Una piscina in mezzo al mare


Realizzazione: Arch. Luciano Parenti
Testi: Arch. Luciano Parenti

Riscattare un’urbanità negata e non più in grado di esprimere le ragioni della propria esistenza, metabolizzandone
complessità e stratificazione e trascrivendole con sensibilità in una nuova architettura, è stato il concetto guida
della progettazione e realizzazione dell’ambizioso intervento di ristrutturazione dell’Isola di S. Clemente, sede dell’ex
manicomio femminile delle province venete.
Il progetto ha riguardato l’intera isola che, sita nella Laguna di Venezia tra la Giudecca e il Lido, misura circa 67500
mq di cui 24000 mq circa adibiti a parchi e viali, 13000 mq circa a cortili attrezzati, 18000 mq già usati a fini agricoli ed
infine 11400 mq coperti da fabbricati che si sviluppano per circa 27000 mq. Tra le iniziative nel settore turisticoalberghiero, l’acquisto dell’Isola di San Clemente da parte della Società San Clemente Resort di Beni Stabili e la sua trasformazione in albergo di lusso risaltano sia per la particolarità dell’operazione intesa ad insediare un’importante attività economica in un’isola abbandonata, sia per il prestigio ridato a questa parte di città che, nata come porta di Venezia dove il Doge incontrava i suoi ospiti e divenuta nella seconda metà dell’Ottocento sede di un ospedale psichiatrico, rimase poi per anni dimenticata nel più completo abbandono.

Architetto Luciano Parenti, nato a Venezia (VE) il 16/09/1947.

TITOLI DI STUDIO E PROFESSIONALI
Laurea in Architettura conseguita nel 1972 presso l’Università di Venezia. Abilitazione all’esercizio della professione conseguita nell’anno 1972.
Iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Venezia con il n° 626 dal 22.02.1973.
Iscritto all’albo dei collaudatori regionali.

ATTIVITÀ PROFESSIONALE
L’attività professionale, in qualità di libero professionista dal 1985 ad oggi, e come Dirigente del Servizio di Progettazione dei LL. PP. della Regione del Veneto e Segretario della Commissione per la Salvaguardia di Venezia dal 1976 al 1985, si è sviluppata principalmente nel campo della progettazione architettonica ed
urbanistica, nel restauro, nel recupero funzionale, nella Direzione dei Lavori e Coordinamento di team di professionisti e nella gestione delle attività di cantiere. Esperienza nel campo della progettazione urbanistica ed edilizia e del restauro di complessi edilizi quali: edilizia legata all’attività ricettiva e congressuale, alla residenza, l’edilizia universitaria e per l’attività scolastica, e nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali quali porti, aeroporti, stazioni ferroviarie ed edifici congressuali.Va segnalata l’esperienza nel settore del recupero di grandi aree dismesse (tra le quali l’Area Ex Junghans a Venezia, l’area Ex Agrimont e Abibes a Marghera), e nel recupero di immobili di pregio e, notificati, per l’insediamento di attività alberghiere, tra le quali si segnalano le esperienze del recupero dell’isola di San Clemente e del complesso del Ridotto, come interventi già realizzati e funzionanti, nonché gli interventi in corso a Palazzo Genovese, all’ex Banca di Novara, al palazzetto Querini, alla“Pensione” Bucintoro in corso di realizzazione. Al concorso Premio di Architettura “Comune di Venezia” è
vincitore per la categoria insediamenti produttivi con l’Isola di San Clemente a Venezia (committente: San Clemente Resort SR; costruttore: Di Vincenzo Dino & C. Spa.), e segnalato per la categoria recupero e ristrutturazione con il Complesso del Ridotto a Venezia (committente: Edizione Holding Spa; costruttore: Ridotto Scarl).

Foto: Mario Attardo

Foto: Giovanni Tavano – Carsa Edizioni

L’attuale configurazione dell’isola, di cui si ha notizia a partire dal 1100 circa quando vi fu fondato un hospitale con piccola chiesa annessa, risale al periodo della dominazione austriaca quando, tra il 1858 e il 1873, fu avviata la costruzione di una casa di cura composta da una serie di edifici, disposti secondo uno schema a pettine attorno a cortili pavimentati, di dimensioni e altezze diverse, in una sconnessione diventata materia di progetto.
Ai primi del ‘900 fu inoltre aggiunto un nuovo padiglione separato dal corpo principale.
La destinazione d’uso monofunzionale assunta, l’ampliamento della superficie agricola necessaria per l’autosostentamento e la costruzione di un alto muro perimetrale di recinzione hanno così attivato, nel corso del XIX secolo, la connotazione dell’isola quale entità territoriale autonoma rispetto al centro storico; questo elemento,
unitamente alla posizione, alla presenza di vaste aree verdi e alle caratteristiche tipologiche degli edifici l’ hanno
resa particolarmente adatta ad una riconversione a struttura alberghiera.
L’elaborazione dell’intero progetto di ristrutturazione urbana è stata improntata sulla base del complesso quadro normativo di riferimento, accettato come presupposto progettuale unitamente alle richieste della committenza derivate da esigenze prestazionali ormai codificate a livello internazionale.
La soluzione urbanistico – architettoni
ca, redatta in coerenza con la N.T.A. del piano urbanistico appositamente predisposto per l’isola e con i criteri generali e particolari fissati dalle leggi di tutela dei beni artistici ed architettonici e dalla legge speciale per Venezia, ha avuto come obbiettivo prioritario il rispetto assoluto del testo edilizio mantenuto quale elemento di qualità e di riconoscibilità dell’intero intervento.
Tale presupposto ha permesso di far convivere un complesso monumentale di importanza unica con le esigenze derivate dalle nuove destinazioni d’uso.

