Nel centro di Catania, una villa del 1830 è stata completamente restaurata. Progetto: arch. Valerio Di Bartolo (Catania) Era una villa patrizia costruita intorno al 1830 sulla via Etnea, in una zona che allora era in campagna e oggi, dopo che la città l’ha inglobata, risulta centrale. La villa che ha ancora una struttura neoclassica con soffitti a volta molto “Inizialmente ero stato chiamato dal committente per una consulenza di illuminotecnica; poi, conoscendoci meglio e avendo visto alcune mie realizzazioni, mi è stato richiesto anche un intervento a livello progettuale sulla base di un distribuzione delle zone già definita. La ristrutturazione era agli inizi e di costruito c’era solo la parte strutturale di qualche soppalco. Ho presentato un progetto generale che è stato di guida al cantiere, mentre la realizzazione definitiva di ogni singolo ambiente è stata pensata e concordata di volta in volta. Questo procedere per fasi successive ha determinato, a mio avviso, un risultato piuttosto eclettico che si colloca liberamente tra neoclassicismo e modernità, passando dal reimpiego di mobili di famiglia come spesso avviene qui in Sicilia.” Nelle foto: Divani verde acqua. Divani & Divani Non c’è uno stile univoco, ma tutto viene ricomposto nell’abbraccio di un moderno eclettismo, come risulta evidente nel salotto ai piedi della scala: qui le sonore volte del soffitto sovrastano una struttura decisamente moderna e un arredamento moderno nelle linee ma classicheggiante nei tessuti e nei dettagli. Al colore degli intonaci è stato dato il compito di evidenziare le varie epoche di costruzione: il color crema per la nobile struttura neoclassica, il bianco per l’intervento più moderno (quello della scala), l’amaranto, un colore più ludico, per mascherare un sostegno costruttivo e creare fondali luminosi. Chiude (o per meglio dire apre) questo spazio un fondale scenografico che sovrasta l’arco d’ingresso: un trompe-l’oeil che raffigura un giardino di conifere traguardato da un grande arco anch’esso dipinto. Sono forme che si collegano alle volte del soffitto in un gioco tra realtà e finzione, dove il moderno risulta reale, mentre l’antico che lo contiene diventa irreale (non va dimenticato che siamo nella patria di Pirandello). Da qui, che è il fulcro della casa, si accede sia alla zona notte, sia al soggiorno-cucina. Nelle foto: La cucina è composta da diversi materiali (legno, pannelli laccati, vetro traslucido). Febal Quest’ultima zona è un open space tutto ridisegnato: una rotazione degli assi orienta la cucina in modo sghembo rispetto alla struttura della villa e la pone tra due quinte materiche: da una parte un nuovo muro di mattoni e
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