Un fienile diventa casale di charme


Nelle colline senesi, a Casole d’Elsa (SI)

Un fienile, completamente abbandonato, risorge a nuova vita secondo i canoni della bioarchitettura.
Tutto intorno, la Natura del paesaggio senese che è Arte.

Servizio di Luisa Carrara
Testi di
Roberto Fanello
Foto di Athos Lecce

Ristrutturare con la bioarchitettura un fienile del ‘700 trasformandolo in un casale di charme: questo è stato l’obiettivo del progetto di intervento, attuato dalla proprietaria, che ha interessato questa costruzione che si trovava in totale stato di abbandono da quarant’anni. Siamo tra Siena, San Gimignano e Volterra, nomi che richiamano
magie uniche dell’Arte e del Paesaggio. La casa è situata in una posizione incantevole, a 450 m s.l.m., dominante le colline senesi ed il borgo medievale di Casole d’Elsa (SI).Tutto intorno la Natura, che si dispiega nel giardino, nello stagno, nel bosco. Della vecchia costruzione è stato recuperato tutto il materiale possibile, dalle tavelle del tetto, quasi tutte sane, ai mattoni fuori misura, detti “bastardoni”; il loro ripristino è avvenuto con la demolizione della grande colonna portante che era al centro del fienile e riutilizzati per svariate soluzioni, ad esempio, come motivo
architettonico per dare maggiore luminosità ai grandi finestroni che arieggiavano il fienile. Per ogni minimo particolare di tutto ciò che richiedeva modifica del preesistente e non, è stata posta grande attenzione nel ricercare l’esatta caratteristica del manufatto originario, per non alterarne la vetustà. All’esterno ogni dettaglio è curato: la
luminosità della muratura, in pietra a vista, è stata ottenuta impiegando nelle fughe un particolare materiale: l’albazzana; sotto il pergolato, il tavolo da pranzo, ex piano di lavoro, si propone in una nuova veste; la fontana di pietra serena invita a dissetarsi, l’antica tavella sul muro mette la firma a un contesto organico al paesaggio e
sapientemente valorizzato.

Il salotto è in noce piegato a fuoco; il tavolino, su supporto in noce ideato dalla proprietaria, ha la superficie realizzata con un pregiatissimo travertino rosa.

Il termocamino ha come trave portante un antico giogo di frantoio; a lato, un delizioso porta-ombrellone dei
primi del ‘900. La panchetta è situata sotto l’antica grata orientale.

LA VAL D’ELSA
Situata nella parte nord-occidentale della provincia di Siena, annovera località quali San Gimignano, Monteriggioni, Casole d’E., Colle di Val d’E., Radicondoli, Poggibonsi. Giacimento culturale e paesaggistico, ricca di boschi e prati, è anche zona di industrie, tra cui la primaria produzione di articoli in cristallo a Colle di Val d’E. e, a Poggibonsi e nei comuni limitrofi, i mobilifici e la produzione di camper e caravan.
Non bisogna poi dimenticare che è grande terra di vini, tra cui primeggia la “Vernaccia di San Gimignano”, un
bianco tra i più prestigiosi. Ma è anche zona di coltivazione dello zafferano, “l’oro di San Gimignano”. Il bacino
del fiume Elsa è dolce e tipicamente collinare; dopo 63 km, le sue acque confluiscono nell’Arno.

Il passaggio tra la sala e la cucina avviene tramite una voltina e valorizza la parete semiaperta del camino di cottura che ha, come trave portante, un vecchio capitello.

La cucina presenta parti in legno che sono antiche mangiatoie di quercia o lasciate integre (piano camino-forno e piano cottura) o sezionate per realizzare le ante della cucina in muratura. La cappa aspirante è realizzata con i componenti il vecchio giogo della sala.

Il lavello è in massello di travertino scavato a mano, come pure in travertino è il rivestimento di tutta la cucina.A fianco di esso, un’ulteriore grata permette la visuale della porta di ingresso ed è abbellita con porcellane di famiglia Anni
20. Completano l’arredamento una madia per il pane, caratelli per le olive, trasformati in contenitori per l’immondizia, e un’antica piattaia dell’800, posizionata nel passaggio del sottotetto che accede alla dispensa.

Da sinistra a destra: vista dal giardino della finestra a mezzaluna della camera degli ospiti, che porta luminosità ad un
ambiente interrato.
Particolare del giardino, che, assieme allo stagno e al bosco, crea intorno alla casa uno scenario naturale invidiabile.
La grata, che ricorda quando l’edificio era adibito a fienile, è quella del finestrone del salotto.

A sinistra: un’antica scala di gradini di travertino; le voltine toscane, realizzate con mezzane di recupero da vecchie cucine, sono state volutamente lasciate con i diversi colori delle svariate provenienze,creando così un particolare
cromatismo soavemente polveroso.

Nella pagina accanto:
la camera degli ospiti, in cui spiccano diversi elementi: le finestre, che originariamente erano le porte di accesso alle porcilaie; i due archetti, che mascherano le putrelle, il pavimento in cotto, che come tutti quelli della casa, proviene da una villa del ‘700.

 

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