Un luogo ritrovato

ARCIDIOCESI DI FIRENZE
Un luogo ritrovato

«La chiesa di S. Stefano al Ponte, nel cui complesso architettonico è ubicato il Museo diocesano, – spiega don Sergio Pacciani, responsabile dei Beni Culturali per l’Arcidiocesi fiorentina – si trovava un tempo sulla strada che proveniva dal Ponte Vecchio: l’asse centrale del sistema viario della città. Ma quando il ponte fu spostato, questo comportò una trasformazione di tutto il sistema di transito. La chiesa mantenne nel nome il suo legame originario, ma in realtà restò al di fuori delle vie principali.Tale situazione la si ritrova anche oggi. Il complesso ecclesiastico e museale si trova fuori dal percorso usuale dei visitatori».
Questa situazione contribuisce a far sì che il Museo e la pur pregevole chiesa presso la quale è ospitato, siano forse meno conosciuti di quel che meriterebbero. Oltre alla relativa emarginazione topografica, si aggiunge il fatto che il complesso di S. Maria del Fiore, la cattedrale della capitale toscana, e del relativo Museo dell’Opera, col suo peso preponderante e la ricchezza delle sue dotazioni (a partire dalla "Pietà" michelangiolesca) è il sito che maggiormente cattura l’attenzione dei visitatori. Ciò nonostante le opere ospitate nel Museo diocesano sono di tutto rispetto, pur entro il ricchissimo panorama artistico della città. Primeggia tra queste la "Madonna con Bambino", opera giovanile di Giotto, databile tra il 1295 e il 1300, esposta nell’antica sacrestia della chiesa.

Una sala del Museo diocesano di Firenze.
Giotto, Madonna con Bambino.

«Ma il museo diocesano vero e proprio non è costituito dalla collezione ospitata nei locali attigui alla chiesa di S. Stefano – dice don Pacciani – bensì è quello diffuso sul territorio della diocesi: da S. Casciano a Tavarnelle, da Lastra a Signa a Empoli…. Qui a Firenze si volle tenere un deposito di opere, peraltro visitabile.
Fu a seguito dell’attentato terroristico del 27 maggio 1993, che colpì oltre alla chiesa di S. Stefano anche la Galleria degli Uffizi e la Torre del Pulci, che la Regione stanziò dei fondi per il restauro, grazie ai quali si portò a termine l’opera di musealizzazione dei locali di S. Stefano. Oggi la sede museale è gestita direttamente dall’Ufficio per l’Arte Sacra, con la collaborazione della Associazione "Conoscere Firenze", i cui membri svolgono attività di studio, tengono lezioni sull’arte e, a turno, sono presenti nel museo per visite guidate: una volta la settimana, il venerdì. Il restauro della chiesa inoltre ha consentito di renderla agibile anche per eventi di carattere culturale: mostre d’arte, conferenze, concerti che si svolgono come attività principale, non essendo più adibita al culto.
L’impegno concertistico è particolarmente significativo. Il Maggio musicale fiorentino tiene qui regolarmente alcune attività musicali, eseguendo brani dei maggiori autori, da Vivaldi a Bach. Diverse altre associazioni musicali operano in questo spazio. Per esempio l’Accademia di S. Felice ha in cartellone per quest’anno un ciclo di 30 concerti. Qui si svolge anche il festival delle orchestre giovanili europee e americane…».
Insomma, un’attività culturale a tutto campo che fa del museo un riferimento ineludibile della vita culturale fiorentina.

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