Corner 6 – Slot 2 – Innovazione come qualificazione delle imprese. Le due realtà milanesi di Costanza Calvetti e del Cibilab del Politecnico.

ONEOFF e il Laboratorio di ricerca del Dipartimento di Design del Politecnico come paradigmi per il futuro delle imprese artigiane. Innovazione e alta formazione per affrontare un’evoluzione molto rapida e sempre più tecnologica.

La capacità delle imprese artigiane edili di affrontare le sfide del mercato è il focus su cui si sono confrontate due realtà innovative del territorio milanese. La realizzazione di modelli architettonici e prototipi per l’edilizia è la specializzazione di ONEOFF che, come ha dichiarato da Costanza Calvetti fra i soci fondatori, in quindici anni è diventata un punto di riferimento importante per professionisti e aziende. Un laboratorio costruttivo composto da un team di 20 modellisti ad elevata formazione (non provenienti da realtà artigiane), capace di interfacciarsi e rispondere alle richieste di una committenza evoluta con un alto linguaggio tecnologico. Comunicazione veloce e collaborazione sono alla base della perfetta realizzazione di modelli architettonici in scala utili per il working progress a fini promozionali, di vendita, presentazione alla stampa e a clienti. Da qui la necessità di affiancare alle tecnologie tradizionali il laser cutting, la prototipazione rapida, la stampa 3D, la fresatura a controllo numerico (CNC) e la fotoincisione. Tutto inizia dal file digitale 3D che una volta semplificato viene ricostruito, riprodotto o nel caso spacchettato con diverse tecnologie fra cui la stampa 3D nel caso di geometrie complesse. I pezzi una volta verniciati, controllati e in alcuni casi rifatti, vengono assemblati attraverso un processo veloce e di estrema precisione. Sul tema dell’incontro fra domanda e offerta evoluta Michele Melazzini porta l’esperienza del Cibilab del Politecnico che si occupa della formazione delle nuove generazioni di artigiani attraverso un percorso di crescita personalizzato con approccio human-centered. Fra i progetti in atto quello europeo Co-Create che affianca alle imprese dei settori meccanica, edilizia e arredamento quelle culturali-creative per rinforzarne la competitività. Attraverso una serie di incontri le diverse imprese riescono a individuare il problema da affrontare e l’impresa creativa più adatta a risolverlo; qui i progettisti svolgono un ruolo di mediatori fra diverse tipologie di linguaggio. Decidere dove, come, se e quando iniziare è la sola strategia possibile per imprese artigiane mediamente di 3-4 addetti che entro il 2030, secondo Claudio Vettor dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano, dovrebbero essere obbligate da parte delle associazioni di categoria a creare reti d’impresa, le sole capaci di far fronte ai player internazionali.

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Pubblicato in FARE

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