Alfonso Senatore



Più del 50% della popolazione mondiale vive oggi nelle città contro solo il 10% di un secolo fa. Entro il 2050 tale dato è destinato a salire al 75%.
Capire come lo sviluppo delle aree urbane possa influenzare l’ambiente ed il nostro modo di vivere è per noi di vitale importanza. Il modo in cui decidiamo di modellare le nostre città determina la risposta ad un ampia gamma di problematiche, tra cui l’effetto sui cambiamenti climatici.
È con questo messaggio che nell’estate del 2007, nella sala delle turbine della Tate Modern di Londra veniva inaugurata una straordinaria mostra dedicata alla città contemporanea e del futuro, The Global Cities.

È indubbio che le città sono tra i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici. Sulla base dei dati statistici oggi disponibili a livello globale, infatti, è possibile affermare che circa il 30% delle emissioni di carboni viene generato dagli edifici. I trasporti incrementano, poi, la quantità di CO2 in atmosfera di un ulteriore 25%.
Eppure le attuali tecnologie energetiche ed i nuovi modelli di sviluppo urbano basati sui principi della sostenibilità ci consentirebbero di progettare aree urbane a basso o zero impatto ambiente e capaci di adattarsi alle trasformazioni climatiche.

Dongtan Eco-City e Shanghai

Naturalmente non si parla di incrementare il numero delle turbine eoliche o pannelli solari per far fronte alle preoccupanti problematiche ambientali a tutti ormai ben note.
Il nuovo approccio all’urban design non può prescindere dal considerare gli aspetti energetici, sociali, economici ed ambientali e cioè essere basato sui principi dello sviluppo sostenibile.
Il processo di sviluppo di un’area urbana è così diventato molto più complesso. Alle figure professionali tradizionalmente coinvolte nella redazione del progetto urbano se ne sono aggiunte di nuove necessarie all’integrazione delle attuali tematiche energetico-ambientali.
Queste ultime contribuiscono al lavoro multisciplinare supportando l’intero team di progetto sugli aspetti legati alla microclimatica, produzione ed ottimizzazione energetica, biodiversità ecc.
Il progetto urbano viene cosi redatto in modo da poter beneficiare delle locali condizioni climatiche. Il fabbisogno energetico viene minimizzato attraverso l’uso ottimizzato delle risorse naturali ed il ricorso a fonti rinnovabili. Allo stesso tempo il recupero e riutilizzo delle acque, così come la gestione dei rifiuti e l’attenzione alla biodiversità sono aspetti integrati nel processo progettuale sin dalle prime fasi. In linea con la definizione di sostenibilità, inoltre, l’urban design mira a rafforzare e migliorare gli aspetti sociali, economici e culturali delle comunità interessate dall’intervento.
Sulla base di questi principi, i progettisti della Ove Arup and Partners, società di ingegneria multidisciplinare con base a Londra, stanno lavorando in Cina alla realizzazione di Dongtan Eco-City il primo prototipo di eco-città ad emissioni zero, completamente strutturata all’insegna dello sviluppo sostenibile.

Dongtan, l’eco-city del futuro
Dongtan Eco-City si prepara a diventare il primo esempio mondiale di città totalmente strutturata sui principi dello sviluppo sostenibile, dove per sostenibilità si intende non solo quella ambientale, ma anche sociale, economica e culturale. Dal 2005 Arup è coinvolta nell’ambizioso sviluppo del masterplan della nuova città di Dongtan la quale si estenderà su di un’area di circa 6.3 milioni di mq.
L’impegno professionale di Arup è estremamente ampio e spazia dall’urban design alla progettazione delle infrastrutture, dal business planning al piano per la produzione e gestione delle risorse energetiche sino alla progettazione sostenibile e all’architettura dei singoli edifici.
La prima sensazione è che l’idea di progettare una nuova città sostenibile per 500.000 abitanti possa apparire pura utopia.
Questo megaprogetto si inserisce, invece, in un contesto di grandi cambiamenti socio-economici che stanno investendo il grande paese emergente del Sol Levante.

