La luce in cucina: on light bianco e nero

Tratto da:
Cucina bella e buona N°77
La luce in cucina
DiBaio Editore

Di Roberto Summer, architetto.

“La luce in cucina deve essere simile per qualità (soprattutto) e quantità, altrimenti quei piatti preparati tanto amorevolmente e che ci sembravano perfetti anche come resa scenografica, possono cambiare completamente aspetto quando li portiamo in tavola“.


La cucina è un ambiente in cui si vive molto, sia nelle case tradizionali dove era il luogo di ritrovo della famiglia sia in quelle moderne dove, eliminata quasi sempre la sala da pranzo, in cucina si vive una buona parte del tempo passato in casa; pertanto in questo ambiente si sommano varie funzioni (la preparazione dei cibi, il pranzo, i lavori domestici come cucire o stirare, alcuni compiti di precisione) e diventa fondamentale disporre di luce adatta come qualità e quantità. Riguardo alla qualità della luce, l’esperienza afferma che la luce più confortevole è quella calda.

Questo sia perché l’occhio la considera come più naturale (la vede come più simile a quella del sole, anche se scientificamente non è poi così vero) sia perché ci restituisce in maniera più fedele e naturale i colori dei cibi (la carne, ad esempio, con una luce calda ci appare fresca, viva, più appetibile, mentre illuminata da una sorgente tradizionale fluorescente, molto fredda, ci sembra smorta, mal conservata e non ci stimola certo l’appetito): quindi sono ideali le lampadine a incandescenza che usiamo solitamente e quelle alogene o dicroiche, che ravvivano l’ambiente con la loro luce brillante; se abbiamo necessità di risparmio energetico, o lo riteniamo più adeguato all’ecocompatibilità della nostra vita, possiamo adottare questo tipo di lampadine (oltretutto in cucina, dove si passa molto tempo, sono ideali, perché se stanno accese a lungo aumentano la capacità di risparmio, mentre non sono molto convenienti con accensioni brevi e spegnimenti frequenti) orientando la nostra scelta fra quelle a luce calda.

Un aspetto da tenere in grande considerazione è la sicurezza, dato che una cattiva illuminazione è causa di incidenti: se è troppo debole non ci consente di vedere ostacoli e di svolgere colpiti di precisione, se è posta in una posizione sbagliata, può creare ombra sull’utensile o sull’oggetto su cui si lavora (ricordiamo che molti utensili sono taglienti o caldi e non vedere bene cosa si fa può diventare molto pericoloso), se è troppo concentrata sul piano di lavoro e troppo scarsa all’intorno, quando ci si sposta non si ha più la percezione giusta degli ostacoli e si possono urtare. Inoltre bisogna considerare, se esiste una sala da pranzo.

 

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