La sciara rivive. La pietra racconta il giardino

Progetti

Morbido,avvincente e misterioso: questi gli aggettivi con cui i proprietari descrivono il loro giardino a Mascali in provincia di Catania, a due passi dal mare e ai piedi del vulcano.

Le opere di costruzione della villa hanno cancellato i segni delle vecchie campagne circostanti. La tabula rasa, lascia un lotto rettangolare inserito fra altre ville, un livello unico del terreno e una sensazione di vuoto confortata solo dall’abbraccio dell’Etna. La casa al centro divide in due gli spazi disponibili per il giardino. Ogni spazio ha un ingresso: uno di benvenuto per gli ospiti, l’altro di tutti i giorni.
Il progetto imposta i due spazi in un unico giardino che guarda al vulcano e alla sua sciara. La sciara è un tipico paesaggio lavico, dove la macchia mediterranea cresce rigogliosa e copre le rocce. Per fortuna la lava non è mai arrivata fin qui, ma la sua presenza è molto viva nei materiali di costruzione dell’abitazione: davanzali, soglie d’ingresso e in otto vecchie colonne cilindriche di proprietà della committenza.

Tindara Crisafulli

Agronomo e paesaggista, Segretario AIAPP Sicilia. Frequenta il Master Internazionale di II livello in Landscape design. Dal 2005 lavora con Roberta Andaloro con cui fonda lo Studio SETTEROSSO. Insieme progettano giardini privati e strutture ricettive Collabora con Paolo Villa (studio AG&P, Milano), tiene lezioni e pubblica articoli su riviste di settore. Lavora a concorsi e progetti su scala urbana e territoriale con colleghi di diverse nazionalità . Ideatrice insieme a Roberta Andaloro e Paolo Villa di “ 100Mila giardini di Sicilia” , evento AIAPP di sensibilizzazione della risorsa paesaggio.

L’intento del progettista è di fare entrare la sciara in giardino, facendosi aiutare da massi di pietra lavica che introducono volume, movimento e forti contrasti cromatici con la vegetazione.
Anche dalla roccia più aspra e arsa dal sole nasce un arbusto, una pianta, un fiore, che a poco a poco colonizza questo ambiente inospitale con bellissime foglie e fiori. Ogni elemento è un capitolo nel nuovo racconto del giardino. L’angolo all’ombra del pergolato, la macchia azzurra tutto l’anno di Felicia amelloides, la zona aperitivo sotto gli occhi del vulcano, l’area lettura, lo spazio di sosta delle auto.
L’ingresso accoglie gli ospiti con le rocce della sciara colonizzata da esemplari di Chamaerops humilis, Phoenix roebellinii, cuscini di pittosporo nano, fichi d’India, agavi e aloe. La roccia è anche nelle lastre che disegnano i percorsi che indugiano prima di portare verso l’abitazione. Anche le anse create dal sentiero e dai movimenti terra non portano direttamente a casa.
Prima c’è da scorgere, scoprire, osservare, soffermarsi.

Un trio di querce da sughero e Phoenix dactylifera attirano lo sguardo, incorniciando il prospetto principale della villa. I tre sugheri portano il sollievo di un po’d’ombra, da cui contemplare la montagna. Le colonne cilindriche in pietra lavica sono state scelte come sedute per questo angolo di relax. Ai lati, su anse di terra tenuta da muretti in pietra posata a secco, crescono Trachycarpus fortunei, Phoenix canariensis e Cycas insieme a Carissa macrocarpa, buganvillee (dal bianco, al viola della cultivar Sanderiana che fiorisce generosamente anche in dicembre), oleandri, rosmarini, callistemi, westringie e grevillee. Arbusti resistenti alla salsedine che colorano il giardino per tutto l’anno. Gazania rigens “Silver”, a fogliame argenteo e fiori arancio, Carpobrotus bianco-crema, Aptenia cordifolia, Barba di Giove sono alcune delle erbacee tappezzanti selezionate per coprire il terreno e ridurre la crescita delle piante infestanti e le superfici a prato.

Il tappeto erboso, dissipatore d’acqua per antonomasia, è costituito da un miscuglio di macroterme per resistere meglio al caldo e ridurre al minimo la manutenzione.
Nel giardino di tutti i giorni dominano esemplari di Washingtonia robusta, Chorisia, ulivi e agrumi. Dove il prato non è necessario, vecchie basole in pietra lavica, recuperate in cava, sono state posate seguendo alcune linee direttrici. La pietra non è solo un colore o un materiale, ma disegna, traccia, guida in giardino. Lo stesso basolato crea delle anse che permettono la sosta delle auto coperte da una quinta di viburno lucido. In Sicilia, sono poche le giornate in cui non si possa stare piacevolmente all’aperto. Nel giardino della Sciara per tutto l’anno ci si siede all’ombra di un grande ulivo per un thè o un caffè, circondati da cuscini di lavanda, timo, rosmarino e gerani aromatici. Vicino alla cucina, un limone Lunario, come dice il nome, porta fiori e frutti ad ogni luna. Colora di giallo e profuma di zagara in tutte le stagioni.

 

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