Casa domotica

A Verona all’interno della manifestazione Abitare il Tempo, sono stati presentati degli interessanti “laboratori progettuali”. I concept, firmati da tre interior designer italiani hanno mostrato diversi scenari abitativi. Spazi contemporanei e futuribili capaci di coinvolgere tutti i sensi.

Servizio di: Alessandra Bettaglio

Fra gli appuntamenti fieristici a cui siamo chiamati a partecipare in questi ultimi anni (sia come “operatori” di settore, sia come pubblico), quelli riguardanti il design e l’architettura d’interni sono sicuramente i saloni più sorprendenti, capaci di stimolare non solo la vista ma anche gli altri sensi in un’esperienza “totale”. La volontà di mostrare altresì “microcosmi” singolari, fonti di ispirazione per il visitatore dà la possibilità di suscitare ed accendere, fra gli addetti ai lavori e non, discussioni e dibattiti, fucine di nuove idee ed ispirazioni.

Nelle foto: Alcune immagini della “performance” progettuale Luxury Flight ideata da Simone Micheli: in queste due pagine, la celebrazione della bellezza, della materia e dell’istinto creativo di un ambiente dove il visitatore si trova
catapultato all’interno di capsule spaziali futuristiche. La carlinga (autentica!) di un aereomobile è dominata da giochi di luci, suoni e colori che attirano l’attenzione e generano emozioni insieme ad una pura simulazione spaziale dal punto di vista linguistico e comunicativo. (Foto Maurizio Marcato)

Un esempio di questi “cantieri” sono i tre laboratori progettuali presentati all’interno dell’ultima edizione della manifestazione veronese Abitare il tempo. Luxury Flight, di Simone Micheli, ha simulato lo spaccato tridimensionale di un aereoed una lounge avvolti da un’aura onirica di lusso sviluppata sul concetto di una stimolazione sensoriale, generata non solo da oggetti materiali ma soprattutto da luci e suoni. Il progetto della Benedini Holiday House (proposta dallo Studio Benedini Associati) nasce dal concetto di una casa monofamiliare, concepita come prototipo per una possibile e futura produzione in serie di moduli strutturali di limitate dimensioni, flessibili e di facile assemblaggio e trasporto, attuabile in qualsiasi condizione ambientale.

Nelle foto: Il concetto di flessibilità distributiva è alla base della Benedini Holiday House: un’abitazione monofamiliare la cui struttura portante antisismica è un telaio costituito da tubolari in acciaio zincato che consente di estendere lo spazio base con moduli aggiuntivi. I muri interni ed esterni sono pannelli in legno nella cui intercapedine sono ubicati gli impianti e l’isolamento termico ed acustico. Sotto la cellula centrale che ospita i bagni è nascosto, quando non è in uso, il letto matrimoniale, soluzione che permette così di vivere la camera da letto durante il giorno, estendendo lo spazio living. Infine è stata instaurata una grande permeabilità tra interno ed esterno grazie all’uso di serramenti che scompaiono negli intercapedini dei setti perimetrali, in un’ottica di “riappropriazione” dell’ambiente che ci circonda.

Nelle foto: Living the rainbow progettata da Roberto Pezzetta è una piccola cellula abitativa (un semplice parallelepipedo) dove il filo conduttore, l’elemento che lega l’insieme, è un’esplosione di colore. Niente di futuribile, nessuna promessa tecnologica, solo un momento di pura emozione, nessun elemento superfluo, solo forti presenze cromatiche. I materiali accentuano questo concetto: pannelli in laminato plastico e ante in vetro acidato colorato
per la cucina e per i mobili contenitori della zona giorno.

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