Foto: Franco Ortolani

INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE DELL’ISOLA DI SAN CLEMENTE A VENEZIA – ELENCO DELLE IMPRESE E DELLE DITTE:
DITTA APPALTATRICE ED ESECUTRICE: DI VINCENZO DINO & C. S.p.A.-Chieti IMPIANTI MECCANICI (termico, idrico-sanitario, gas, antincendio, aerauiico): CONDIM S.p.A-Roma
IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI: MABER S.r.l. Villorba (TV)
OPERE IN CARTONGESSO E DIPINTURE: Eurobase S.p.A.-Treviso Coan S.r.l.-l’Aquila
SERRAMENTI INTERNI ED ESTERNI: PANTO S.p.a.-S. Biagio di Callalta (TV) OPERE IN MARMO: Menini Marmi S.p.A.-
Castelfranco V.to (TV) Trevisan Systemarble S.r.l.- Fontanafredda (PN)
RINFORZI METALLICI E SCALE IN ACCIAIO: ICOM S.r.l.-Lanciano (CH)
DIPINTURE E DECORAZIONI SPECIALI: De Luigi S.r.l.-Venezia
IMPIANTI SPECIALI PER LA PISCINA: Cesaro Service S.r.l.-Abano Terme (PD)
IMPIANTISTICA E FORNITURE BEAUTY FARM: CMV S.r.l.-Bologna
PONTILI GALLEGGIANTI E MOBILI E OPERE DI DRAGAGGIO: OPEMAR S.r.l.-Marghera (VE)
FORNITURA ASCENSORI: KONE S.p.A.-Pero (MI)
RESTAURO DELLA CHIESA: A.T.I. Errico Costruzioni-Salmistrari Restauri- Cattelan Costruzioni-Venezia
RECUPERO ELEMENTI LAPIDEI, AFFRESCHI, INTONACI E LEGNI: Lares S.r.l.-Venezia
FORNITURA E INSTALLAZIONE CUCINE: Zanussi Elettrolux Professional (Conegliano, Venezia, Roma)
OPERE DI SISTEMAZIONE A VERDE: Benetazzo Spazioverde S.r.l.-Tessera (VE)

Foto: Robert Emmet. Bright & A. De Crignis

Foto: Robert Emmet. Bright & A. De Crignis

I singoli interventi di restauro hanno conservato e valorizzato gli elementi architettonici e tipologici attraverso estese operazioni di recupero anche di elementi ormai poco riconoscibili e deturpati da interventi successivi.
Gli interventi nuovi sono stati invece progettati come presenze distinguibili ma armonizzate nel contesto del tessuto edilizio esistente.
Particolare attenzione merita la realizzazione della piscina, di forma ellittica, con una vasca principale di circa 1,5 m di
profondità e quattro "spicchi" laterali profondi circa 30 cm per il gioco e la sosta relax. La struttura è in calcestruzzo
armato, rivestita con resine impermeabili, e presenta una scalinata di accesso con caratteristica forma "a onda". Il parterre è rivestito in pietra naturale.
Va notato infine il sistema di ventilazione dei vani tecnici a servizio della stessa piscina, che è stato realizzato con un
colonnato scenografico che inquadra un percorso; quattro colonne hanno funzione di camino.
Gli accordi tra Comune e committenza avevano inoltre posto a premessa dell’intera operazione alcuni obblighi quali il
già citato restauro della Chiesa e la riqualificazione dell’ampia superficie verde, in modo da creare una nuova occasione fruitiva dell’isola in un sistema integrato capace di immettere nel circuito urbano monumenti e parchi sconosciuti. Come per gli spazi chiusi anche per l’ampia distesa libera la logica dell’intervento è finalizzata alla rivalutazione delle caratteristiche esistenti.
In questo senso si sono identificati due tipi di spazi aperti: le corti racchiuse tra i fabbricati e l’area esterna al complesso alberghiero, circondata dal muro di cinta.
In realtà corti e cortili, lungi dal costituire un gruppo uniforme, rappresentano distinte individualità la cui valorizzazione è diventata il vero tema del progetto, espresso nel recupero delle preesistenze.
I nuovi interventi si traducono quindi in operazioni di dettaglio che parlano il linguaggio semplice del luogo seguendo la trama del sito.
Nuovi collegamenti e camminamenti diventano inoltre strumenti importanti per ricreare l’articolazione dell’area frammentata da episodi edilizi casuali.
Il merito di questo progetto di "riuso" in cui "tutto si tiene" sta quindi nella volontà di coerenza e nel rigore applicativo che ha contraddistinto gli interventi sulla sostanza degli edifici e sull’insieme dell’isola: il tutto reso possibile dal costante e continuo confronto cercato da progettista, committente e costruttore.

 

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