I miei viaggi……..alla scoperta della “Storia dell’Architettura”:
“Addentrarsi nella Cattedrale di Amiens è come immettersi in una maestosità massima”
CHIESAOGGI ISSN 1125-1360 N. 107
DOI: 10.13140/RG.2.2.34977.51046
ABETI Maurizio (IT)
Origine e fasi costruttive
Il XIII fu il secolo delle grandi cattedrali, ed è significativo che proprio la cattedrale sia il momento gotico per eccellenza, la meraviglia alla cui nascita concorsero tutte le forze del secolo, mentre i principali monumenti romanici erano chiese conventuali.
dell’UNESCO.
Sorge nella città francese di Amiens dell’Alta Francia (Piccardia) ed è frutto di una serie di edificazioni successive: su una prima chiesa romanica dell’XI, consacrata a Saint Firmin, ne venne edificata un’altra in stile gotico, consacrata nel 1152. Nel 1218 un violento incendio la distrusse, della quale rimase in piedi soltanto parte del coro, e per volere del vescovo Evrard de Fouilloy (primo vescovo di Amiens e martire) fu realizzato per una nuova e imponente cattedrale, un progetto spettacolare e commissionato all’architetto Robert de Luzarches (progettista ed esecutore delle navate e della facciata) a cui succedettero nella direzione dei lavori: Thomas de Cormont e il figlio Regnault de Cormont, che realizzarono il coro e le cappelle radiali.
Ha in comune con quasi tutte le altre un connotato particolarissimo: è una cattedrale posta nel pieno centro di una città, non già un tempio monastico dentro un recinto di celle e chiostri in aperta campagna e al pari delle altre, venne eretta con l’aiuto di fondi raccolti tra i fedeli, e in gran parte fu il risultato di uno sforzo collettivo, per cui ricchi e poveri diedero tutti insieme il proprio contributo. Questa straordinaria generosità dei fedeli permise che la costruzione iniziasse prontamente.
I lavori della nuova fabbrica coprirono un arco di tempo relativamente breve, dal 1220 al 1288, e nello stesso anno la cattedrale venne consacrata e dedicata alla Vergine Maria.
Caratteristiche architettoniche
a. Struttura architettonica
La fabbrica sacra si organizza su una pianta cruciforme a tre navate di dimensioni eccezionali: di 133,50 metri di lunghezza e 65,25 metri di larghezza sul transetto; è suddivisa da sette campate rettangolari nella navata centrale e da altrettante campate di forme quadrate in quelle laterali ed è interrotta da un grande transetto, che la interseca perpendicolarmente all’altezza del presbiterio, anch’esso tripartito, leggermente sporgente rispetto all’impianto centrale. Le navate laterali proseguono lungo il transetto e si immettono nel deambulatorio circolare che gira intorno al coro e all’abside. Questo ambulacro è coronato da sette cappelle radiali e quella centrale, detta assiale, presenta una profondità maggiore, conseguita grazie alla realizzazione di un’altra campata rispetto alla tipologia generale delle altre, che ne evidenzia il valore visivo e strutturale.
Il coro, si propone con uno sviluppo a quattro campate, rivolto verso est, in direzione del sorgere del sole e della città santa di Gerusalemme. ‹‹Nella parte anteriore è chiuso da una opulenta transenna marmorea decorata con un motivo ad archi ciechi ogivali e, nella parte posteriore, da una ricca cancellata barocca in ferro battuto. All’interno del coro, lungo le pareti laterali e a ridosso della transenna anteriore, si trovano i pregevoli stalli lignei scolpiti del XVI secolo, in stile gotico. Al centro dell’abside, si trova il maestoso altare maggiore barocco in marmo e stucco, dominato dalla scultura raffigurante un Crocifisso in una gloria di angeli e nuvole.›› (da: it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale di Amiens). È innegabile il fascino di questa parte terminante della chiesa non solo all’interno, come sopra illustrato, ma anche visto dall’esterno, comprendente tutta il complesso architettonico: la parte absidale con l’insieme dei muri, finestre e cappelle radiali; realizza un motivo formale di grande forza.
Osservando l’impianto dall’ottica del sistema compositivo/strutturale e dal contenuto tipologico si può affermare che la cattedrale di Amiens, di poco posteriore per creazione alla cattedrale di Notre-Dame di Chartres, è un esempio di architettura gotica che eleva ormai al culmine tutte le potenzialità dello stile gotico.
Affascinante e suggestivo il senso di estasi che si percepisce quando si ammirano le poderose membrature architettoniche interne (strutturali e decorative), inondate da un’altra componente gioca un ruolo fondamentale: la luce, la quale diventa un elemento architettonico costruttivo capace di organizzare e temprare il “vuoto” di questo edificio sacro divenendone la parte costitutiva dello spazio. In altre parole, la luce che filtra dalle vetrate è qualcosa di più di un naturale mezzo fisico che consente il campo visivo della realtà oggettiva; la luce naturale esterna, oltrepassando i vetri, diviene luce di carattere trascendente e mistico, e come tale vettore per giungere a Dio.