Rete dei principali trasporti
pubblici a zero emissioni di CO2

Il quotidiano cinese Guangming Daily ha recentemente riportato le stime del governo cinese relative all’incremento della popolazione nazionale secondo le quali dovrebbe raggiungere 1.12 miliardi entro il 2050. Questo studio indica, inoltre, che entro lo stesso periodo una parte consistente della popolazione, circa 600.000 persone, si sposterà dalle zone rurali verso le città. Ad incentivare questa migrazione è il boom economico che la Cina sta oggi vivendo. Gli enormi investimenti privati e pubblici hanno, infatti, trasformato il volto delle principali città cinesi che alle porte delle Olimpiadi del 2008 sono in pieno fermento nel completamento di importanti interventi urbani.

Zhenhua Xie, Ministro dell’Ambiente e capo della SEPA (State Environmental Protection Agency) ha sottolineato che l’attuale sviluppo del paese è insostenibile e che il danno all’ambiente diventerà sempre più irreversibile man mano che il Prodotto Interno Lordo della nazione (indice di benessere economico) andrà migliorando.
In un tale contesto, Dongtan Eco-City rappresenta la sfida lanciata dalla Shangai Industrial Investment Corporation (SIIC) in occasione dei lavori per le Olimpiadi di Pechino del 2008 e raccolta da Arup per definire un esempio replicabile di sviluppo urbano realmente sostenibile a zero emissioni
di CO2 in atmosfera.
Dongtan sarà costruita su Chiongming Island, una delle tre più grandi isole della Cina, nei pressi di Shanghai, in una posizione geograficamente strategica, alle foci del fiume Yangtze su di una superficie pari a tre quarti di Manhattan. La nuova eco-city è destinata a produrre un nuovo modello di sviluppo urbano non solo per la Cina ma per l’intero est asiatico, in alternativa a quello attuale, frenetico ed ecologicamente insostenibile.
La città offrirà spazi di alta qualità ambientale dove vivere e lavorare.
Dongtan sarà una città post-industriale sostenibile, autosufficiente per il fabbisogno alimentare ed energetico, dotata di mezzi di trasporto urbano alimentati elettricamente o ad idrogeno. L’applicazione di tecnologie rinnovabili attualmente disponibili, quali energia eolica, solare, energia da biomassa e da rifiuti urbani, darà l’opportunità alla città di coprire l’intero fabbisogno energetico degli edifici. Un’estesa rete ciclabile e pedonale contribuirà ad azzerare le emissioni di CO2 dovute ai trasporti. Vaste aree destinate alla coltivazione di prodotti biologici forniranno, inoltre, parte del cibo per la città stessa.
Nell’intento dei progettisti, Dongtan sarà una città vibrante con enormi spazi pubblici, i ‘corridoi verdi’, che garantiranno un’alta qualità della vita degli abitanti e una piattaforma a supporto della biodiversità.
L’intera area urbana, composta da tre villaggi strutturati su una rete di canali navigabili, si svilupperà per fasi.
Una prima parte, destinata ad ospitare 50.000 abitanti, sarà realizzata entro il 2010 in concomitanza con l’Expo Internazionale di Shanghai.
La città è stata pensata per attrarre tutte le fasce economicosociali e per garantire agli abitanti di vivere e lavorare in loco.

