L’estasi delle cose
Insolita, di altissimo valore culturale, “L’estasi delle cose” è la mostra fotografica dedicata alla presenza e al senso degli oggetti industriali nella vita dell’uomo contemporaneo dagli anni ‘30 ad oggi. Partendo dalla riflessione che il significato delle cose e il fatto di possederle cambia nel tempo in relazione al constesto storico, Urs Stahel e Thomas Seeling (rispettivamente direttore e curatore del Fotomuseum Winterthur) hanno voluto evidenziare come l’accelerazione industriale, la crescente mercificazione, la nascita delle nuove scuole di design durante il secolo scorso, abbiano concorso alla produzione di oggetti industriali ad ogni livello di qualità e con qualsiasi motivazione, funzionale o puramente estetica.
|
|
|
Nelle foto: Achille Weider, fotografia di moda, 1970; Hans Dukker, Philips, 1970/71.
|
La mostra comprende 550 fotografie circa, provenienti da 150 musei, gallerie pubbliche, collezioni private, archivi aziendali, agenzie di pubblicità, case editrici di tutto il mondo. La complessità dell’evento consente di presentare le opere in due sedi secondo due tematiche differenti: “L’estasi delle cose. Nell’arte” al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI) che raccoglie un centinaio d’immagini, dalle avanguardie ai nostri giorni, relative a varie interpretazioni dell’oggetto industriale. “L’estasi delle cose. Nel quotidiano” allo Spazio Oberdan, Milano. 450 fotografie narrano gli oggetti nella vita quotidiana, nella produzione e nella comunicazione di massa. Aperta fino al 12 giugno.
|
Miraggi e suggestioni tra sacro e profano
Il suggestivo complesso monastico di S. Agostino a Bergamo alta, riapre dopo un lungo restauro, ospitando una mostra di opere- ambiente. Dal 9 aprile all’11 giugno, organizzata dall’Associazione ONLUS “di segno in segno”, la mostra “Visioni. 20 artisti a S. Agostino” comprende altrettanti lavori tra video e audio installazioni, opere pittoriche, allestimenti luminosi e fotografici, una poliedricità di stili che creano tra loro un’armonia inusitata. In foto, Agostino Bonalumi, Rosso, 2004, tela estroflessa e acrilico.
|
|
Made in Italy a Dubai
Quello degli Emirati Arabi Uniti è uno dei mercati esteri più dinamici e vitali all’interno del quale è vivace l’interesse nei riguardi del Made in Italy. Dal 25 al 28 maggio nel centro espositivo di Sharjah si svolgerà la seconda edizione di “Italian Lifestyle in the Emirates”, mostra del settore arredo, accessori moda, agroalimentare, servizi e materiali per l’edilizia. L’evento è stato organizzato da ExpoCentreSharjah in collaborazione con Artex (Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana) e con la camera di Commercio Italiana per gli Emirati Arabi. Interamente dedicata alle imprese italiane di qualità, la fiera si articolerà in due grandi aree tematiche. La prima, “Living Italy”, radunerà tutte le aziende che operano nel settore casa, tra le quali spicca Officina Arte di Massa. La seconda, “Hand made food & fashion accessories”, è riservata alle imprese specializzate nell’artigianato artistico e tradizionale. La mostra coniuga la vitalità economica degli Emirati Arabi con i settori produttivi che hanno contribuito ad affermare lo stile di vita italiano nel mondo.
Paesaggi interiori
Il 7 maggio sarà inaugurata nella Loggia degli Abbati di Palazzo Ducale a Genova, la mostra monografica di Raimondo Sirotti, da cinquant’anni protagonista della pittura italiana contemporanea. L’esposizione rimarrà aperta sino al 26 giugno e propone l’intero percorso artistico del pittore attraverso un itinerario che muove dai primi anni di ricerca fino agli ultimi di elaborazioni personali. La tensione a voler decifrare il rapporto paesaggio- luce, sul finire degli anni Cinquanta si è tradotta in un’intensa stagione informale, più tardi negli anni Settanta in impressionismo astratto. Affascinato oltre ogni misura dallo spettacolo della Natura si è sempre lasciato ispirare da esso, rappresentandolo attraverso linguaggi diversi.
