Appartamento a Genova. Nel cuore del centro storico genovese vi è una casa dalle calde sfumature africane con finestre a picco sui più bei campanili di Genova (Sant’Agostino, Santa Maria di Castello, San Donato) e sul Palazzo Ducale. Questo è il suo biglietto da visita per l’esterno; l’interno, con la sua introversa ed esuberante fantasia, non è da meno. Il progetto, curato da tre architetti genovesi (in ordine alfabetico: Michele Lagomarsino, Sonia Parodi e Marco Sinesi), punta sulle atmosfere cromatiche e sui dettagli. In un antico palazzo genovese l’attico è stato soppalcato lasciando sotto la zona giorno e sopra uno spazio fruibile come studio e zona notte. I due livelli sono collegati da una scala-scultura dell’artista Blaise Patrix realizzata con la collaborazione di un fabbro. Le pareti del soggiorno, di forma irregolare, sono arricchite da graffiti con colori che ricordano le terre rosse africane. Legno, antiche piastrelle di ceramica e boiacca di cemento colorata sono i materiali che ne ricoprono la superficie, mescolandosi e fondendosi secondo invisibili regole progettuali. Il pavimento è solcato da due tracce metalliche che segnano visivamente le direttrici della casa da cui si genera il progetto. Ma la scala è la vera protagonista dello spazio: i tondini in ferro del suo corrimano si flettono in morbide curve, piegandosi e rincorrendosi fino ad arrivare al sottotetto. Located in the historical centre of Genoa is a house with warm African touches, and windows looking over some of the most beautiful campaniles of Genoa (Sant’Agostino, Santa Maria di Castello, and San Donato) and the Doge’s Palace. So much for the view; as for the interior, its introvert yet lavish design lacks for nothing. The project by The irregularly shaped walls of the living room have graffiti in colours that recall the red earth of Africa. Wood, old ceramic tiles and coloured grout are the materials used to cover the surfaces, thus becoming an inconspicuous part of the overall design. Two metallic traces on the floor visually mark the guiding principle of the design. The staircase, however, steals the show. The iron bars of the banister bend in gentle curves until finally arriving below the roof. "…sopra il soppalco vi è uno spazio polifunzionale Nelle foto: Uno scorcio del piano mansardato con un letto sul pavimento “all’orientale” e l’inizio della scala scultura in tondino di ferro. a mansarda è stata realizzata risanando i grandi tronchi di legno che sorreggono il sottotetto (un tempo maestosi alberi di antichi velieri) e aprendo grandi finestre vasistas da cui si scorge tutta Genova fino alle colline che la circondano. Sotto il piano mansardato vi è la zona pranzo dalle pareti decisamente verdi e con un pavimento color cotto inframmezzato da piastrelle a rombi blu e bianchi. Attorno al tavolo rotondo vi sono tradizionali sedie in legno ricurvo tipo Thonet. L’atmosfera, se non fosse per i colori, è quella delle vecchie case genovesi. Le camere da letto sono anch’esse molto colorate: hanno pareti blu con effetto nuvolato e soffitto blu a tinta piatta, mentre i pavimenti sono, per contrasto, in legno rossiccio. Molto particolare ed elegante il copriletto blu della stanza matrimoniale. Nelle foto: Il deciso trattamento cromatico delle pareti. The mansard was made by restoring the large wooden beams supporting the roof (previously masts on old sailing Il colore del grande muro dove poggia la scala è un rimando visivo del monastero di Sant’Agostino che con la sua grande massa colorata incombe davanti alla finestra. La balaustra della scala è un esemplare unico eseguito sul posto da Blaise Patrix con l’aiuto di un fabbro: sono stati piegati a mano più di 400 kg di tondino di ferro: è quindi un’opera d’arte a prova di ladro. È l’oggetto che più caratterizza la casa: una presenza aliena che si raggomitola sul soppalco per prendere forza e poi debordare sulla scala fino a raggiungere il pavimento. Ma non è una presenza ostile, tutt’altro; è fatta di fili sottili come le ragnatele dei sogni che svaniscono all’alba. È un groviglio che ricorda l’action painting di Pollok degli anni ‘50, un astrattismo in progress che è ancora attuale. "…il groviglio di ferro della balaustra domina su entrambi i piani…" Nelle foto: Due dettagli della balaustra in ferro, opera di Blaise Patrix, che giustifica il nome dato alla casa “La Sinueuse”. The colour of the large wall that supports the staircase is a visual recall of the Monastery of Sant’Agostino, which with its large coloured mass looms in front of the window. The banister of the staircase is unique and was made on-site by Blaise Patrix with the help of a blacksmith; more than 400 kg of iron bars were bent by hand, making it a thief-proof work of art. The banister is the hallmark of the house, an alien presence that curls up on the suspended platform to then overflow down the staircase until reaching the floor. Yet it is not a hostile presence. Quite the contrary, it is made of slender wires that disappear at daybreak, a sort of tangle that recalls Pollock’s action
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