Il meglio dall’Europa


Stufe e camini di design e di tecnologia

Un’azienda veneta importa dall’Europa centrale le migliori soluzioni, per estetica e tecnologia di combustione, di camini, stufe-camino, stufe, inserti, a legna o a gas, che trovano il loro posto come protagonisti del calore in ogni ambiente e in ogni arredamento

Questa azienda distribuisce in esclusiva per l’Italia cinque marchi di stufe e caminetti: Austroflamm (Austria), Harrie
Leenders (Olanda), Stuv, Don-Bar e Waco (Belgio); sviluppa un programma completo che incorpora tutte le tipologie di prodotti per il riscaldamento a legna ed ora anche a gas, quali : caminetti, stufe-caminetto, caminetti metallici, stufe in ghisa, stufe in pietra ollare, nonché una gamma estremamente vasta di monoblocchi e inserti. Koko Xtra è lineare, di un’eleganza senza tempo. ed è in grado di offrire un piacevole calore per oltre 15 ore. L’ampio vetro tondo offre
una visione panoramica del fuoco.
(Mont Export)

Mod. Optio
(Mont Export)

Breve storia dei fiammiferi
Nel 577 furono sviluppati in Cina quelli che si possono considerare come precursori dei fiammiferi, bastoncini di pino impregnati di zolfo. Fiammiferi a sfregamento. Il primo fiammifero a sfregamento fu inventato dal chimico inglese John Walker nel 1827. Un lavoro pionieristico in questo campo fu svolto da Robert Boyle già negli anni 1680 utilizzando fosforo e zolfo, ma i suoi sforzi non furono coronati dalla creazione di un prodotto dotato di una qualche utilità pratica. Walker scoprì che una miscela di solfato di antimonio (III), clorato di potassio, gomma e amido si accendeva allo sfregamento contro una superficie ruvida.
Questi primi fiammiferi avevano una serie di problemi: la fiamma era instabile, l’accensione troppo brusca e violenta (lanciava scintille anche a grandi distanze) e l’odore prodotto dalla combustione era alquanto sgradevole. Nel 1831, Charles Sauria aggiunse fosforo bianco alla miscela, per liminare il cattivo odore.

Questi nuovi fiammiferi andavano tenuti sigillati per non esporre a lungo la miscela all’aria ma ebbero buona diffusione. Il fosforo tuttavia causava numerosi problemi di salute agli operai addetti alla produzione dei fiammiferi e quando la sua tossicità divenne nota vi fu una campagna a favore dell’abolizione di questo modello di fiammiferi. Nel 1836, l’ungherese János Irinyi, al tempo studente di chimica, rimpiazzò il clorato di potassio con ossido di piombo ottenendo fiammiferi capaci di accendersi dolcemente. Egli vendette l’invenzione al produttore di fiammiferi Istvan Rómer. Rómer, ricco farmacista ungherese che viveva a Vienna, comprò dal povero studente Irinyi l’invenzione ed i diritti di produzione per 60 fiorini. Grazie a questo affare Rómer divenne ancora più ricco producendo e vendendo fiammiferi, mentre Irinyi morì povero ed abbandonato.

 

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