Abitare nel sole

Il titolo dell’esposizione nel padiglione spagnolo nella XII Biennale di Architettura è molto chiaro: “Arquitectura entre limites”.
Che vuol dire: ritrovare una commensurabilità tra quanto l’architettura esprime e i limiti entro i quali il progetto deve muoversi per rispondere alle richieste del momento. Come è stato spiegato dagli organizzatori, il padiglione spagnolo ha voluto dar conto dei tentativi che si stanno compiendo per trovare un nuovo terreno sul quale possa esprimersi l’architettura, lontano dai criteri e formalismi che hanno prevaso nel recente passato.Come specifica la ministro spagnolo per la casa, Beatriz Corredor Sierra, la progettazione si deve muovere sul piano “del servizio ai principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, coerenti col momento attuale”. Infatti, il congiungersi delle emergenze economica, ecologica ed energetica impone un cambio di prospettiva: i giovani ricercatori hanno saputo dare un taglio aderente alla realtà attuale, pur muovendosi secondo criteri di libera indagine che mantiene l’accoglienza e l’emozione come aspetti fondanti del progetto.
Nel giugno 2010 a Madrid si è celebrato il Solar Decathlon Europe, al quale 17 università di tutto il mondo hanno presentato i loro progetti di case “passive”, cioè che hanno il sole come unica fonte di energia.“People meet in architecture”: com’è noto, questo è lo slogan che ha caratterizzato la 12ma Biennale di Architettura di Venezia (28 agosto – 21 novembre 2010). Sottolineiamo il primo termine: “people”, la gente. Perché oggi l’architettura ha la finalità di ospitare le persone e favorire gli  incontri. E il progetto non può più essere inteso come espressione della genialità svincolata dalla necessità.
In tale contesto appare quanto mai azzeccata la scelta del Padiglione spagnolo, di cui qui sotto si vede la pianta, di esporre alcuni dei progetti realizzati da varie università per il Solar Decathlon Europe.Già negli Stati Uniti sono state realizzate negli anni passati quattro edizioni di Solar Decathlon.
I cinque progetti, cui è stata data la maggiore rilevanza a Venezia, sono quelli di cinque atenei spagnoli; che riprendiamo in queste pagine, facendo nostro l’impegno che sottendono di individuare una nuova estetica direttamente radicata negli obiettivi da raggiungere.
I due aspetti potrebbero apparire antitetici: infatti, l’estetica, cioè la capacità di emozionare, è intesa, in quanto espressione artistica, come priva di vincoli, libera da imposizioni. Tuttavia ricordiamo che la storia dell’architettura insegna come questo potrà essere vero per l’arte intesa in senso assoluto, in quanto gesto creativo privo di finalità estrinseche, ma non è mai stato vero per l’arte del progettare.
Quando Michelangelo ha innalzato la cupola di San Pietro, o quando Skidmore Owings & Merrill hanno progettato la Sears Tower di Chicago, la costruzione non solo mirava a significare qualcosa, e a farsi apprezzare per il suo disegno, ma anche, e soprattutto, doveva rispondere a precise necessità poste dai committenti, come anche dalle condizioni sociali ed economiche del momento.
Questa libertà progettuale, capaci di rispondere anche ai problemi socio – ecologici, oggi si estrinseca in sperimentazioni come queste “case solari”, pensate per essere efficienti e garantire prestazioni di durata e qualità.
Per questo insieme di motivi, la chiave sta nel coniugare prefabbricazione ed energie rinnovabili, uso diffuso del legno – materiale che dura nel tempo ed esprime la bellezza della natura – con un progetto ingegnerizzato e tecnologizzato per ambienti coibentati in modo ecologico.
Sono proposte di edifici leggeri, agili, luminosi, accoglienti.
Sono modelli che ispirano un nuovo approccio al progetto.

SLMHOUSE, DELL’UNIVERSITÀ CEU CARDENAL HERRERADI VALENCIA, OLTRE A BASARSI SU CRITERI FOTOVOLTAICI E DI RISPARMIO ENERGETICO, SI FONDA SULLA SERIALIZZAZIONE.
LOW3, DELL’UNIVERSIDAD POLITECNICA DE CATALUÑA INCLUDE ANCHE LA POSSIBILITÀ DI ESTENSIONI FUTURE DELL’EDIFICIO, OLTRE AL RICICLAGGIO DELLE PARTI.
SOLARKIT DELL’UNIVERSITÀ DI SIVIGLIA È MONTABILE, SMONTABILE, AMPLIABILE, PASSIVA; GIÀ VI SONO DIVERSI EDIFICI REALIZZATI CON QUESTO SISTEMA.Legno&Edilizia
Fiera Verona 17-20 marzo 2011Costruire
Salone dell’edilizia e dell’abitare
Longarone 18-19-20 e 25-26-27 Febbraio 2011

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