Disegnare volumi, progettando superfici


Una variegata gamma di materiali si spalma su spazi eterogenei

Una villa recentemente ristrutturata rappresenta un esempio di ottima intesa tra linee progettuali dell’architetto ed esigenze dei committenti.

Una villa a Carate Brianza è stata ristrutturata dall’Architetto Helen Rainey la quale ha riprogettato sia gli interni sia la parte esterna che contiene il giardino ed una piscina con un meraviglioso gioco di luci.
I proprietari avevano richiesto che la trasformazione della loro dimora potesse rappresentare il loro modo di essere e di vivere. L’edificio si sviluppa su due livelli: un piano interrato composto da uno spazio principale adibito a living, una cucina, la palestra e una cantina per i vini ed il piano rialzato che comprende il salone, una nuova veranda vetrata che esce dal corpo della costruzione come un bow-window, la cucina, le camere da letto ed i servizi. Il giardino scende dolcemente verso una grande parete vetrata della zona living del piano interrato pavimentata con doghe di larice
sbiancato. La cucina, dotata di forno a legna, crea uno stacco grazie al muretto in pietra scura che la circonda. La struttura è realizzata in muratura ed è rivestita di piastrelle che sulla parete si dispongono secondo un’orditura a losanghe. Il soggiorno, al piano rialzato, ha il pavimento in teak e presenta un’ampia area rilevata con gradini ondulati.

Nelle foto: Scorcio dell’ingresso del soggiorno visto dalla veranda: tavolo, Knoll; sedia, Cassina; illuminazione, Flos; parete in vetro divisoria tra soggiorno ed ingresso, ditta Movi.
La cucina in muratura del piano interrato è munita di un forno rivestito in pietra e divisa dalla zona living tramite un muretto costruito con lo stesso materiale lapideo (illuminazione, Viabizzuno).

Davanti alla parete vetrata di fronte all’ingresso è posizionato un setto quadrato con funzione di filtro la cui superficie è stata trattata in grassello di calce di tonalità verde-rame. La parete è bucata da nicchie rivestite in argento e dotate di un sistema di illuminazione a fibre ottiche. Il ribassamento del soffitto con bordo luminoso completa l’effetto scenografico. Un’apertura ad arco con piattabanda in mattoni unisce la veranda al soggiorno. La veranda, illuminata da faretti incassati nel pavimento in teak e da un lampadario sospeso, mostra un tavolo di Saarinen in marmo nero e cristallo. Sullo stesso piano trova collocazione il bagno “arabo” nel quale la progettista ha utilizzato materiali, colori e arredi di ispirazione etnica, come un antico portale in legno e lampade in cuoio e bronzo di lavorazione marocchina e un pannello tunisino in ceramica lavorato a mano.

Gli ambienti della villa assumono altezze diverse a seconda delle
funzioni che in esse si svolgono, fornendo così un’interpretazione
del concetto di Raumplan sviluppato da Loos.

Tonalità arancioni si stendono sui mosaici, sul lavabo ed i tendaggi. Dalla camera da letto si accede al bagno padronale. Una lastra curva di vetro esce dalla parete in mosaico creando una cascata che si riversa nella vasca idromassaggio, inserita in un basamento organico mosaicato. L’area dei sanitari e della doccia è separata da una lastra di vetro scorrevole. La pietra rosa del Prum, lavorata con “opus incertum” a pavimento, sulle pareti dei sanitari si trasforma in lastre morbide e irregolari. R. T.F. e G. C.

In Edicola

Il bagno padronale con vasca idromassaggio: sanitari, Flaminia; rubinetterie, Gessi; mobili, Moar80; idromassaggio, Albatros; mosaico, Trend; illuminazione, Viabizzuno.
Il bagno arabo; oggetti artigianali maghrebini si fondono con i sanitari dalla linee moderne: sanitari, Pozzi Ginori; rubinetterie, Gessi; lavabo, Nic; mobili, Antonio Lupi.

 

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