Una delle prime novità di questa cattedrale è l’alzato, che rappresenta il concetto base della continuità strutturale dalla pavimentazione in marmo alla copertura. Infatti, nel riproporre il modello Chartres, l’architetto Robert de Luzarches porta all’estremo il principio del pilastro composito, in quanto svincolando la colonna centrale, su cui si scarica tutto il peso della struttura, dalle colonnette sottili e diversificando il capitello, contribuisce, dal punto di vista estetico, a dare unitarietà allo spazio dell’edificio gotico e a rendere evidenti le linee di forza di scarico delle tensioni dalla volta al terreno. Contemporaneamente le colonnette, tranne una che si innalza con soluzione di continuità fino al soffitto raccordandosi con i costoloni degli archi trasversali delle volte a crociera di copertura, proseguono fino al suddiviso capitello, il quale diviene il nodo di innesto della base degli archi a sesto acuto di passaggio delle campate della navata principale e quelle delle navate secondarie.
Ciò che rende affascinante ancora di più l’architettura di questa cattedrale è la stretta corrispondenza fra idee estetiche e innovazioni tecniche, ispirate dalla straordinaria capacità dell’architetto Robert de Luzarches quando realizza una merlatura continua a decoro naturalistico, passante alla base del triforio, che corona, nel senso di una pausa metrica, tutto l’ambiente della navata centrale.
In questa chiesa, tutta la metodologia costruttiva (la spazialità organizzata, i principi costruttivi, i particolari, i dettagli, i giochi di luce, ecc.) è concepita in assoluta armonia che sfugge le sfrenatezze formali, per rilanciarsi in un’immagine d’insieme ricca di una significazione simbolica sacramentale capace di echeggiare una qualità comunicativa, oggi mancante nelle cosiddette chiese moderne.
b. Il labirinto
Un altro elemento rilevante della cattedrale di Amiens è il grande labirinto pavimentale (realizzato nel 1288, come riporta l’iscrizione posta lungo il perimetro della piastra centrale), ubicato al centro della navata centrale, adornato con piastrelle bianche e nere e contraddistinto da geometrie ottogonali di 234 metri. Esso raffigura il viaggio simbolico, per non dire iniziatico, di conversione spirituale che a ciascuno è consentito d’intraprendere verso la Città Santa, che, nelle rappresentazioni grafi-che medievali, era posta al centro del mondo. Ma l’interpretazione senz’altro più logica è che il pellegrinaggio è diretto verso la meta celeste, la Gerusalemme celeste e non quella terrena, in prospetti-va escatologica il labirinto significa il cammino della vita finalizzato alla vita eterna con Dio in Paradiso. Restaurato nel 1894 (fu molto danneggiato durante la Rivoluzione Francese), oggi al centro dello schema è raffigurata una croce, simboleggiata con dei scettri monarchici, la quale è orientata secondo i punti cardinali, e tutto intorno sono rappresentate le figure del vescovo Evrard de Fouilloy e degli architetti che realizzarono la cattedrale, Robert de Luzarches e isuoi successori, Thomas de Cormont e il figlio Regnault de Cormont.
c. Decorazione plastica
La cattedrale è arricchita da centinaia di figure scolpite, che danno vita a un eccezionale ciclo iconografico. In particolare, le decorazione plastiche sui portali testimoniano un’importante trasformazione stilistica che annulla il gusto romanico, che presentava figure eretiche, sviluppate come colonne, stilizzate negli ornamenti e poco espressive nei volti, e si passa alle figure dei portali dalle linee flessuose e morbide, in cui la creatività espressiva rispecchia la crescente aspirazione verso un sempre più persuasivo realismo.
Questa chiesa rappresenta il frutto di un profondo entusiasmo generale. Erano tempi in cui la gente veniva a pregare Dio, e non luogo di pellegrinaggio o di ritiro monastico. Data la funzione cui essa era destinata, le sue sculture e le sue vetrate dovevano infondere coraggio nell’animo dei fedeli, aiutarli, istruirli; e fu così che si creò un sistema di decorazione più universale, più umano, rivolto essenzialmente verso la vita, anziché verso la morte. Scene della vita di Cristo, rappresentanti l’ideale da imitare; o scene prese dalla vita dei santi che avrebbero aiutato l’uomo comune a percorrere il proprio cammino; o immagini della Vergine che sottolineavano il suo carattere più tenero, più umano. In questo modo si venne a sostituire i più allarmanti temi dell’arte romanica, dove l’accento era stato posto sull’incognite del Giudizio Universale e sulle torture che attendevano i malvagi.
La piena realizzazione di questa tendenza la possiamo vedere nella famosa statua del Cristo del 1220, nota come “Le Beau Dieu”(la bella di Dio), ubicata sul pilastro del portale centrale (trumeau) della facciata ovest della cattedrale, ad immagine di accoglienza dei fedeli. Così, anche, tutta la ricca opera scultoria della cattedrale tende a questa aspirazione, la cui iconografia, descrive la storia della Bibbia, dall’Antico al Nuovo testamento, illustrando ed interpretando avvenimenti, miracoli dei Santi, dei testimoni della fede e della vergine Maria, tanto da essere chiamata la “Bibbia di Amiens”.