I villaggi e l’ambiente naturale

La prima fase comprenderà, tra l’altro, la realizzazione di parchi urbani ed ecologici così come di attrezzature ricreative di altissimo livello. Come priorità del progetto saranno sviluppati il processo di recupero e purificazione del ciclo delle acque urbane, il sistema di gestione e riciclo completo dei rifiuti urbani per la generazione di energia, ed infine l’impianto urbano di cogenerazione per la produzione energetica da biomassa. Inizialmente i progettisti hanno concentrato i loro sforzi sulla ottimizzazione e riduzione dei consumi energetici, sviluppando edifici energeticamente super-efficienti ed alimentati da fonti rinnovabili integrate nell’involucro edilizio.
Per lo sviluppo di un progetto così complesso, come quello di Dongtan, è stato necessario un approccio integrato ed olistico, sulla base dell’esperienza maturata da Arup sin dagli anni quaranta. È infatti sin da quegli anni che Ove Arup, fondatore della società, proponeva l’idea del ‘Total design’, progettazione multidisciplinare integrata, sperimentandola
nello sviluppo di progetti come l’Opera House di Sydney.
In particolare per lo sviluppo dell’urban design di Dongtan Eco-City è stato messa a punto un modello di gestione integrato delle risorse denominato IRM (Integrated Resource Management). Esso è uno strumento decisionale che consente ai progettisti di ottimizzare le strategie di progetto sulla base dei principi dello sviluppo sostenibile.
L’utilizzo del modello IRM permette di valutare in parallelo quei parametri del progetto multidisciplinare che possono potenzialmente influenzare gli indicatori chiave della proposta sostenibile.

Ai fini dell’utilizzo dell’IRM sono stati necessari:
 la stesura di un struttura di valutazione per la sostenibilità, con la definizione degli indicatori chiave delle performance (KPIs) e degli obiettivi;
 l’identificazione dei Targets collegati agli aspetti sociali, economici, ambientali e delle risorse naturali propri del concetto di sostenibilità.

Il modello di gestione funziona, quindi, da interfaccia tra la struttura di lavoro mirata alla sostenibilità ed il progetto, consentendo in modo rapido di valutare differenti opzioni e scenari possibili. Di conseguenza la proposta progettuale risulta ottimizzata secondo un processo di definizione-valutazione-ridefinizione.
Adoperando questo modello i progettisti hanno potuto selezionare le strategie più adatte per il raggiungimento di soluzioni a zero emissioni di CO2. Tale metodologia progettuale, per esempio, ha consentito di ridurre drasticamente il consumo energetico negli edifici e di impiegare la giusta densità edilizia al fine di minimizzare le esigenze di trasporto urbano.
Per Dongtan, i progettisti si sono serviti, inoltre, di un processo di valutazione per la sostenibilità sviluppato dalla stessa Arup e denominato SPeAR (Sustainable Project Appraisal Routine). Esso è stato impiegato per valutare e guidare il team di progetto per la messa a punto delle varie strategie sostenibili durante le diverse fasi di sviluppo del progetto.
L’impegno all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica non si è limitato alle aree urbane di Dongtan. La SIIC ed Arup hanno, infatti, sviluppato un programma di Carbon Offsetting per compensare tutte le emissioni di anidride carbonica generate durante la stesura del progetto Dongtan Eco-City. A questo scopo, Arup ha stretto un accordo con la società specializzata in carbon offsetting. Cosi’ l’intero processo di sviluppo del progetto è risultato a zero emissioni di CO2.

I corridoi verdi e la biodiversità

Una parte del compenso professionale sarà inoltre utilizzato per finanziare un nuovo impianto ad energia rinnovabile in territorio cinese.
Anche i singoli professionisti del team di progetto si sono impegnati a compensare le emissioni di carboni prodotte durante l’intero arco della giornata, sia al lavoro che in privato.
Il progetto Dongtan Eco-City h
a già attirato l’attenzione di tutti i mass-media per la straordinaria sfida lanciata in campo di sviluppo urbano sostenibile. Esso rappresenta il banco di prova per un approccio innovativo all’urban design il cui pieno successo potrà essere dimostrato soltanto tra qualche anno.
Nel frattempo, il modello sostenibile sviluppato per Dongtan ha già cominciato ad influenzare il programma di sviluppo del governo cinese per le aree urbane, nuove ed esistenti. Valicando i confini del Sol Levante, c’è chi come il sindaco di Londra, Ken Livingstone, pensa a come poter adattare il concetto sviluppato per Dongtan alla propria città.

A.S. architetto e ingegnere bioclimatico, Ove Arup & Partners Consultant Engineers
docente di Architettura sostenibile e progettazione bioclimatica presso la Facoltà di Architettura della East London University

Unicam - Sito ufficiale
www.archeoclubitalia.it
Archeoclub d’Italia
movimento di opinione pubblica
al servizio dei beni culturali e ambientali

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