianto gotico: intoccabile nella sua austera vetustà e con poco agio di spazi tra la facciata sulle fondamenta e il piccolo patio di una ventina di metri quadrati.

Nello spazio limitato, ecco una
soluzione adeguata: uno stelo sospende la
fossa e libera la vista nel piccolo cortile
dove i decori e le modanature restano a vista

Lo scalone che dal piano terra porta ai tre livelli superiori è di carattere monumentale, ricco di decorazioni con modanature lapidee: quando si è presentata la necessità di sovvenire alle ridotte capacità motorie di chi abita al livello alto, la difficoltà è stata notevole.
Gli organi di tutela in questi casi di solito concedono la possibilità di installare servoscala, anche se l’impatto visivo di
questi apparecchi nelle antiche strutture è notevole e nel caso di Ca’ Michiel risultava particolarmente stridente oltre
che scomodo. Mancando gli spazi per la collocazione di un ascensore all’interno, si è deciso di ubicarlo entro la piccola
corte. Ma il suo inserimento ha dovuto essere armonizzato in un contesto fortemente caratterizzato dalle modanature
del portale e da un pozzo decorato.

A sinistra: facciata esterna del palazzo. I disegni, in senso orario: prospetto nella corte verso l’arco di entrata; vista laterale della corsa, con i due sbarchi al primo e al terzo piano; vista laterale con pistone esteso e cabina al piano alto; ubicazione dell’impianto nel cortile; pianta del vano corsa allo sbarco.
Pagina a lato: schizzo progettuale.

Ne è sorta una soluzione di compromesso: per minimizzare l’impatto visivo, si è scelto di far partire la corsa dal primo
piano, sospendendo la “fossa” su un pilone in acciaio: in questo modo la vista interna del cortile è totalmente libera.
La struttura studiata è autonoma, sia sul piano formale, sia sul piano strutturale.
Essa non grava sull’edificio ma si sostiene da sola e, trattandosi di ascensore panoramico con vano e cabina vetrati e
fasce in acciaio inox, esso si distacca nettamente nella sua figura di corpo tecnologico, a fronte dell’edificio storico su
cui incide il meno possibile grazie alle trasparenze.
Poiché l’impianto così realizzato resta completamente esposto alle intemperie, nella “fossa” sospesa si è posta una grata che consente il percolamento dell’acqua piovana che è quindi raccolta in uno scolo, mentre il motore dell’impianto oleodinamico è stato posto a circa 25 metri dal vano corsa, in posizione rialzata così da restare protetto dall’acqua alta. Per l’accesso al piano alto è stata usata l’apertura di una finestra esistente, mentre un diaframma in vetro protegge l’apertura delle finestre propinque al vano corsa. Nella sua autonomia, l’ascensore è diventato così compatibile con l’edificio storico.

In senso orario:“fossa” sospesa; cabina dal basso; copertura cabina; il cielino interno;
la fossa dall’alto. A sinistra, in senso orario: la corte; stelo dell’ascensore; porta al 3° piano; cabina; schermo in vetro; l’impianto.

Caratteristiche Tecniche:
Palazzo storico a Ca’ Michiel, Venezia
Installazione: Belletti Srl
Ascensore oleodinamico
Portata: 450 Kg
Capienza: n. 6 persone
Cabina: 1,25 mq superficie utile interna; struttura in acciaio inox con parete in vetro semicircolare verso corte, pavimento e parete laterale
in mosaico Bisazza, cielino in acciaio con punti luce in fibre ottiche
Massa della cabina: 620 Kg
Corsa: 10,00 m
Piani serviti: n. 2
Velocità di salita e discesa: 0,40 m/s
Velocità di livellamento: 0,10 m/s
Sicurezza: discesa in emergenza con riapertura porte in caso di black-out

 

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