Godere della trama dei mattoni
Un’antica tradizione, quella di costruire le volte in mattoni, che merita di essere riconosciuta
Foto di: Tiziano Canu
Il recupero del portico tradizionale nella dimora storica, dove la carrozza faceva ingresso in area coperta, oggi, chiudendo questo ambiente importante, ci permette di creare un nuovo spazio di incontro. La volta, riportata alla sua struttura originaria, riconosce la maestria degli artigiani che sapevano “voltare” secondo le antiche tradizioni costruttive. L’architetto progettista ha preferito eliminare l’intonaco, che una volta ricopriva il soffitto, dando importanza al movimento dei mattoni, che dal pennacchio alle chiavi di volta formano un disegno bellissimo.
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Il portico voltato chiuso da vetrate ospita un’elegante sala da pranzo dove si respira la storia della residenza situata a Casale Monferrato. Le volte in cotto scandiscono ritmicamente l’ambiente, aperto verso l’esterno e schermato dalla luce con tendaggi.
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La volta
Il termine “volta” deriva dal latino volgare volvita (derivato di volvitare, intensivo di volvere, “volgere”) ad indicare una struttura di copertura in muratura dei vani di un edificio, con superficie curva e concavità rivolta verso l’interno dello spazio da coprire e proteggere. Geometricamente e costruttivamente l’arco costituisce l’elemento generatore della volta; tuttavia, mentre il primo è in grado di coprire un passaggio, la seconda è in grado di coprire un ambiente. Staticamente il materiale impiegato è soggetto prevalentemente a compressione, ragione per cui il comportamento della volta è riconducibile al comportamento dell’arco. La volta consente di realizzare coperture di ampi ambienti senza dover ricorrere ad appoggi intermedi che ne interromperebbero l’unità spaziale e la continuità materica.
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