Un nome per quattro gallerie d’arte

Servizio di: Tiziana M. Zanchi

A colloquio con Stefano Contini un protagonista dell’arte contemporanea

Contini è uno dei pochi, illuminati galleristi che ha capito il valore dell’opera contemporanea come protagonista
dell’architettura degli interni.

Giovane, brillante, dinamico, toscano d’origine (nasce a Pistoia nel 1950) Veneziano d’adozione, Stefano Contini ha coniugato in sé la salacia, l’arguzia, ed il piacere per la battuta tipica della sua terra d’origine, alla dolce morbidezza e soave cortesia scevra di cicisbeismo, tipica del "signore veneziano". Da sempre innamorato del mondo dell’arte ha per intento di aprire una galleria ma è troppo giovane, 18 anni. Inizia la sua esperienza lavorativa nella Rizzoli Editore e Rizzoli Finarte (1968/’79). Questo duro tirocinio gli è utilissimo per conoscere a fondo l’arte e spaziare dall’antica,
moderna e contemporanea. Nel 1979 apre la sua prima galleria a Mestre. Entusiasta del proprio lavoro vi profonde energia e sensibilità, a tutt’oggi le gallerie d’arte Contini sono quattro: sempre Mestre, Venezia e due a Cortina d’Ampezzo. Da subito si orienta sulla linea del "contemporaneo – classico" tanto da distinguersi nell’ambiente nazionale e internazionale dell’arte come punto di riferimento per il mercato dei nomi più prestigiosi della pittura
e della scultura moderna e contemporanea. Stefano Contini partecipa alle principali fiere in Italia e all’estero ed è attivo organizzatore di importanti esposizioni. Ultimo l’evento Botero a Venezia (aprile – luglio 2003). Che il carisma positivamente gioioso di Stefano Contini traspaia dal suo volto è visibile nella foto che lo ritrare accanto al bronzo
"Centurione" di Igor Mitoraj.

Nela foto a destra: Aguzzi "Maldive", 2003, Olio su tela, cm. 120X120

IGOR MITORAJ – Polacco nasce in Germania nel 1944

"Mio paradiso" è il corrispettivo del cognome Mitoraj. Letto in chiave glottica questo nome contiene i sé la radice "mito"; una predestinazione, un vaticinio… Certo è che il successo e la perfezione Mitoraj se l’è conquistati lavorando duramente, senza nulla concedere alle mode né alle correnti. Scelto il proprio stile lo ha difeso strenuamente. Questo tenace mitteleuropeo studia all’Accademia di Cracovia sotto la guida di Tadeusz Kantor. Nel ’68 approda a Parigi, naviga poi per il Messico e l’America del Sud, torna a Parigi e nel ’76 espone presso la Galleria La Hune.
Veleggiando tra New York e la Grecia forgia il bronzo e modella la creta, finché nel ’79 ormeggia a Pietrasanta e scopre l’inestimabile tesoro delle Alpi Apuane: il candido marmo. Le mostre personali si susseguono, l’America lo riscopre e nell’88 l’Academy off Art di N.Y. gli offre un prestigioso spazio espositivo. A Venezia conosce Contini e, complice il vetro, nasce il Lume – Scultura "moonlight – Venezia". I suoi torsi mutili cantano l’antica interezza, le sue teste, prive di calotta e dell’orbita conservano labbra superbamente modellate, unico baluardo scampato al rovinoso disfacimento di una perfetta fisionomia.

FERNANDO BOTERO – Medellìn, Colombia 1932.

Espone per la prima volta nel 1948. Nel 1951 si trasferisce a Bogotà dove conosce esponenti dell’avanguardia. Nel ’52 vince il secondo premio al IX Salone degli Artisti Colombiani e parte per l’Europa. A Madrid si iscrive all’Accademia, raggiunge Parigi, ma l’Avanguardia francese lo disillude. Nel ’54 la passione per il Rinascimento lo porta a Firenze. Nel ’56 scopre la possibilità di espandere e dilatare il volume delle forme. Nel ’59 e nel ’61 vince il Premio Guggenheim. Vive tra New York e Pietrasanta.

FABIO AGUZZI – Milano 1943

Enfant prodige frequenta il liceo artistico e l’Accademia di Brera. Scolpisce con Alik Cavaliere dipinge con Vincenzo Ferrari ed è assistente di Annibale Bilione. Espone nella Galleria Ettore Gian Ferrari. Nel ’91 conosce Contini. Il vero tema del suo lavoro è la luce: cesti, poltrone, giocattoli pur esaustivamente dipinti sono un pretesto per usare la luce e "farne pittura".

Chagall "Visions de Paris", 1953, Olio su tela, cm. 33X46
Mirò "Personnage oiseau", 1972, cm. 81,5X60,5

IDA BARBARIGO – Venezia 1925

Studia architettura e si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Venezia sotto la guida del padre Guido Cadorin. Viaggia in Europa senza abbandonare Venezia sempre dipingendo e dedicandosi all’incisione, ritraendo la realtà circostante.

SANDRO CHIA – Firenze 1946

Si può considerare una delle figure più rappresentative della ricerca contemporanea. Durante gli anni ’80 è protagonista della transavanguardia movimento creato dal critico Achille Bonito Oliva. Nell’84 e nell’89 ha esposto alla Biennale di Venezia, nell’84 al Guggenheim e nel ’95 al Metropolitan Museum off Art di New Yok.

