Ristrutturazione minimalista

In una struttura ancora medioevale si è inserito un open space molto articolato.

Progetto di: Loris Poët architetto
Testo: Walter Pagliero
Foto: Athos Lecce

Tra Torino e Sestrière un’antica mansarda, arredata con mobili di design, conserva il sapore schietto e ruvido delle case alpine.

Pinerolo è un antico borgo che sorge alle pendici dell’anfiteatro di montagne che circonda Torino, dove sbocca la valle del Chisone che porta alle località sciistiche di Sestrière e San Sicario. Nel centro storico del paese, ai piedi della salita
per la chiesa di San Maurizio, è stato completamente ristrutturato un edificio che risale al ‘400 e di cui questo appartamento occupa la parte alta. È stata la recente legge per l’utilizzo dei sottotetto a dare il via a questa ristrutturazione abbastanza complessa, che ha dovuto tener conto sia dell’antichità dell’edificio sia del fatto che la zona è classificata sismica di secondo grado.

Per secoli questo spazio lo si è considerato solo una soffitta e veniva utilizzato, nella sala con le finestre ad arco chiamata la “sala dei capretti” visibile nelle pagine successive, per appendere le pelli ad asciugare quando ancora c’erano i pastori e quella di capretto era una pelle pregiata. La struttura delle travi che sostengono il tetto era ancora quella antica (forse risalente al ‘400) e lo spazio interno aveva un fascino particolare che si è voluto a tutti i costi mantenere: su questo si sono trovati d’accordo sia l’architetto che il committente. La ristrutturazione è consistita prima di tutto in un restauro conservativo, solo in seconda battuta si è cercato di adattare la struttura alle necessità abitative del committente.

Per collegare la parte alta del living, adibita a studio, con il livello del pranzo soggiorno, è stata costruita una scala a sbalzo completata da un parapetto realizzato con una leggera putrella di ferro verniciata di grigio. I gradini sono infissi nella parete con un effetto molto aereo e trasparente proprio per non interferire troppo sull’insieme. Tutto lo spazio è fortemente caratterizzato dalle antiche capriate. Questo è il motivo per cui non lo si è voluto appesantire con altri elementi, ma si è cercato di enfatizzarlo abbattendo tramezzi e aprendo finestre nella parte alta delle pareti per una illuminazione quasi zenitale.

Nelle foto: In bagno: Rubinetteria di Raspel. Sanitari di Antonio Lupi.
Nella galleria: altre due sedie a ricciolo. Sawaya & Moroni

Anche l’arredamento è ridotto al minimo e si sono riutilizzati i divani, il tavolo e le sedie che la famiglia aveva nella precedente abitazione. Le pareti sono state trattate ad intonaco ruvido con una tinteggiatura velata che lascia intravedere la granulosità come se fosse una tinta a calce. Dal punto di vista cromatico è interessante notare la copertura delle sedie del pranzo con due varianti di rosso violetto alternate.

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