La sequenza delle magnifiche opere scultorie, caratterizzate da statue di grandi e piccole pro-porzioni, decorano con scene religiose i tre portali della facciata principale (facciata occidentale), seguendo il progetto iconografico di Notre Dame di Parigi. Il portale centrale, dedicato al Giudizio universale, che oltre alla “Le Beau Dieu” è sormontato da una lunetta che, articolata su varie fasce decorative sovrapposte, è ornata con motivi scultorei in tutto il suo spazio sul giudizio finale.
Il portale della Vergine è il portale di destra della facciata, racconta la vita di Maria, mentre quello sinistro è offerto a San Firmino (patrono di Amiens) ed alla sua storia.
La statua più nota tra tutte è la Vierge Dorée, collocata nel portale del transetto che si apre sulla parte laterale meridionale. È un’opera della fine del XIII secolo, e dà risposta pienamente alla propensione gotica di umanizzare l’aspetto di Maria che brilla di luce divina, evidenziandone l’indole materno.
d. Le vetrate
Le cattedrali gotiche rappresentano l’esempio più emblematico e giustamente celebrato di architettura luminosa. Questo edificio sacro è mancante delle vetrate originali, buona parte di esse andarono perdute durante la Seconda Guerra Mondiale in quanto per evitare i possibili danni dovuti ai bombardamenti furono smontate e nascoste e non ritrovate, però le grandi aperture furono sostituite in parte o integralmente con vetrate, che con la loro originalità assolvono pienamente la propria funzione ornamentale e di principio di bellezza luminosa, come il bellissimo rosone del transetto nord, ricostruito dopo l’evento bellico. L’interno della cattedrale risulta così inondato da una luminosità che, come indicato in precedenza, assume un importante valore simbolico: ha compito di trasfigurare lo spazio in modo che l’edificio diventi immagine temporale del paradiso o della Gerusalemme celeste.
e. La facciata
La facciata monumentale e principale della cattedrale è posizionata ad ovest. Si presenta sormontata da due alte torri (aggiunte nei secoli XIV e XV) asimmetriche in sommità con diversa composizione e altezza, quella di sinistra è più alta rispetto a quella di destra, ma entrambe sono distribuite in due ordini, ciascuno dei quali presenta, sulle quattro facciate, una bifora. Le campane sono contenute nella torre di sinistra.
Risulta suddivisa in tre fasce verticale e in quattro livelli orizzontali. Il primo livello, come innanzi riportato, è aperto da tre portali molto strombati impreziositi da sculture sui timpani e lungo gli stipiti laterali; in esatta corrispondenza, al secondo livello, si trovano due gallerie, la prima è anticipata da quattro bifore con archi a sesto acuto, mentre la superiore è gremita da 22 statue dei re di Giudea e Israele, concetto usuale nelle cattedrali di quest’epoca, e di archetti trilobati a motivi floreali/vegetali. Il terzo livello è caratterizzato sui laterali da due grandi bifore a strombo e al centro dall’imponente rosone di forma circolare che supera gli undici metri di diametro (la cui area è pari a quella del labirinto) e che incornicia a motivo floreale un intrecciarsi di linee molto mosse. Il quarto livello comprende una loggetta adornata da cinque archetti a sesto acuto, che sormonta il grande finestrone decorativo, e le già menzionate bifore delle torri campanarie.
f. Contrafforti e archi rampanti
I fianchi della fabbrica sono cadenzati da poderosi contrafforti (nella parte dell’area del coro si presentano a gradoni) che posizionati a distanza regolari stabilizzano lateralmente le spinte delle masse murarie e rendono visibile all’esterno della costruzione il ritmo interno delle campate. Ulteriore elemento rinforzo è costituito dagli archi rampanti che, posti a livelli differenti e con un sistema compositivo a semiarco, favoriscono l’elevazione della cattedrale contenendo la forza di spinta e permettendo in tal modo a questo edificio di innalzarsi in uno slancio verticale di enorme proporzione.
Conclusione
La cattedrale di Amiens non è solo un esempio delle grandi cattedrali gotiche francese, ma per le sue caratteristiche strutturali e compositive è un capolavoro dell’architettura, che abbinato al suo valore storico potrebbe essere classificata tra le più grandi realizzazioni architettoniche mondiali.
Misure e dimensioni
Le misure di seguito riportate rammentano l’enorme dimensioni di questa maestosa cattedrale:
Bibliografia:
– Philippe Plagnieux, La cathédrale Notre-Dame de Amiens, Editions du Patrimoine, Paris 2014.
– Roland Bechmann, Le radici delle cattedrali, Marietti, Casale Monferrato, 1984 (Testo originale: Paris 1981).
– Louis Grodecki, Architettura gotica, Milano, Electa, 1976.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Abeti Maurizio
Graduate in architecture
Independent researcher
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