Torre Rossa: forme e colori mediterranei

Progetto: Pantaleo e Massimo Pedone, architetti Realizzazione: Pedone Working e Tecnostudio Testo: Roberta Ramella
Concorso BALNEA POOL 2001 indetto da BALNEARIA

Una localizzazione estremamente particolare definisce un intervento architettonico in Puglia, vincitore di BALNEA POOL 2001. Il concorso, indetto per proclamare il più bel progetto fra piscine pubbliche e private, è stato presieduto da una giuria composta da giornalisti e architetti fra i quali il nostro Direttore, architetto Giuseppe Maria Jonghi Lavarini. Di un’antica cava vicino a Trani, da anni ricolmata e frazionata, rimaneva nel lotto d’intervento una “balza” ossia una delle pareti di pietra degradanti verso il mare, patinata dal tempo ed adorna di una verdeggiante flora spontanea. La parete con la sua giacitura obliqua rispetto agli assi viari di assetto urbanistico e con la variazione altimetrica che comportava, costituiva un vero e proprio “taglio” del lotto. Gli architetti hanno percepito il progetto al primo sguardo: una casa che inglobasse e che mantenesse integralmente la lettura del “taglio”, memoria di una tradizione e di una situazione diffusa nel territorio e luogo privilegiato di rapporto con la natura. L’apparato formale del progetto si riferisce e reinterpreta la “casa torre” delle campagne costiere e la “casa bassa a corte”: dai casali alle masserie; dalle torri di avvistamento a quelle di uso agricolo; dall’aia di campagna al patio di tradizione mediterranea. Una spettacolare piscina, generata da una forma libera, si inserisce nel lotto, rispettando pienamente la traccia caratterizzante il progetto. L’acqua, tracimando dalla vasca, crea un particolare effetto lungo il muro a strapiombo sulla canalina di raccolta. Il muro è stato decorato con giocosi motivi marini e, utilizzando le stesse tessere di vetro blu del rivestimento interno della vasca, crea una dinamica onda. Particolare attenzione è stata posta alla depurazione dell’acqua.

Quest’ultima è derivata dallo sfruttamento di acque superficiali, grazie alla caratteristica morfologica della zona. Dopo aver completamente riempito la vasca, le acque sono convogliate nelle unità filtranti, consentendo alle stesse l’eliminazione di tutte le sostanze in sospensione, garantendo al contempo i due fattori, differenti ma concomitanti, l’igiene e l’aspetto. Questo trattamento viene effettuato con quotidiana periodiità. La massa d’acqua contenuta nei bacini è ripresa, attraverso il bordo sfioratore posizionato su tutto il perimetro della vasca, ed è inviata alla vasca di compenso. Una griglia a cestello trattiene eventuali materiali grossolani provvedendo, in questo modo, a rendere più efficiente il sistema di filtrazione a “diatomea”. Diatomea è il nome dell’elemento filtrante, contenuto all’interno di un cilindro e costituito da una farina fossile ricavata da particolari alghe marine o da scheletri marini. Ha una struttura particolarmente porosa e, vista al microscopio, è Forme e colori mediterranei simile ad una spugna. Data la sua particolare natura microalveolare ha un elevato potere filtrante. La piscina risulta essere così un bacino particolarmente curato e complementare a questa dimora dal sito affascinante. L’architettura dell’insieme inoltre, è regolata dalla luce incidente che determina la configurazione delle parti, degli incastri dei volumi e delle variazioni materiche così criticamente importanti per un luogo di mare.

SCHEDA TECNICA
Dimensioni: larghezza 5,50/7,50 mt. lunghezza 11,50/14,50 mt. profondità 1,20/2,70 mt. Trattamento: diatomea “Culligan” Portata: 30 mc/h Tempo di ricircolo: 5 h Capacità: 150 mc Vasca di compenso: 5 mc Rivestimento: tesserine policrome in pasta di vetro Smaltimento acque: diretto nel suolo Riempimento: falde sotterranee Sistema di pulizia di superficie: bordo sfioratore Svuotamento della piscina: a gravità Sistema di immissione: impianto ibrido composto da bocchette di fondo per l’immissione getto radiale e bocchette a parete per l’immissione direzionale.