|
|
Durante anni più recenti la sua pittura costantemente pervasa da un lirismo soave, frutto di una maturazione coerente, si è ulteriormente arricchita e sbilanciata verso una dimensione esplicitamente intimistica, traccia di quella evocata nelle opere meno tarde. La mostra sarà inoltre corredata da un catalogo a cura di Linea d’Ombra. In foto: “Calle, cerchio rosso”. |
Sessant’anni dedicati al teatro
In corso a Palazzo Cavour, Torino, “Crearteatro”. La mostra raccoglie pannelli scenografici, costumi, 250 tra bozzetti
, disegni, modelli e foto di Eugenio Guglielmini. Scenografo-costumista ha lavorato per il teatro classico e contemporaneo, il balletto e l’opera, dal 1946 al 2004. L’esposizione racconta il senso dei primi approcci dell’artista con lo spazio scenico e giunge sino alle ultime scenografie, ricche di segnali della sua formazione di pittore-scultore. La mostra rimarrà aperta fino al 26 giugno; documenta l’espressività delle singole o-pere presentandole come testimonianze e autentici reperti di un lavoro e tutta una vita dedicati al teatro.
|
|
|
Nelle foto: “Il mercante di Venezia”, modellino; “L’avaro”, bozzetto. |
|
Architettura con i venti
Merano arte dedica l’annuale mostra d’architettura a Gion Caminada e alla sua opera per la pianificazione urbanistica e la salvaguardia dell’ambiente. L’esposizione si terrà al kunst Meran/o arte, presso la Cassa di Risparmio a Merano, dal 16 aprile al 26 giugno. Caminada è il rappresentante principale dello scenario architettonico svizzero, il più noto tra chi si occupa di architettura per paesaggi alpini. La mostra è illustrata dalle foto di Lucia Degonda. Qui in basso Disentis, collegio femminile, “Unterhaus”.
|
Dalla Milano anni ’50
Nella prestigiosa sede di Palazzo Leone da Perego, la città di Legnano presenterà dal 16 aprile al 19 giugno, la pittura di Alfredo Chighine, esponente fondamentale dell’arte informale europea. La mostra “Il mistero della pittura” si colloca quale seguito ideale del percorso culturale che Legnano sta segnando attraverso la celebrazione dei protagonisti delle vicende artistiche del Dopoguerra italiano, legati da una straordinaria tensione esistenzialista. Cinquanta opere, fra tele importanti e lavori inediti, illustreranno l’autonomia linguistica della produzione di Chighine, pur sempre inserita nel dibattito culturale italiano del secolo scorso.
La pittura cristiana
Dalla collaborazione tra il Ministero dei Beni Culturali, la Santa Sede il Comune e la Provincia di Pisa nasce un progetto triennale dedicato alle origini della pittura cristiana in Occidente. “Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto” è la prima delle grandi esposizioni previste. Dal 25 marzo al 25 giugno, al Museo Nazionale di S. Matteo a Pisa, sono in mostra una sequenza di più di cento capolavori mozzafiato, il meglio della produzione pittorica in città del Duecento, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo. Il prossimo appuntamento è previsto a Roma ampliato della pittura romana del XI sec.
|
Il mito del bello secondo Picasso
Sulla concezione del “bello” che serbava Picasso è stata ideata una rassegna. Il filo conduttore è l’influenza che il mito del bello della grande cultura classica ha esercitato sull’opera dell’artista. La mostra “Picasso. La seduzione del classico” presenta a Villa Olmo (Como) 130 opere tra dipinti, disegni arazzi, incisioni, linogravure, sculture e ceramiche. Strutturata in 4 sessioni, rimarrà aperta fino al 17 luglio, accompagnata da un insolito approfondimento:
|
nello SpazioPicasso attiguo a Villa Olmo, per tutta la durata della mostra sarà rappresentato lo spettacolo teatrale “L’ultima notte di Antigone” che analizza i rapporti tra Picasso, Joan Cocteau e il coreografo russo Djaghilev per il quale era forte il richiamo al classico. Eccezionale la concessione de “La deposizione del Minotauro in costume da Arlecchino”, da parte del Museo d’Arte Moderna di Toulouse. (vd. foto) |
|