Giallo e rosso in centrocittà

Nato dalla suddivisione operata conservando, ove possibile, le caratteristiche originali di una abitazione borghese, un piccolo appartamento. E’ stato poi arredato, con semplice eleganza, per accogliere in allegria. Un single che ama le comodità di una casa inserita nella vita metropolitana.

Per un giovane professionista single, la caratteristica più importante che la sua casa milanese avrebbe dovuto avere era la collocazione in una zona centrale della città. Raggiungere gli amici e le amiche per un’ “happy hour” all’ultimo momento, scendere veloce in uno dei tanti cinema intorno al Duomo, far quattro passi a guardare le novità nelle vetrine del centro, tutto senza usare l’auto, avrebbe cambiato in meglio la sua qualità di vita, permettendogli di dedicare a se stesso molto del tempo sprecato a fare il “commuter”, come si dice in America. L’appartamento prescelto, centralissimo, al terzo piano di un vecchio palazzo, non è dotato di ascensore, ma tant’è, un po’ di ginnastica fa bene anche al di fuori degli appuntamenti cadenzati con la palestra. Era risultato dalla suddivisione in due appartamenti di taglio più piccolo e commerciale di una casa di 150 mq. circa, con svolgimento, a camere tra loro passanti, su un solo piano, intorno a un cavedio centrale. La ristrutturazione, non facile, era stata affidata ad una coppia di giovani architetti, agguerriti contro difficoltà tecniche di ogni sorta. Avevano consolidato le solette e per poter attuare la nuova distribuzione, avevano “appeso i tavolati”, come nella costruzione originale della casa. Per non snaturarne l’anima, avevano anche mantenuto, ove possibile, i pavimenti originali.

Come creare un racconto che si sviluppa nelle varie zone abitative, avvalendosi del gioco delle tinte? Usare come protagonisti della storia due colori e farne sentire la presenza in tutta la casa, modulandone l’intensità. Qui, nell’avvolgente bussola d’entrata le pareti sono trattate con velature di terre rosse e gialle. Nel soggiorno, sulle pareti giallo sole, spiccano due forti tocchi di rosso: una classica poltrona Frau e una litografia di Schifano che ritrae un mito del secolo scorso, la Coca-Cola. La cucina bianca ha elettrodomestici gialli. I due colori appaiono ancora, attenuati, in camera da letto.

Nella camera da letto è stato conservato il pavimento in parquet a listoni “Pitch Pine”. Il letto in ferro, tradizionale, di famiglia, è associato a un improbabile appendiabiti fatto con rami trovati sulla spiaggia. A destra, uno scorcio della cucina.

Dalla bella scala ottocentesca con ringhiera in ferrobattuto e corrimano in legno, oltrepassato il portone scuro a due battenti, ci si trova nella bussola creata per l’accesso ai due appartamenti. La porta di sinistra immette direttamente in un soggiorno pranzo dove il pavimento in Sisal, le pareti dipinte color giallo, il tavolo “Terrazzo”, di Habitat come le sedie, il divano bianco e la poltrona rossa, danno l’impressione di una zona solare che non fa certo pensare ad una stanza con affaccio in un cortile interno. A sinistra una porta si apre nella cucina dominata dal bianco delle piastrelle e dei mobili di Habitat. A destra, ad un lato, una nicchia è illuminata da una lampada da terra di High Tech che accendendo il giallo della parete, ne sottolinea il gioco di vuoto e di pieno. All’altro lato una porta si apre nel corridoio della zona notte, composta da una camera da letto con un solido letto con testata in ferro battuto e un bagno, dalla forma allungata, ricavato nel corridoio che costeggiava il cavedio.

Appartamento a Milano, in zona Conservatorio.
Progetto Architetti Stefania Pizzolato e Pietro Villonio.
Testo di Maria Luisa Bonivento.
Foto Tiziano Canu
Art direction M.L.B.

 

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