CMC Bio Caminetti e il Protocollo di Kyoto

Il 16 Febbraio 2005 è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto, un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale. E’ la data di inizio di un percorso virtuoso che nel periodo 2008-2012 dovrà portare alla riduzione delle emissioni da gas serra.
L’entrata in vigore del Protocollo segna anche l’avvio di un ”esperimento” su scala internazionale per integrare gli obiettivi per la protezione dell’ ambiente globale con le strategie e le politiche energetiche ed industriali.

Per l’Italia scatta l’obbligo di rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra ripartiti tra gli Stati membri dell’Unione Europea nel giugno del 1998 e confermati dal Consiglio Europeo del 25 Marzo 2004. Tale decisione stabilisce che l’Italia deve ridurre le proprie emissioni di gas serra del 6,5 % rispetto ai livelli del 1990.


PER LA SALVAGUARDIA DELLA NATURA

Il Protocollo di Kyoto ha impegnato tutti i 160 Paesi che vi hanno aderito, a contenere il consumo di combustibili fossili per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera che provocano il pericoloso effetto serra, sviluppando l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.

Il costo sempre crescente dell’energia propone con forza un uso intelligente e razionale di questa preziosa risorsa, evitando gli sprechi e incentivando i comportamenti finalizzati al risparmio energetico.

LE BIOMASSE VEGETALI

Le biomasse vegetali sono uno dei combustibili rinnovabili per il riscaldamento.
Per gran parte della storia, le fonti principali d’energia utilizzate dall’uomo per le sue attività sono state la legna da ardere per riscaldarsi e il lavoro degli animali per avere energia meccanica.
La nostra epoca è invece caratterizzata dall’uso dei combustibili fossili per produrre energia che, oltre ad essere esauribili, producono un impatto negativo sull’ambiente. Per attenuare l’impatto si incentivano l’uso efficiente dell’energia e l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Le biomasse vegetali ricavate dal legno e dalle ramaglie dei boschi sono una fonte energetica rinnovabile che può essere usata per creare calore. Per esempio la legna da ardere in ceppi, ricavata dal taglio dei boschi prodotti allo scopo; i cippati, i pellets anche questi dal legno, lavorati e sminuzzati per migliorare la resa della combustione.

Le biomasse vegetali ricavate dal mais e dalla barbabietola da zucchero, dagli scarti di lavorazione della frutta e dalla canna da zucchero sono pure esse un eccellente fonte di energetica per creare calore.
Questi prodotti naturali possono fermentare e essere distillati per produrre alcol etilico (non metilico!) che può bruciare creando una bella e viva fiamma.

Quando si brucia il legno in casa è però necessario avere una canna fumaria per estrarre i prodotti della combustione (fumi, particelle in sospensione che vediamo attaccate alla canna fumaria, ecc.) nocivi per l’uomo e per l’ambiente.
Quando si brucia l’ etanolo invece si producono sostanze (anidride carbonica e vapor d’acqua) che non sono nocive nè per l’uomo nè per la natura…e non si sottrae calore alla casa tramite la canna fumaria.

La biomassa vegetale è la materia che costituisce le piante. L’energia in essa contenuta è energia solare immagazzinata durante la crescita, per mezzo della fotosintesi clorofilliana. Per questo motivo le biomasse sono una risorsa energetica rinnovabile e rispettosa dell’ambiente.

Bruciando gas o gasolio per riscaldarsi si trasferisce e si accumula nell’atmosfera carbonio prelevato dalle profondità del sottosuolo, contribuendo in tal modo all’effetto serra. Viceversa, la combustione di biomassa non incrementa l’effetto serra poiché il carbonio che sprigiona bruciando proviene dall’atmosfera stessa e non dal sottosuolo.
Riscaldarsi con le biomasse fa bene all’ambiente e anche alle nostre tasche, perché a parità di calore prodotto, i combustibili vegetali costano molto meno rispetto a quelli fossili.
In particolare il bioetanolo quando forma la fiamma combinandosi con ossigeno, produce acqua e l’anidride carbonica che rientra nel ciclo di riproduzione delle biomasse vegetali.

Il bioetanolo è una fonte energetica :
rinnovabile: perché viene continuamente riprodotta dagli alberi che crescono utilizzando l’energia solare, al contrario degli altri combustibili (carbone, gasolio, gas) che sono destinati ad esaurirsi;

neutrale: rispetto all’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, perché la quantità emessa con la combustione è la stessa di quella che è stata assorbita qualche anno prima con la fotosintesi clorofilliana.

economica: perché il costo è più basso degli altri combustibili e la produzione di biomasse può essere incrementata, senza alcun danno per l’ambiente.

L’incremento della produzione di biomasse vegetali è per l’Italia particolarmente importante in quanto, aumentando il rimboschimento e la manutenzione dei boschi, si contribuisce a salvaguardare l’equilibrio idrogeologico del territorio e si sviluppa l’economia delle zone rurali e montane del Paese, creando nuove opportunità occupazionali.


CMC Bio Caminetti
  è associata al Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente.  

Il  combustibile ecologico utilizzato deriva da piante zuccherine ed amidacee ed è ottenuto tramite una naturale fermentazione e distillazione oltre 96°. Questo combustibile (alcool etilico)viene denaturato con sostanze non nocive (a differenza del nostro alcool rosa).

Il combustibile viene venduto in taniche da 5 litri.

 

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