Nelle foto: Botero "Donna che beve con gat
to", 2002, Olio su tela, cm. 141X92
Botero "Donna con borsetta", 2002, Bronzo, cm. 66X38X23

NAVARRO VIVES – Catalano nasce in Francia nel 1931

Si diploma all’Escola Superior de Belles Arts di Barcellona. Espone a Madrid, dal 1956 al ’60 è a Parigi espone e frequenta L’Ecole des Beaux Arts e l’Académie. Restaura alcune sale dell’Elysée. Dal ’60 al ’62 a Londra, realizza manifesti di promozione turistica per il British Railways. Nel ’70 si avvicina al costruttivismo e alla cinetica, gli si apre il mercato americano. Nel 1977 inizia il periodo del "realismo magico": nature morte, paesaggi e barche che sono la
memoria e la cultura del suo paese.

MARC CHAGALL – Russia 1887 – Francia 1985

Di famiglia ebraica, nel 1910 si trasferisce a Parigi frequenta artisti ed intellettuali d’avanguardia quali Jacob,Cendrars e Delaunay. Aderisce al movimento che Apollinaire definisce "Orfismo". Nasce una narrazione realizzata per allusioni e simboli attingendo ad immagini archetipe di una memoria colletiva.

Nelle foto: Arlati "Blau", 2002, Tecnica mista su tela, cm. 100×100
Guidi "Uomo che legge", 1927, Olio su tela, cm. 105X61

JOAN MIRÓ – Barcellona 1893 – Palma di Maiorca 1983

Nel 1919 soggiorna a Parigi e dopo un periodo "fauve" si avvicina al surrealismo mantenendo però una sua autonomia. Nel 1925 passa all’immaginario con la serie "dipinti di sogno" che preannunciano l’astrattismo lirico. Le sue tele si animano di segni e oggetti che rievocano la poesia magica infantile, appaiono uccelli, astri, donne e giocattoli di un’incantevole freschezza che riversa nella sua attività di scultore e ceramista.

GRAHAM SUTHERLAND – Londra 1903 – 1980

Frequenta il Goldsmitshs’ Colegge of Art di Londra. La natura, il paesaggio con le sue singolari e spaventose trasformazioni sono temi dominanti della sua arte. La conoscenza del visionario Blake e del surrealismo di Klée, Picasso, i soggiorni a Venezia nella Francia meridionale arrichiscono di cromatismo la sua tavolozza. Dal ’49 inizia la serie dei ritratti intesi però come studio di una continua metamorfosi dell’organico.

Nelle foto: Sutherland, "Interior", 1966/67, Olio su tela, cm. 285,5X244
Chia "Figure", 1984, Olio su tela, cm. 173×2928.

VIRGILIO GUIDI Roma 1891 – Venezia 1980

Si Diploma all’Accademia di Belle Arti a Roma. Dal 1935 si stabilisce a Venezia. I paesaggi veneziani sono ricchi di una nuova luminosità, nel ’39 si accosta all’astrattismo prosegue il suo lavoro di "riduzione" fino a creare puri piani di colore – luce. Nel ’51 aderì allo "spazialismo", dal ’60 compaiono le architetture umane, cosmiche e i grandi
volti elaborati con gestualità materica e tratti sempre più ridotti fino all’essenzialità.

ZORAN MUSIC Gorizia 1909

Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Zagabria. Arrestato dalla Gestapo, interrogato e torturato non collabora. Nel novembre del 1944 viene registrato a Dakau come prigioniero 128231. Dal ’52 vive anche a Parigi dipinge lagune, distese carsiche con cavalli, muretti a secco, visioni di pace, ricordi di un’infanzia serena. Espone a New York.
Dal ’70 inizia il ciclo "noi non siamo gli ultimi" parafrasando il motto dei prigionieri di Dakau "noi siamo gli ultimi"

Nelle foto: Music "Uomo" 1998, Olio su tela, cm. 130X97
Mitoraj, "moonlight – venezia", 1999, Lume in acciaio Corten e Vetro di Murano, cm. 184X29X29
Barbarigo "Guardando Guardando", 2000/2001, Olio su tela, cm.162×130
Vives "Natura morta (pesche)" 1985, Olio su tela, cm. 120X120

MARIO ARLATI – Milano 1947

Studia alla Scuola d’arte del Castello Sforzesco. Nel ’70 "scopre" Ibiza" e la sua propensione all’informale – materico. Il continuo lavoro di erosione che il vento, la salsedine, il sole producono sul territorio e sui manufatti si ritrova nei suoi bianchi, muri corruschi, nei suoi blu assoluti, sezioni di mare o cielo, accezioni della simbiosi uomo – natura. Vive e lavora tra le Baleari e Milano.

Contini Gallerie
Venezia – San Marco, 2765 Calle dello Spezier (Campo S. Stefano)
Tel.041.5204942 – 5207525 – Telefax 041.5208381
Venezia – San Marco, 2769 Calle dello Spezier (Campo S. Stefano)
Tel.041.5204942 – 5207525 – Telefax 041.2774007
Cortina d’Ampezzo (BL) – Corso Italia,116
Tel.0436.868577 – Telefax 0436.868558
Cortina d’Ampezzo (BL) – Via Roma, 2/4
Tel.0436.867512 – 867552 – Telefax 0436.867591
Mestre (Ve) – Via Ferro, 11
Tel.04
1.981611 – Telefax 041.980863

www.continiarte.com

contini@continiarte.com

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